Etichette intelligenti, monitor che sorvegliano il bambino mentre dorme, cellulari intuitivi dedicati ai più piccoli sono solo alcune idee per tenere al sicuro i nostri figli
Essere genitori è un compito difficile ma oggi la tecnologia offre un aiuto nelprendersi cura dei propri figli e gestire piccoli problemi quotidiani in meno tempo. Un esempio? Il bambino che nasconde le chiavi dell’auto proprio quando dovete andare a un appuntamento importante…
1. Il seggiolino intelligente. Remmy è un seggiolino intelligente progettato e commercializzato da due papà, che dà un aiuto concreto ai genitori sempre indaffarati impedendo di dimenticarli in auto con eventuali tragiche conseguenze. Si tratta di una pedana che viene posta sotto il seggiolino e tiene conto del peso, come una bilancia. Quando il bambino è sopra e la macchina viene spenta, Remmy se ne accorge e suona, avvisando il genitore della presenza del bambino. Remmy costa 45 euro per la pedana singola, 60 in versione doppia.
2. Sonno sicuro grazie a un “angelo”. Si chiama Angel Care ed è prodotto dalla Foppapedretti. Serve a tranquillizzare tutti quei genitori preoccupati per il rischio Sids, la sindrome della morte in culla. Grazie a uno speciale pannello da mettere sotto il materassino del bambino è possibile rilevare l’assenza di respiro. Superati i 20 secondi, il sensore attiva l’allarme acustico che avvisa il genitore. Assieme alla pedana c’è un videointerfono per controllare sempre il bambino, anche quando non si è presenti nella stanza. Tutto questo al prezzo di circa 95 euro.
3. Il radar senza chiavi. Chiavi di casa o dell’auto, telecomando, portafoglio e chi ne ha più ne metta. La fantasia di un bambino non ha limiti quando si tratta di nascondere (dentro l’armadio, nel cassetto o nella scatola dei giochi restano i luoghi più gettonati). Fortuna che qualcuno ha avuto il guizzo di inventare Tile, una sorta di piccola piastrella (tile, appunto in inglese) trova-tutto. Grazie a Tile e all’applicazione collegata è possibile geolocalizzare con precisione ogni oggetto collegato; questo grazie all’applicazione che guida il genitore e al segnale acustico che si fa più forte man mano che ci si avvicina. Su Amazon lo trovate a 34 euro.
4. Maglie che sanno parlare. La tecnologia si chiama “Se mi perdo” e la casa di moda che ne fa uso Bea Barthes. Quest’utima ha avuto un’intuizione davvero rivoluzionaria: dare la possibilità a chiunque acquisti un loro capo di creare un’etichetta esterna con un codice QR, dal quale – semplicemente avvicinando lo smartphone – è possibile risalire a tutti i dati del bambino. Non solo, in automatico, viene inviata una mail al genitore con la posizione del piccolo, mentre il numero del genitore appare sul telefono così da poterlo chiamare. Le etichette possono essere stampate sui capi di abbigliamento ma anche su sonaglini, orsacchiotti ecc. La tecnologia utilizzata è la stessa che già si usa per i pagamenti a distanza, la cosiddetta “contacless”. Il costo della speciale etichetta è di 5 euro; dal secondo anno bisogna aggiungere un canone annuale di 2,50 euro per il servizio “Se mi perdo” per poter accedere alla pagina online dove trovare tutti i dati del genitore/bambino.
5. Il cellulare a misura di bambino. Per ovviare allo stesso problema, se il bambino è abbastanza grande può telefonare a mamma e papà. Non si ricorda il numero? Nessun problema. Da non molto, nei principali store di elettronica, è in vendita B-Phone U10, il primo cellulare dedicato ai bambini sotto i 10 anni. Al posto dei numeri, il piccolo trova delle forme: un cuore, un cerchio e altri simboli utili a riconoscere i numeri amici, ovvero quelli di mamma, papà, nonna o la polizia per esempio. Inoltre è anche un localizzatore GPS e ha una batteria in grado di durare ben 10 giorni in stand-by. Prezzo consigliato al pubblico: 59.90 euro.
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