Dopo anni in cui i mercati potevano contare sull’appoggio delle Banche Centrali, la Fed è la prima a dire basta e a ridurre il peso del proprio bilancio. Cosa significa in concreto per l’economia a stelle e strisce e per i mercati?
La politica monetaria mondiale è ufficialmente entrata in una nuova fase. La decisione della Fed della scorsa settimana di ridurre il peso del proprio bilancio conferma che la stagione del Quantitative Easing sta volgendo al termine. La Fed, non si è fatta intimidire dall’inflazione ed ha deciso di tirare dritto per la sua strada, confermando che dal mese di ottobre partirà il cosiddetto Quantitative Tightening (QT).
Che cosa prevede il QT? La Fed, per non correre troppi rischi e destabilizzare il mercato, ha deciso di procedere gradualmente, a piccoli passi. La riduzione del bilancio sarà graduale e limitata da soglie predefinite che verranno riviste nel caso in cui cambiasse lo scenario macroeconomico. Fino ad ora, le obbligazioni acquistate durante il programma di Quantitative Easing che giungevano alla loro scadenza naturale venivano automaticamente reinvestite in obbligazioni di pari scadenza; motivo per cui dal 2015 ad oggi il bilancio non ha subito particolari variazioni. Ma un bilancio record di 4.500 miliardi di dollari deve in qualche modo essere ridotto. Ecco perché dal mese di ottobre l’ammontare di titoli in scadenza non sarà completamente reinvestito. La decisione di Janet Yellen è quella di reinvestire solo l’eccedenza rispetto ad una soglia fissata a 10 miliardi di dollari mensili per i primi tre mesi del QT. Gradualmente, le soglie verranno alzate nel corso del tempo e in base allo scenario macroeconomico.
Come hanno reagito i mercati? Come da manuale, la decisione della Fed si è ripercossa sui mercati facendo aumentare i tassi d’interesse dei titoli governativi. Anche se graduale, infatti, la riduzione di bilancio comporta una riduzione della domanda, che a parità di offerta, spinge il costo del denaro verso l’alto. E così è stato.
Quali sono i possibili effetti sull’economia e sui mercati? Questa decisione è il frutto di una strategia chiara e consapevole. Il Quantitive Easing è stato un importante stimolo alla crescita economica, ma non è una mai stata una politica priva di conseguenze. Ad esempio la compressione dei rendimenti può aumentare la propensione al rischio ma anche ridurre la propensione delle aziende ad investire. Con l’economia che cresce ad un tasso soddisfacente, l’occupazione vicina al pieno impiego e con l’inflazione stabile, la Fed preferisce assumersi qualche rischio in più in termini economici a beneficio di una maggiore stabilità finanziaria. Per il momento, la decisione della Fed è stata accolta con ottimismo dagli investitori, l’aumento dei tassi non ha per nulla penalizzato le Borse o aumentato la volatilità. Al momento, gli investitori sembrano convinti che l’economia USA sia in grado di camminare da sola anche senza il sostegno della Banca Centrale.
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