Dopo il no all’offerta di una società d’investimento cinese, la famiglia Caprotti compie un ulteriore passo per quotare il gioiello italiano della grande distribuzione
Dalla scomparsa del fondatore Giuseppe Caprotti, i membri della famiglia Esselunga hanno deciso di riorganizzare la struttura societaria composta da Esselunga S.P.A. e dalla società che gestisce gli immobili “Villata immobiliare”, per dare vita ad un unico gruppo. Tale operazione ha l’obiettivo di accompagnare la nuova società verso la quotazione in Borsa del gruppo Esselunga entro il 2020.
L’offerta dei cinesi. Qualche settimana fa, nel pieno delle operazioni di ristrutturazione, un gruppo cinese, chiamato Yida Investment, ha lanciato un’offerta per l’acquisto del 100% della società mettendo sul piatto ben 7,5 miliardi di euro. Una cifra notevole: cerchiamo di capire le motivazioni che hanno portato il gruppo cinese a formulare un’offerta così elevata e a riconoscere al gruppo di Caprotti un grande valore e potenziale. Normalmente, un modo rapido per calcolare il valore di una società è utilizzare la tecnica dei multipli, ossia di stimare il potenziale prezzo di un’azienda dal margine operativo lordo (comunemente detto Ebitda). In questo caso 7,5 miliardi corrispondono a circa a un multiplo di 11x (in quanto è stato offerto 11 volte l’Ebitda attuale della società). Un rapporto abbastanza alto, dato che normalmente in Europa la media dei competitors di Esselunga è minore. Questo grafico sintetizza i multipli per le società simili a Esselunga:
I principali competitors quotati a cui paragonare Esselunga sono Walmart, Costco e Whole Food negli Stati Uniti. In Europa rientrano sicuramente Carrefour, Ahold Delhaize e Morrison. Si può anche notare come Carrefour abbia una valutazione di mercato di 6; al contrario Costco vale circa 15 volte il suo reddito operativo. I cinesi, quindi, hanno riconosciuto a Esselunga un valore superiore alla media dei competitors.
Il valore di Esselunga. Secondo le ultime stime, le valutazioni del valore di Esselunga in borsa, in termini di capitalizzazione, sono comprese nell’intervallo tra i 6 e i 17 miliardi di euro. Un numero di poco conto in base ai principali competitors mondiali (basti pensare che Walmart vale 238 miliardi di dollari mentre Carrefour 20 miliardi). Tuttavia nel mercato italiano resta pur sempre un buon livello. Infatti, ecco come si posiziona Esselunga in termini di fatturato rispetto ai principali gruppi operanti sul mercato italiano:
Da notare come Esselunga sia seconda in termini di fatturato solo alla Coop, anche se quest’ultima mostra un trend discendente da ben cinque anni. Esselunga, al contrario, mostra un andamento poco volatile e con trend in salita.
I numeri di Esselunga. Esselunga ad oggi ha circa 19 mila dipendenti e 149 punti vendita, principalmente nel nord Italia. Per gli analisti il punto di forza di Esselunga è il fatturato per metro quadro, un indicatore che misura l’efficienza nella creazione di valore: secondo gli ultimi dati disponibili il fatturato al metro quadrato di è di 15.732 euro, circa il doppio della media italiana, che si attesta a 7.184. Guardando agli altri dati di bilancio, Esselunga mostra dal 2011 un trend crescente sia per il margine operativo lordo (Ebitda), sia per margine operativo netto (Ebit) e utile netto:
Questo è un chiaro indizio che la società sta crescendo e sta creando una buona redditività. Un buon segno, visto che il mercato della grande distribuzione degli alimenti è al momento in forte concorrenza e cambiamento, specialmente con l’arrivo della tecnologia: basti pensare ai nuovi servizi di consegne a casa, come “Esselunga a casa”. Servizio del tutto simile a quello proposto dal colosso americano Amazon, “Amazon Prime now”, che di recente ha deciso di investire anche nel settore degli alimentari: risale infatti solo a qualche giorno prima la notizia dell’acquisto della catena di supermercati Wholefood.
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