Le obbligazioni sono gli strumenti più diffusi tra gli investitori. Scopriamo le caratteristiche principali di questi strumenti finanziari
Le obbligazioni, che nel gergo finanziario vengono identificate con il termine inglese bond, sono titoli di debito emessi da Governi, società o enti pubblici. Che cosa significa? In poche parole, l’acquirente di un’obbligazione, che prende il nome di obbligazionista, presta una certa somma di denaro all’emittente, che in cambio, s’impegna nel corso del tempo a restituirgli l’intero capitale con qualcosa più. Ed è proprio quel di più che determina il rendimento (o l’interesse) offerto dell’obbligazione.
L’interesse pagato all’obbligazionista può essere di due tipologie:
- Nella maggioranza dei casi viene corrisposto sotto forma di cedola periodica. A seconda di come viene calcolata la cedola da corrispondere all’obbligazionista vi sono diverse tipi di obbligazioni;
- Altre volte, quando il valore di rimborso è superiore all’ammontare concesso dall’obbligazionista, può avvenire sotto forma di capitale. Questa tipologia di obbligazione prende il nome di Zero Coupon Bond (per esempio i BOT e i CTZ). In questo caso il rendimento deriva proprio dal maggior valore di rimborso del titolo in questione.
Il valore delle cedole, espresso in termini percentuali rispetto al capitale investito, possono essere annuali, semestrali o trimestrali, ma solitamente quando si parla di cedola di un’obbligazione si fa riferimento all’ammontare annuale: perciò se la cedola viene pagata semestralmente l’importo ricevuto è pari alla metà di quello annuale; se invece le scadenze sono trimestrali, l’importo è pari a un quarto.
Le obbligazioni si distinguono in base al tipo di cedole. Le obbligazioni non sono tutte uguali, e prima di effettuare l’acquisto è necessario leggere con attenzione il prospetto del titolo finanziario che si vuole comprare per capirne le caratteristiche ed i rischi connessi.
Ecco le più comuni obbligazioni classificate in base al tipo di cedola corrisposta all’obbligazionista:
- Obbligazioni a cedola fissa. Sono quelle più comuni, l’ammontare della cedola è già conosciuto e resta costante durante la vita del titolo. Avete sentito il nome BTP? Ecco, è un esempio di titolo a cedola fissa.
- Obbligazioni indicizzate. Questi titoli, chiamati in inglese floater, hanno delle cedole che variano durante la vita. Sono solitamente legate ai tassi di interesse, che variano ogni giorno, e spesso a questo tasso viene aggiunto una sorta di ‘importo fisso’ che prende il nome di Spread.
- Obbligazioni step-up o step down. Questa categoria è un incrocio delle due precedenti. L’importo è già stabilito ed è certo, ma nel corso di vita del titolo può salire oppure scendere (per esempio il 2% il primo anno, il 2,5% il secondo etc).
Emittenti diversi, diversi tipi di obbligazioni. Un altro modo per distinguere le varie obbligazioni è utilizzare come parametro di riferimento il soggetto che emette l’obbligazione. A seconda dell’emittente troviamo:
- Obbligazioni sovranazionali. Sono titoli emessi da enti sovranazionali. Alcuni esempi sono i titoli emessi alla Banca Mondiale e dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) con l’obiettivo di raccogliere fondi per finanziare progetti di sviluppo spesso in aree in difficoltà.
- Obbligazioni governative. Sotto questo nome troviamo i ‘classici’ Titoli di Stato, ovvero obbligazioni emesse dagli Stati per finanziare le varie attività.
- Obbligazioni di enti locali, emesse da comuni, regioni e province per finanziare lo sviluppo locale e l’attività amministrativa.
- Obbligazioni societarie. Sono titoli di debito emessi dalle grandi aziende con l’obiettivo di finanziare la propria attività. Spesso le imprese decidono di ricorrere all’indebitamento attraverso l’emissione di obbligazioni perché lo reputano più ‘conveniente’ rispetto a un prestito bancario, riuscendo ad ottenere un tasso più basso oppure a un aumento di capitale (aumenta il numero di azionisti).
Il mercato delle obbligazioni. Come abbiamo visto per le azioni, anche per le obbligazioni sono previsti due tipi di mercato dove ‘tradare’, ovvero scambiare questi strumenti finanziari: il mercato primario e quello secondario.
Il mercato primario è il luogo in cui vengono vendute per la prima volta le obbligazioni di nuova emissione. I principali protagonisti sono gli investitori istituzionali (fondi pensione, fondi d’investimento) e gli enti governativi (internazionali, nazionali o regionali), le grandi imprese e le banche. Il mercato secondario è il luogo in cui vengono scambiate le obbligazioni già in circolazione (per esempio il MOT, l’Extramot o l’ETLX).
Come scegliere le obbligazioni. titoli obbligazionari non hanno tutti lo stesso livello di rischio, perciò bisogna essere molto selettivi nella scelta. Di solito, più il rendimento offerto è alto, maggiore è il rischio associato. Tenetelo bene a mente, sui mercati “pasti gratis” non esistono. Prima di effettuare un investimento è sempre bene essere consapevoli di quello che si sta comprando (oppure vendendo). Nel caso delle obbligazioni leggete sempre bene il prospetto per capire come sono strutturate le cedole ed il rimborso a scadenza del capitale investito, la durata dell’investimento e il livello di rischio dell’emittente e dello strumento.
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