Isole ecologiche, negozi al momento dell’acquisto e servizi di raccolta curati da un Consorzio ad hoc: liberarsi dai rifiuti elettronici non è mai stato così facile. Ecco come fare...
Un vademecum per smaltire Raee e pile. Ecolight, il consorzio nazionale che dal 2004 si occupa della gestione delle pile e dei rifiuti elettronici – i cosiddetti Raee – ha appena stilato un vademecum per il corretto smaltimento di apparecchiature elettriche ed elettroniche ormai vecchie e non funzionanti. Spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight: “È bene non dimenticare che i Raee sono rifiuti speciali il cui conferimento è regolamentato dalla legge. Da un loro corretto trattamento è possibile ricavare vetro, plastica e metalli che possono essere utilizzati nella creazione di nuovi prodotti”.
Un cassonetto per ogni rifiuto. Per essere smaltiti correttamente i Raee possono essere portati in una delle 3.648 isole ecologiche attrezzate sparse per il territorio nazionale (qui la mappa). Ogni rifiuto andrà nel relativo cassonetto: R1 per i frigoriferi; R2 per le lavatrici e i forni; R3 per i televisori e i monitor; R4 per i piccoli elettrodomestici e l’elettronica di consumo; R5 per le sorgenti luminose neon e a risparmio energetico.
Compri nuovo e lasci il vecchio in negozio. Altra possibilità, praticabile nel caso di acquisto di un’apparecchiatura in sostituzione di una equivalente non più funzionante, è lasciare il vecchio elettrodomestico in negozio. Secondo quanto previsto dal Decreto ministeriale “Uno contro Uno” (65/2010), il conferimento è gratuito, basta compilare un modulo. Il ritiro, sempre a costo zero, è previsto anche con la consegna al domicilio della nuova apparecchiatura elettronica. Dal prossimo mese, comunque, le cose cambieranno. Una direttiva europea del novembre scorso stabilisce che da febbraio sarà possibile consegnare nei centri commerciali i vecchi elettrodomestici senza obbligo d’acquisto. L’operazione sarà graduale: inizialmente si potranno consegnare soltanto piccoli elettrodomestici, in futuro la regola potrebbe essere estesa anche ai grandi apparecchi.
Il servizio “Fai Spazio”, studiato per le imprese. Imprese e liberi professionisti possono affidarsi al servizio di raccolta di Ecolight contattando direttamente il consorzio. L’iniziativa “Fai Spazio” è dedicata alla gestione dei rifiuti professionali, copre tutto il territorio nazionale e non presenta limiti quantitativi.
Il progetto Identis WEEE riservato ai Bolognesi. A queste tre possibilità, Ecolight ne aggiunge una quarta. Nel Bolognese è stata avviata la sperimentazione del progetto europeo Identis WEEE realizzato dalla multiutility Hera, da Ecolight e dalla fondazione spagnola Ecolum. I cassonetti intelligenti RAEEshop sono stati posizionati al parco commerciale Meraville di Bologna, al parco commerciale Navile di Bologna e al Leroy Merlin in via De Curis a Casalecchio di Reno. Accedendo con la tessera sanitaria o la tessera Hera è possibile conferire gratuitamente i propri RAEE di piccole dimensioni.
Italia ancora lontana dagli obiettivi della Ue. Nel 2012 in Italia sono stati prodotti oltre un milione di tonnellate di Raee, quasi 18 kg a testa. Stima il rapporto “Solving the e-waste problem” dell’Onu che nel nostro Paese meno di tre RAEE su dieci sono stati smaltiti correttamente. Negli ultimi anni la raccolta da noi si è attestata intorno ai quattro kg pro capite, risultato molto lontano dai 12 kg/abitante stabiliti da una direttiva comunitaria che punta a raggiungere questo obiettivo entro il 2019.
Grazie al riciclo 760 mila tonnellate di Co2 in meno. Secondo le stime di Ecodom, il Consorzio Italiano per il Recupero e il Riciclaggio degli Elettrodomestici, nell’anno appena concluso sono state riciclate 43.723 tonnellate di ferro, 1.684 di alluminio, 1.974 di rame e 6.840 di plastica. Inoltre, il corretto smaltimento delle sostanze inquinanti contenute nei RAEE ha permesso una riduzione delle emissioni nell’atmosfera di 760.000 tonnellate di anidride carbonica. Le materie prime seconde (ferro, alluminio, rame e plastica) ottenute dal riciclo delle 70.400 tonnellate di elettrodomestici trattati hanno consentito, nel 2013, un risparmio di oltre 73.000.000 kWh di energia elettrica rispetto a quanto necessario per estrarre materiale vergine. In altri termini, con l’energia risparmiata grazie all’attività di Ecodom si potrebbe alimentare per un paio di settimane l’intera città di Milano o per un anno una cittadina di 60 mila abitanti.
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