In cosa consistono le due tipologie di riscaldamento domestico, quanto costano e quale conviene.
L’autunno e l’inverno sono mesi più difficili per il portafoglio degli italiani: con il freddo cresce la necessità di accendere i riscaldamenti e i consumi fanno salire i costi delle bollette. Si può tentare di ridurre l’impatto sul bilancio di casa non solo cercando di limitare i consumi, ma anche scegliendo il combustibile più vantaggioso per noi e per l’ambiente. Oltre al metano, si può installare in casa un impianto a GPL, proprio come si fa con le automobili. Ma è preferibile al metano? Ecco qualche spunto pratico per scegliere.
I pro e i contro del GPL. Il GPL (Gas di petrolio liquefatto) è una miscela di gas liquefattibile ottenuta dal petrolio, dal frazionamento del gas naturale e da lavorazioni di impianti petrolchimici. È una valida alternativa soprattutto per chi non si può allacciare alla rete del metano, perfetta per ville isolate, case di campagna, piccoli centri urbani non collegabili ai metanodotti, che possono essere riforniti tramite bombole o serbatoi. I vantaggi del GPL riguardano anche la sua facile reperibilità, con oltre 3600 distributori in Italia (segnaliamo l’App “GPL Auto Casa” scaricabile gratuitamente sia da App Store che da Play Store), e proseguono con la sostenibilità ambientale e la sua elevata resa energetica nella produzione di calore. Il GPL, infatti, garantisce una combustione completa e quindi una quantità di residui modesta. Utilizzare questo gas significa quindi limitare l’inquinamento ambientale rispetto ad altri combustibili, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre le emissioni di anidride carbonica. Di contro, il costo del GPL rispetto al metano non è particolarmente competitivo (oggi il prezzo a litro varia tra 0,85 e 1 euro), e se nell’abitazione passa la rete di gas metano è meglio abbandonare questa soluzione. Inoltre, essendo un derivato del petrolio, segue l’andamento inflazionale dell’oro nero, cioè gli aumenti e cali di prezzo. Le normative di sicurezza sono stringenti: il bombolone deve essere posto distante dalle abitazioni e lontano da pericoli di incendio. In montagna meglio non rimanere a corto durante i periodi di neve intensa, non essendo un dispositivo allacciato alla rete.
I pro e i contro del metano. È sicuramente uno dei combustibili più diffusi sul territorio. L’allacciamento alla rete permette all’utente di utilizzarlo tanto per il riscaldamento e l’acqua calda quanto per la cottura dei cibi. Il gas naturale offre margini di risparmio significativi rispetto agli altri combustibili con entrambi i tipi di caldaie: ad alto rendimento e a condensazione. Le emissioni inquinanti sono basse rispetto ad altri combustibili, purché sia effettuata regolarmente la manutenzione. Non ha particolari punti deboli.
Metano e GPL, perché sono green? Dal punto di vista prettamente ecologico il metano è il combustibile più pulito attualmente disponibile non emettendo particolato e con emissioni di ossidi di azoto ridotte. Il GPL è un idrocarburo che si ottiene dal processo di raffinazione del greggio o direttamente per estrazione, mediante semplici procedimenti di separazione dal gas naturale o dal petrolio, con il quale si trova associato nei giacimenti; per questo non contiene benzene o piombo, sostanze assai nocive e presenti nei carburanti tradizionali; inoltre non produce particolato PM10, un residuo della combustione, una delle principali cause di inquinamento nelle città.
Metano o GPL, costi a confronto. La questione centrale è trovare soluzioni di riscaldamento non solo efficaci, ma anche a costi contenuti. L’uso del GPL per riscaldamento, produzione di acqua calda sanitaria e per la cottura dei cibi è ormai confinato in situazioni abitative dove la rete di distribuzione del metano non è ancora arrivata o in abitazioni montane. L’eliminazione delle vecchie bombole di GPL in favore dell’allaccio alla rete del gas di città dove è possibile è consigliabile, il metano infatti ha un costo unitario di 0.09 €/kWh, mentre il GPL di 0.14 €/kWh, quindi il 35% in più. Ma, per avere una panoramica completa considerando anche i costi di investimento e quelli di manutenzione, si può utilizzare il “termometro dei costi del calore” secondo cui il metano resta la soluzione più vantaggiosa per riscaldare la nostra abitazione.
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