Arriva lo strumento che mette un voto «da nutrizionista» a quello che c’è nel vostro carrello del supermercato
Immaginate la scena: avete di fronte a voi l’accattivante nuova linea di cereali sullo scaffale del supermercato. Il packaging sembra promettere il classico incontro di gusto e benessere, il prodotto in effetti sembra perfetto per dare una svolta alle vostre colazioni. Sarà davvero così sano? La risposta esatta può arrivare in pochi secondi, come il classico aiuto da casa nei quiz televisivi. Esiste infatti un’app gratuita per Android e iOS che permette di inquadrare il codice a barre di quel prodotto con la fotocamera dello smartphone e che dice in modo inequivocabile quanto l’alimento è sano su una scala da uno a dieci (con i decimali). L’app si chiama Edo ed è tutta italiana. Di ogni alimento nel suo database, Edo elenca anche una serie di pro e contro nutrizionali (Ci sono abbastanza vitamine? C’è troppo sale? Quali aromi? Quali conservanti?) avverte se c’è un’alternativa più sana e addirittura quanto dovreste camminare, correre, nuotare o andare in bici per smaltirne una porzione.
L’algoritmo sognato da ogni fuorisede. Insomma, Edo è come un aiutante che moltiplica le informazioni a nostra disposizione quando siamo al supermercato e le traduce in informazioni facili da comprendere per tutti. Edo è stata creata da tre under 30 laureati in Tecnologie informatiche all’Università di Cesena (Diego Lanzoni, Luciano Venezia e Marco Giampaoli) e a una food technologist che si è occupata di sviluppare l’algoritmo (Maria Vincenza Gargiulo). Con loro ha collaborato, per la supervisione, Alessandra Bordoni, medico nutrizionista dell’Università di Bologna. «L’idea, come spesso accade, è nata per risolvere un problema», racconta Luciano Venezia, il Ceo di Edo. «Passare dai pranzi di mia madre all’essere uno studente fuori sede è stato abbastanza traumatico. Non facevo mai caso a quello che compravo: patatine, snack, merendine… il concetto di cibo sano era quasi più misterioso degli esami di matematica. Da qui l’idea di realizzare uno strumento che potesse aiutare tutti nella scelta dei prodotti alimentari». Ciò che è vero per gli studenti fuori sede, vale anche per tutte le persone che vogliono fare attenzione all’alimentazione ma non hanno abbastanza tempo per informarsi su tutto.
Il senso di Edo per la porzione. Sul sito di Edo c’è un manifesto di intenti, utile per capire il ragionamento che c’è dietro l’app. «Seguire una sana alimentazione è giusto, ma spesso non semplice da mettere in pratica», è l’incipit. Tra i punti fermi, l’importanza del concetto di porzione: «Di solito siamo abituati a leggere sulle etichette le informazioni nutrizionali su 100 grammi, ma quello che poi effettivamente mangiamo si discosta da questa quantità. Nella nostra valutazione, consideriamo la porzione dichiarata in etichetta e, quando manca, ne assegnamo una standard in base al tipo di prodotto considerato». Un altro dei principi base di Edo è la personalizzazione. «Dal punto di vista nutrizionale ogni persona ha le sue esigenze, diverse da quelle di tutti gli altri. Ciò che fa bene a me, può far male a qualcun altro. Per un’alimentazione sana e corretta è importante considerare questo aspetto ed ecco perché, nella nostra valutazione, teniamo conto delle caratteristiche di ognuno, così da fornire risultati “su misura”». Per questo motivo, quando ci si iscrive su Edo, ci sono diversi elementi di personalizzazione, non solo sesso, età, altezza e peso, ma anche lo stile di vita, le diete specifiche (utile per chi segue diete povere di sodio o di fibre, per esempio), e ovviamente allergie e intolleranze.
Il nutrizionista digitale. Proprio per come è la sua struttura, Edo deve rimanere sempre costantemente aggiornata. Innanzitutto, per avere sempre più corrispondenza tra gli scaffali dei supermercati e i prodotti censiti dal suo algoritmo. In quest’ottica, anche gli utenti di Edo possono partecipare, inviando foto e informazioni su cibi non ancora presenti sull’app. Inoltre, come si legge sul sito dell’app, Edo segue « attentamente quello che succede nel mondo scientifico, in particolare le dichiarazioni di istituti autorevoli, e rimodula le valutazioni alla luce dei più recenti risultati». Il futuro di Edo va verso una personalizzazione sempre maggiore dell’esperienza. «Vorrei che Edo fosse sempre di più uno strumento in grado di seguire l’utente in ogni momento della giornata», spiega il Ceo Luciano Venezia. Se c’è un dubbio sull’alimentazione, Edo deve fornirti la risposta». Un medico è sempre una figura insostituibile, ma potrebbe diventare qualcosa di simile ad avere un nutrizionista digitale sempre a disposizione.
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