Ferro, plastica, alluminio, rame: la maggior parte delle componenti delle apparecchiature elettroniche si può riciclare, per esempio consegnandole gratis nei negozi.
Raee, rifiuti preziosi.
Rifiuti speciali il cui smaltimento è regolato dalla legge: sono i Raee – acronimo che vuol dire “rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche” – dal cui corretto trattamento è possibile recuperare alluminio, ferro, vetro, rame, parti elettroniche che, se opportunamente trattate, danno vita ad altri oggetti. In Italia il riciclo dei Raee non è ancora un’abitudine consolidata: calcola ReMedia, consorzio nazionale per la gestione eco-sostenibile dei rifiuti tecnologici, che ogni anno delle 12 mila tonnellate di immesso sul mercato, solo il 2% è riciclato correttamente. Eppure, da una consolle da gioco di due chili è possibile ricavare ferro (45,50%), plastica (19%), alluminio (4%), rame (1,5%) e altri materiali, compresa una piccola percentuale di metalli preziosi e terre rare, che possono essere reintrodotti nel ciclo produttivo.
Un cassonetto per ogni rifiuto.
Per essere smaltiti correttamente, i Raee possono essere portati in una delle 3.648 isole ecologiche attrezzate, sparse per il territorio nazionale. Ogni rifiuto andrà inserito nel relativo cassonetto: R1 per frigoriferi, congelatori e condizionatori; R2 per grandi elettrodomestici come lavatrici e forni; R3 per televisori e monitor; R4 per piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo; R5 per sorgenti luminose a neon e a risparmio energetico. Ogni tipo di Raee è smaltito secondo una specifica procedura.
Il processo di riciclo.
Una volta dismessa, un’apparecchiatura può essere riciclata in tre modi:
1) Riutilizzo dell’apparecchiatura: Se l’apparecchiatura funziona ancora, come può accadere con un pc vecchio ma attivo, è possibile prolungarne il ciclo di vita (in questo caso, però, parlare di Raee è improprio). Il riutilizzo, comunque, è possibile solo per quei prodotti che non contengono mercurio o sostanza ozono lesive.
2) Riutilizzo di componenti: È possibile riutilizzare alcune parti ancora funzionanti di un’apparecchiatura dismessa, impiegandole su una nuova come componente di ricambio. Esempio: una scheda di rete di un pc dismesso può essere installata in un pc nuovo che ne sia sprovvisto.
3) Recupero e riciclaggio dei materiali: È la possibilità di riutilizzare i materiali contenuti nei Raee come materia prima secondaria nel ciclo produttivo di altri beni. Esempio: il recupero di metalli come acciaio o alluminio che costituiscono l’involucro di un elettrodomestico.
Compri il nuovo e lasci il vecchio in negozio.
Altra possibilità per smaltire un rifiuto elettronico o elettrico, praticabile nel caso di acquisto di un’apparecchiatura in sostituzione di una equivalente non più funzionante, è lasciare il vecchio elettrodomestico in negozio. Per farlo, i negozianti devono iscriversi all’Albo nazionale gestori ambientali per poi poter conferire le apparecchiature ai centri di raccolta degli enti locali. Secondo quanto previsto dal Decreto ministeriale “Uno contro uno” (65/2010), il conferimento in negozio è gratuito, basta compilare un modulo. Il ritiro, sempre a costo zero, è previsto anche con la consegna a domicilio della nuova apparecchiatura elettronica. A carico degli esercenti c’è anche l’obbligo di informare i consumatori della gratuità del ritiro tramite avvisi posti nei locali commerciali. Unica condizione richiesta è che l’apparecchio che si intende restituire sia equivalente a quello che si intende acquistare: se si compra un televisore, quindi, non si può restituire un frigorifero. Al momento dell’acquisto e prima di pagare bisogna informare il venditore di voler restituire il vecchio apparecchio: se si rifiuta, rischia una sanzione amministrativa compresa tra i 150 e i 400 euro per ogni apparecchio non ritirato o ritirato applicando un prezzo maggiorato.
Consegnare il vecchio senza obbligo d’acquisto.
Una recente direttiva europea permette di consegnare rifiuti elettrici ed elettronici in negozio anche senza obbligo d’acquisto. La direttiva introduce l’ “Uno contro zero”: i grandi esercizi commerciali – di almeno 400 metri quadrati – devono assicurare il ritiro gratuito senza obbligo d’acquisto di un prodotto di tipo equivalente. Grazie a questa normativa non è più obbligatorio acquistare un nuovo tostapane o una stampante per smaltire ciò che non si utilizza più (formula “Uno contro uno”).
Il servizio “Fai Spazio”, studiato per le imprese.
Lo smaltimento dei Raee non riguarda soltanto le famiglie: imprese e liberi professionisti che vogliono liberarsi di questo tipo di rifiuti possono affidarsi al servizio di raccolta di Ecolight contattando direttamente il consorzio. L’iniziativa “Fai Spazio” di Ecolight è dedicata alla gestione dei rifiuti professionali, copre tutto il territorio nazionale e non presenta limiti quantitativi.
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