Il 22 marzo è la “Giornata mondiale dell’acqua”: 10 consigli per ridurre lo spreco d’acqua aiutando l’ambiente e il vostro portafoglio.
Il 22 marzo sarà il World Water Day, la “Giornata mondiale dell’acqua”, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1992. L’edizione 2017 è dedicata al tema “Why waste water?” – Perchè sprecare l’acqua. Ad oggi sono oltre 663 milioni le persone che vivono senza un approvvigionamento di acqua potabile vicino a casa. L’obiettivo è quello di ridurre riutilizzare le acque reflue. Festeggiamo anche noi questa giornata con i consigli che valgono in qualsiasi giorno dell’anno, per rispettare l’ambiente e risparmiare consumando meno acqua.
1. In bagno e in cucina controllare i rubinetti. Ogni italiano usa mediamente 241 litri di acqua al giorno, riporta l’ultimo censimento ISTAT. Il primo passo da compiere per risparmiare acqua in casa è mettere sotto controllo i rubinetti. Quello del bagno, per esempio, ha una portata di 10 litri al minuto: lasciarlo aperto mentre ci si lava i denti implica un consumo e uno spreco di diverse decine di litri. Ottimo accorgimento è l’uso di riduttori di pressione (a partire da 2 euro), capaci di contrarre i consumi idrici fino al 50%. Per scongiurare le perdite si consiglia anche un controllo periodico: basta leggere il contatore la sera prima di andare a letto o prima di uscire per andare al lavoro e ricontrollare al risveglio o al rientro. In cucina, infine, mai scongelare il cibo sotto l’acqua, cattiva abitudine che può anche compromettere la qualità degli alimenti.
2. In vacanza meglio chiudere il rubinetto. Prima di partire per un viaggio, è sempre meglio chiudere il rubinetto centrale dell’acqua per evitare sorprese sgradevoli e sprechi ingenti in caso di eventuali rotture dell’impianto idraulico.
3. Preferire la doccia al bagno. Il consumo d’acqua per un bagno può essere fino a quattro volte superiore rispetto a quello per una doccia: ovviamente, dipende dalla durata della doccia, tuttavia una vasca da bagno contiene 100-160 litri d’acqua, mentre una doccia di 5 minuti fa consumare 75-90 litri ed una di 3 minuti 35-50 litri. Per un ulteriore risparmio, sono in vendita nuove doccette dotate di riduttori di portata.
4. Lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico. Riempire la lavastoviglie a pieno carico prima di metterla in funzione: si risparmiano fino a un terzo di acqua ed energia (la quantità dipende anche dal modello) e si preserva la durata dell’apparecchio. Stesso discorso vale per la lavatrice, da mettere in funzione sempre a pieno carico.
5. Scegliere elettrodomestici efficienti. I consumi di lavatrice e lavastoviglie si dimezzano se si utilizzano modelli efficienti. Prima di procedere con l’acquisto, quindi, assicurarsi che l’elettrodomestico scelto appartenga a una classe energetica alta.
6. Installare uno sciacquone “intelligente”. Lo sciacquone del water consuma a ogni getto circa 10 litri d’acqua. Per ridurlo è sufficiente far installare un sistema con doppio pulsante di scarico o regolare il galleggiante dello sciacquone. Con il doppio pulsante si arrivano a risparmiare anche 26 mila litri l’anno.
7. No all’acqua corrente per lavare l’automobile. Non usare l’acqua corrente per pulire la macchina, meglio utilizzare un secchio e la spugna. Meglio ancora, poi, lavare l’auto presso gli appositi autolavaggi dotati di impianti di ricircolo e recupero dell’acqua.
8. Dalla verdura alle piante. Le piante del terrazzo possono essere annaffiate anche con l’acqua usata per lavare frutta e verdura, basta raccoglierla in una bacinella e utilizzarla dopo aver sciacquato gli alimenti. Innaffiare il giardino con parsimonia e verso sera, quando il sole è calato, perché l’acqua evapora più lentamente e viene meglio assorbita dalla terra.
9. In giardino raccogliere l’acqua piovana. Chi ha un giardino, disponga secchi o cisterne per la raccolta di acqua piovana e scelga un metodo di irrigazione a goccia. Questa tecnica permette di somministrare a ogni singola pianta la giusta quantità d’acqua. Da un interruttore centrale l’acqua scorre in un tubo flessibile e da questo, attraverso tubicini capillari, raggiunge le singole piante. I gocciolatori distribuiscono l’acqua alle piante, goccia dopo goccia, riducendo al minimo il ristagno sul terreno, causa di funghi e malattie, e gli sprechi causati dall’evaporazione.
10. Dai fornelli al lavandino. Avete mai pensato di riutilizzare l’acqua di cottura? Quando si cucinano pasta o riso si usa un gran quantitativo di acqua bollente. Per limitare il consumo idrico e imparare l’arte del riciclo si può scolare la pietanza con il mestolo a “schiumarola” (quello dalla superficie bucherellata) e usare poi l’acqua di cottura per usi diversi. Quella del riso, per esempio, è molto efficace come emolliente per pediluvi rilassanti, mentre l’acqua della pasta può essere usata una seconda volta per cuocere al vapore verdure e altri cibi. Per lavare i piatti, approfittate dell’acqua di cottura della pasta anche per sgrassare i piatti: l’acqua calda ha un forte potere sgrassante che permette di risparmiare, oltre all’acqua, anche il detersivo: fatelo subito dopo i pasti, quando è più facile rimuovere lo sporco. Mentre si cucina, poi, conviene usare lo stesso piatto/tegame già utilizzato evitando di sporcarne di nuovi. Già adottando queste due banali abitudini si risparmia acqua, energia e detersivi.
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