Entro 60 giorni dall’acquisto di un’auto usata bisogna occuparsi del passaggio di proprietà, che trasferisce ufficialmente la titolarità del mezzo da chi vende a chi compra. Quali documenti servono e quanto bisogna spendere
Il passaggio di proprietà: 60 giorni per mettersi in regola. Quando si sostituisce l’automobile e se ne acquista una usata, bisogna tenere conto anche del passaggio di proprietà, cioè dell’atto che trasferisce ufficialmente la titolarità del mezzo da chi vende a chi compra. Dall’autentica della firma sull’atto di vendita si hanno a disposizione 60 giorni di tempo per mettersi in regola, registrando il passaggio di proprietà al Pubblico registro automobilistico (PRA), che rilascerà il certificato di proprietà con i dati del nuovo proprietario, e per far aggiornare dalla Motorizzazione Civile la carta di circolazione del veicolo. Per portare a termine queste operazioni ci si può rivolgere a un’agenzia – che, ovviamente, aggiungerà al costo della pratica la propria parcella – oppure si può fare da sé.
Un controllo prima dell’acquisto. Prima ancora di procedere con l’acquisto del veicolo conviene controllare negli archivi del PRA, grazie al numero di targa, che la vettura sia libera da ipoteche, fermi amministrativi o altri vincoli che non ne consentirebbero la circolazione. L’accesso agli archivi è pubblico: la visura costa 6 euro negli uffici provinciali Aci-PRA, 8,83 euro se fatta online.
Passaggio di proprietà con certificato di proprietà. Quando si dispone del certificato di proprietà (il documento rilasciato dalle unità territoriali dell’ACI-PRA che attesta lo stato giuridico del veicolo), la richiesta del passaggio di proprietà è più veloce e può essere presentata dall’acquirente o da un suo incaricato a uno sportello telematico dell’automobilista. Se la richiesta è presentata da un incaricato, alla documentazione deve essere allegata anche la delega rilasciata dall’acquirente. Oltre al certificato di proprietà, servirà pure l’atto di vendita, per il quale basta una dichiarazione del venditore, completa di sua firma autenticata, sul retro del certificato di proprietà, e di una marca da bollo da 16 euro. Per completare l’operazione occorrono anche:
- Carta di circolazione del veicolo (e una fotocopia);
- Documento di identità e codice fiscale dell’acquirente (in duplice copia per ognuno);
- Documento d’identità del venditore;
- Modulo TT2119, documento che serve per la richiesta di aggiornamento della carta di circolazione, scaricabile gratuitamente sul sito del ministero dei Trasporti (e in disponibile gratis presso una delle numerose sedi dello sportello telematico dell’automobilista).
Passaggio di proprietà senza certificato. Se non si dispone del certificato di proprietà e si ha soltanto il foglio complementare (il documento in cui in ordine cronologico sono riportate tutte le annotazioni relative al veicolo), non ci si può rivolgere allo Sportello telematico dell’automobilista, bisogna andare in un ufficio Aci-PRA per la registrazione del passaggio e alla Motorizzazione Civile per l’aggiornamento della carta di circolazione. Entrambe le richieste, comunque, devono essere fatte entro 60 giorni dalla data di autentica della firma sull’atto di vendita.
I documenti da presentare all’ufficio Aci – PRA sono:
- certificato di proprietà (CdP) o foglio complementare (in caso di furto o smarrimento, è necessario richiederne il duplicato insieme alla richiesta del passaggio di proprietà, allegando la relativa denuncia).
- atto di vendita;
- codice fiscale e documento di identità dell’acquirente (in duplice copia)
- se l’acquirente è un cittadino extracomunitario residente in Italia, copia del permesso di soggiorno.
Quanto costa il passaggio di proprietà. La prima spesa da considerare è l’emolumento per l’Aci, pari a 27 euro. Poi c’è l’imposta di bollo per la presentazione dell’atto al Pra e il rilascio del certificato di proprietà, compresa tra i 32 e i 48 euro. Seguono l’imposta di bollo per il rilascio dell’aggiornamento della carta di circolazione, 16 euro, e i diritti della motorizzazione civile, 9 euro. A questa somma occorre aggiungere l’imposta provinciale di trascrizione, che varia in base al tipo di veicolo e alla provincia di residenza dell’acquirente. Se non si fa da sé, ovviamente, a questa somma bisogna aggiungere la parcella dell’agenzia che se ne occupa. È possibile richiedere il passaggio di proprietà di un veicolo anche dopo i 60 giorni dall’autentica della firma del venditore: in questo caso occorrerà però pagare anche la sanzione per il ritardato pagamento, pari al 30% dell’importo dell’IPT dovuta, e gli interessi legali (dovuti sulla sola IPT).
Per i trasgressori, multe che superano i 3.000 euro. Se carta di circolazione e certificato di proprietà non si aggiornano entro 60 giorni dall’autentica della firma sull’atto di vendita, si incorre in sanzioni monetarie e si rischia il ritiro della carta di circolazione (art. 94 del Codice della Strada). Le multe sono comprese tra i 705 e i 3.526 euro.
Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.