Riscaldare casa, ecco come risparmiare

Impianti a pavimento o a parete, adatti a chi costruisce o ristruttura; stufe a gas o a pellet, pensate per chi vive in affitto: come scaldare casa e non svuotare il portafogli

L’impianto di riscaldamento, una scelta (anche) economica. Scegliere l’impianto di riscaldamento vuol dire individuare la soluzione più adatta alle proprie esigenze, anche economiche. Per prima cosa, infatti, bisogna stabilire quale tipo di investimento si vuole sostenere: se si sta progettando una nuova abitazione o si sta programmando una profonda ristrutturazione, si possono installare impianti di ultima generazione; se si vive in affitto, si può ripiegare su soluzioni diverse, fino all’acquisto di una stufa. In tutti i casi bisogna tenere presente l’ampiezza della casa e dei locali, il grado di dispersione del calore e l’esposizione dell’edificio ai raggi solari.

Caldaia e termosifoni, l’impianto più diffuso. L’impianto di riscaldamento più diffuso è quello che prevede la presenza di termosifoni, che, collegati a una caldaia, riscaldano l’ambiente. Il costo dei questi apparecchi varia soprattutto a seconda del materiale di cui sono fatti (ghisa, acciaio, alluminio ecc.) e del design. Nella scelta occorre tenere presente che gli elementi in acciaio e in alluminio si riscaldano velocemente e con altrettanta rapidità si raffreddano; quelli in ghisa, invece, impiegano più tempo a riscaldarsi ma mantengono la temperatura a lungo. Il costo dei termosifoni è abbastanza contenuto: per un appartamento di circa 75 metri quadrati, la spesa per l’acquisto di elementi in alluminio si aggira intorno ai 500/1000 euro (calcolo del sito faidate360.com. Alla somma va aggiunto il costo della caldaia, che si acquista dai 600 euro in su, e della manodopera. A scopo puramente indicativo, faidate360.com calcola che il prezzo medio per la costruzione di un impianto di riscaldamento ex novo per un appartamento di 75 metri quadrati è di almeno 2000 euro, esclusi termosifoni e caldaia).

Pompe di calore, per il caldo e per il freddo. Una “pompa di calore” è un climatizzatore che può essere utilizzato per riscaldare quando fa freddo e per raffrescare gli ambienti quando fa caldo. È in pratica una macchina reversibile che consente, con un unico impianto, di produrre alternativamente caldo e freddo. In più, la pompa di calore può essere usata anche per la produzione di acqua calda. Ipotizzando un appartamento di 100 metri quadrati, l’installazione di un impianto a pompa di calore per riscaldare e raffreddare costerà circa 7 mila euro tra impianto e installazione. La manutenzione è molto semplice e consiste solo nella pulizia dei filtri, da effettuare annualmente. Il prezzo di un impianto che permette anche di riscaldare l’acqua sarà di poco più alto, circa 10/12 mila euro. Per quanto riguarda il consumo di elettricità, dipende principalmente dalle dimensioni della pompa e da quanto spesso viene utilizzata. L’assorbimento elettrico di una pompa di calore non è costante: è maggiore quando si accende, minore in seguito.

Il camino: caldo e arredo. Il camino è un elemento d’arredo adatto soprattutto agli spazi ampi. Prima di acquistarne uno bisogna stabilire se usarlo per riscaldare uno o più ambienti. Nel secondo caso il tecnico impiantista deve calcolare il fabbisogno termico dell’abitazione e suggerire il modello con la potenza più adeguata (per riscaldare più locali di solito si ricorre a sistemi di canalizzazione ad aria calda). Altra questione da tenere presente, la necessità di realizzare la canna fumaria, la cui costruzione in condominio deve essere autorizzata dall’assemblea. I costi di un camino oscillano in base a molte variabili (modello, tipo di immobile su cui si esegue l’installazione, ampiezza degli ambienti ecc.): si parte comunque da circa 800 euro, installazione esclusa. Se non si vuole rinunciare all’effetto scenico della fiamma, si può optare per un termocamino ovvero di un camino a camera chiusa (con uno sportello di vetro termico richiudibile) che ha anche il vantaggio di essere più efficiente in termini energetici: consente infatti il  recupero di buona parte del calore prodotto, che altrimenti si disperderebbe nella canna fumaria.  Sul mercato ce ne sono ad aria, semplici da installare perché non si collegano a caldaia e radiatori e riscaldano principalmente l’ambiente in cui sono inseriti, e ad acqua, capaci di riscaldare contemporaneamente l’acqua e gli ambienti di casa grazie ai radiatori. A differenza del modello ad aria, il termocamino ad acqua è più complesso da installare perché prevede l’allaccio al sistema dei tubi del riscaldamento. Per questo motivo lo si prevede in fase di costruzione o di profonda ristrutturazione dell’immobile. I prezzi  per un camino partono  da circa 1000 euro circa.

Il calore scorre sotto i piedi… Nell’ambito di grossi lavori di ristrutturazione si può decidere di installare un impianto di riscaldamento a pavimento, uno dei migliori in termini di risparmio energetico (si calcola che rispetto a un impianto tradizionale il risparmio energetico sia compreso tra l’8 e il 30%). Il sistema è formato da una speciale pellicola (da mettere appunto sotto il pavimento) che si riscalda e rilascia calore. L’ideale sarebbe installare questo tipo di impianto in fase di costruzione: in caso contrario, potrebbe rivelarsi molto dispendioso. I principali fattori che determinano il costo di un impianto di questo tipo sono la manodopera, i materiali, la caldaia, il progetto e si aggirano intorno ai 60 euro a metro quadro per la posa della pellicola.

…o lungo le pareti. Un’alternativa al sistema di riscaldamento a pavimento (ma ugualmente indicato nei casi di ristrutturazione profonda) è quello a parete. Questo tipo di impianto può essere ad acqua o elettrico, e può essere utilizzato pure per raffreddare l’ambiente. La forbice dei prezzi è alta in funzione della grandezza dell’appartamento, dell’altezza degli ambienti, della zona climatica, del tipo di costruzione. A titolo indicativo, per un appartamento di circa 100 metri quadrati, si calcola una spesa di almeno 7 mila euro (stima del sito faidate360.com). Più economico dei sistemi a parete o a pavimento e semplice da installare è il riscaldamento a battiscopa, impianto in cui il calore è prodotto da acqua calda o resistenze elettriche situate appunto nel battiscopa. Questo impianto non richiede opere murarie e può essere realizzato facilmente in qualunque momento. Ai costi, circa 100 euro al metro lineare, bisogna aggiungere installazione e manodopera. Così come per il riscaldamento a parete e per quello a pavimento, anche per questo tipo di intervento ci si può avvalere delle detrazioni fiscali previste dalla finanziaria 2014.

La stufa, l’alternativa più economica.  Tra le alternative più economiche ed efficienti nel riscaldamento di casa ci sono le stufe. A pellet, a legna, a gas: sul mercato ci sono modelli diversi, adatti a ogni esigenza. La maggior parte delle stufe è a libero posizionamento, ma alcuni modelli possono essere inseriti nella parete, come i camini. Nel primo caso, però, occorre mantenere una determinata distanza dal muro perché in genere l’aria necessaria alla combustione viene prelevata dalla parte posteriore dell’apparecchio. Fondamentale, poi, è lo scarico a norma dei fumi, che avviene attraverso la canna fumaria. Sul mercato ci sono moltissimi modelli e la spesa parte da una base di circa 100 euro.

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