I lavoratori guadagnano tempo e gli studenti arrotondano con l’app che li fa incontrare per gestire piccole faccende quotidiane a pagamento
Taskhunters è un marketplace che fa incontrare lavoratori e studenti: i professionisti possono affidare agli studenti universitari delle faccende da svolgere nel tempo libero, con modalità e prezzi da concordare insieme. I task ricoprono un’ampia gamma di categorie, tra cui organizzazione di vacanze, consegna della spesa a casa, pulizie, trasloco, riordino dell’armadio, lezioni d’inglese, montaggio mobili. Attiva al momento su Milano, il servizio tramite app verrà esteso in altre città universitarie italiane ed europee. Nel frattempo, a oggi l’hanno già scaricata più di 2600 utenti. I fondatori sono Lorenzo Teodori e Marco Premier, due ragazzi sotto i trent’anni che si sono trovati prima nei panni degli studenti e poi in quelli dei professionisti impegnati. Li intervistiamo per scoprire come hanno cominciato, come funziona Taskhunters e quali sono gli ingredienti per diventare startupper.
Cos’è Taskhunters e com’è nata l’idea? Taskunters è il luogo d’incontro tra lavoratori e studenti universitari. I primi, spesso molto impegnati, hanno la possibilità di far sbrigare alcune faccende quotidiane (che chiamiamo task) ai secondi, che possono guadagnare svolgendo questi task nel tempo libero. L’idea è nata da Lorenzo Teodori che ha sperimentato prima la necessità di racimolare qualche entrata come studente e poi la mancanza di tempo del professionista. Abbiamo iniziato autofinanziandoci e attualmente siamo in contatto con alcuni finanziatori e business angels.
Cosa trova chi arriva sulla vostra app o sul vostro portale? Ci sono due aree, una per i lavoratori e una per gli studenti. La sezione “Crea un task” è dedicata a chi richiede lo svolgimento di una commissione (i requester). Qui l’utente può scrivere di cosa ha bisogno scegliendo tra dieci categorie e molte sottocategorie, oppure lasciandosi ispirare dai task più richiesti. Per esempio, vi serve qualcuno che passi in tintoria al posto vostro? Scrivete “Ritiro in lavanderia”, indicando nella descrizione l’indirizzo e l’ora in cui ritirarli, come anche quelli in cui consegnarli, naturalmente specificando quanto offrite in cambio di questo servizio. Potete aggiungere una foto o altre indicazioni, quindi premere “Pubblica”. A questo punto comincerete a essere contattati dagli studenti attraverso una chat dedicata, e potrete decidere a chi affidare il compito. La sezione “Svolgi un task” è dedicata agli studenti che svolgono le commissioni (i tasker), che possono vedere qui servizi e piccole faccende da fare intorno a loro, mettersi in contatto con chi li richiede e proporre la propria offerta.
A chi si rivolge Taskhunters? Solo gli studenti possono proporsi per i task? In questo momento chiunque, dopo essersi iscritto e aver verificato la propria mail, può richiedere un task, mentre per ora solo gli studenti possono occuparsi di svolgerli. Questa scelta è dovuta a più ragioni. Le statistiche mostrano come oltre il 40% degli studenti universitari cerchi attivamente un lavoro da affiancare allo studio. Gli studenti hanno poi uno stile di vita flessibile, che si presta particolarmente allo svolgimento del task in tempi veloci e formano già autonomamente una community ben strutturata. Grazie all’app forniamo loro diverse occasioni di guadagno in un periodo della loro vita in cui non hanno ancora un reddito fisso.
Come rendete il sistema sicuro per le persone e per i pagamenti? I profili degli studenti sono verificati attraverso la mail universitaria. I controlli poi proseguono all’interno dell’app. Per richiedere o svolgere un task, ogni utente deve specificare delle informazioni, come il codice fiscale, che permettono di risalire facilmente alla persona. E per quanto riguarda il pagamento, avviene online attraverso la piattaforma di pagamento sicuro Stripe (quella usata da Facebook e Twitter, per intenderci), una volta che il requester si è assicurato che il task è stato svolto. Dopo il pagamento, entrambe le parti sono invitate a lasciare un feedback.
Com’è composto il vostro team? Siamo un team di amici di Treviso con meno di 30 anni. Dopo aver intrapreso diversi percorsi formativi ed esperienze lavorative, anche all’estero, c’è stato un rientro in Italia di quasi tutti i soci, per dedicarsi al 100% al progetto. Lorenzo, CEO e Co-founder di Taskhunters, ha una laurea in informatica e ha lavorato in Svizzera. Marco, CTO e Co-founder, dopo una laurea in informatica è diventato sviluppatore e designer di software, con un’esperienza nel mondo delle startup. Poi ci sono Francesco, CFO, laureato in finanza, Alberto Mora, copywriter, e Jessy Conroy, sviluppatore mobile.
Cosa consigliereste ai giovani che vogliono fondare una startup? Avete un’idea? Cercate di capire se questa idea è innovativa, se è capace di arricchire e far progredire il segmento di società a cui vi rivolgete, se può avere un impatto reale sulla vita delle persone. È una buona idea? Create un team completo, composto da figure con specializzazioni complementari, con persone preparate, appassionate e pronte a dedicarsi completamente al progetto. Avete il team? Strutturate un piano d’azione, affinché la vostra idea non rimanga solo nella vostra mente. Oggigiorno costituire una startup è diventato piuttosto semplice. Non rimandate, agite ora. Spesso l’ostacolo più grande è rappresentato dal senso di sicurezza che ci dà la routine, al quale non siamo sempre disposti a rinunciare. Siate coraggiosi e siate dirompenti.
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