Investire in modo sostenibile implica non solo selezionare le società che rispettano determinati criteri, ma anche puntare su società, organizzazioni e fondi con l'intento di generare un impatto sociale o ambientale misurabile. Ecco come
Negli ultimi anni la finanza sostenibile sta guadagnando consensi tra gli investitori, sempre più attenti a dove vanno a finire i loro risparmi. Il settore è ancora in via di sviluppo ed è facile fare confusione con le definizioni. Nel tentativo di fare un po’ di chiarezza, ci concentriamo oggi su una categoria molto specifica di investimenti sostenibili: l’impact investing.
Che differenza c’è tra impact investing e investimenti SRI? Partiamo dalle basi: sia l’impact investing sia gli investimenti sostenibili e responsabili (SRI) sono strategie che prestano attenzione all’approccio socio-ambientale delle società in cui investono. Ma se solitamente le strategie d’investimento sostenibile sono incentrate sulla neutralità – selezionano cioè le società che non operano in determinati settori ritenuti controversi o, al contrario, selezionano le aziende più virtuose dal punto di vista sociale o ambientale – le strategie di impact investing si spingono un passo oltre. Nello specifico, l’investimento a impatto mira a generare un impatto socio-ambientale positivo, tangibile e misurabile. Una delle caratteristiche fondamentali di queste strategie è proprio l’intenzionalità: l’impatto ambientale e sociale non si genera per caso, ma è uno dei criteri per cui si sceglie un certo investimento e non altri.
Quindi cos’è l’impact investing? Il Global Impact Investing Network (GIIN), associazione non profit fondata nel 2009, lo definisce “investimento in imprese, organizzazioni e fondi realizzato con l’intento di generare un impatto sociale e ambientale misurabile e in grado, allo stesso tempo, di produrre un ritorno finanziario per gli investitori”. Ricapitolando, gli elementi che caratterizzano l’investimento a impatto sono:
- il ritorno finanziario, che può essere superiore o inferiore ai rendimenti medi di mercato
- l’intenzionalità: l’investitore ha il preciso scopo di generare un impatto ambientale e sociale
- la misurabilità dell’impatto, fondamentale per assicurare trasparenza e accountability
In quali strumenti si può investire in modo “impact”? Gli investitori interessati agli investimenti ad impatto hanno a loro disposizione diversi strumenti finanziari. Si va dai fondi comuni tradizionali e alternativi ai green e social bond, fino ad approcci più recenti come i social impact bond (che prevedono la remunerazione degli investitori solo se si produce effettivamente un impatto positivo) e il crowdfunding. Quanto ai temi dell’impact investing, stando al rapporto 2017 del Global Impact Investing Network, le aree che attraggono le maggiori risorse oggi sono i servizi abitativi, l’energia, la microfinanza, l’inclusione sociale, l’agricoltura e l’assistenza sanitaria.
Quanto vale il mercato? L’impact investing è una delle strategie sostenibili più giovani e – allo stesso tempo – con i più alti tassi di crescita. Secondo il Rapporto Eurosif del 2016, gli asset in gestione in Europa sono aumentati del 385% tra il 2013 e 2015, passando da 20 a 98 miliardi di euro (da 2 a 2,9 miliardi in Italia). A livello globale, il GIIN stima 114 miliardi di dollari a fine 2016.
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