Anche cavi elettrici e pennette USB sono RAEE e devono essere smaltiti a norma di legge. Una guida pratica per voi
Avete un frigorifero da smaltire? Un vecchio lettore Cd di cui non sapete più cosa fare? In questo caso vi state confrontando con un problema sempre più importante e frequente per i consumatori, le città e il pianeta: cosa fare con i RAEE, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Si tratta di un dilemma che nasconde opportunità. Secondo una ricerca dell’Università Bocconi, il corretto trattamento dei RAEE farebbe diminuire le emissioni di CO2 di 2,2-2,5 milioni di tonnellate. Inoltre i vecchi apparecchi elettrici ed elettronici sono delle vere e proprie miniere per il recupero di vetro, plastica, rame, acciaio, con un risparmio di quasi 390 milioni di euro nel prossimo decennio. Infine, la creazione di un ciclo integrato e virtuoso di smaltimento dei RAEE porterebbe alla creazione di 13-15mila nuovi posti di lavoro da qui al 2030. Come potete contribuire alla creazione di questo valore ambientale ed economico? Seguendo le regole. Oggi un consumatore italiano produce 12 kg di RAEE all’anno, ma solo 4,7 vengono raccolti. Tutti gli altri escono dal corretto ciclo dei rifiuti elettronici, inquinando e disperdendo risorse.
La nuova interpretazione «aperta». Innanzitutto, cosa sono di preciso i RAEE? Secondo gli ultimi aggiornamenti legislativi italiani entrati in vigore il 15 agosto 2018 per essere in linea con le direttive europee, l’ambito dei RAEE si è allargato e la definizione è diventata molto più aperta. Si parla infatti di open scope, un criterio secondo il quale sono RAEE tutte le apparecchiature che dipendono da correnti elettriche o da campi elettromagnetici. Non solo il frigorifero o lo stereo, ma anche i cavi elettrici, le prolunghe, le caldaie, le e-bike, le chiavette USB sono da considerare rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Rimangono invece uguali le regole per lo smaltimento dei RAEE, che non possono essere mai gettati nella raccolta indifferenziata, né lasciati per strada o in casa dopo il trasloco, ma vanno gestiti in modo adeguato. I luoghi predisposti si chiamano isole ecologiche, oppure piazzole ecologiche, centri di raccolta, riciclerie, eco-stazioni: si tratta di strutture gestite dagli enti locali e attrezzate a riciclare i RAEE. Ce ne sono 4076 su tutto il territorio italiano, molti comuni offrono anche il servizio gratuito di ritiro dei RAEE ingombranti. Ma le isole ecologiche non sono le uniche opzioni per smaltire i RAEE, ci sono altre due strade ed entrambe chiamano in gioco i negozi di elettrodomestici.
Uno contro uno o Uno contro zero? La prima possibilità si chiama Uno contro Uno: quando acquistate un elettrodomestico di grandi dimensioni (il frigorifero, la lavatrice, la lavastoviglie e così via), il venditore ha il dovere di ritirare il suo precedessore a casa vostra a costo zero, per poi provvedere a smaltirlo nell’isola ecologica. La seconda possibilità si chiama Uno contro zero, e prevede la possibilità di smaltire i piccoli RAEE anche quando non state comprando niente, semplicemente consegnandoli in negozio. Le condizioni sono due: sono obbligati ad accettare il vostro Uno contro zero solo i negozi di elettronica ed elettrodomestici la cui superficie sia superiore a 400 metri quadrati. Inoltre l’oggetto da consegnare deve essere di dimensioni non superiori a 25 centimetri. Uno dei problemi dello smaltimento del RAEE in Italia è la mancanza di corrette informazioni sui propri diritti. Secondo Altraeconomia solo il 18% degli italiani è al corrente della possibilità di fare Uno contro zero e il 44% ancora non sa nemmeno dell’Uno contro uno.
Un’app con tutte le risposte. Se avete ancora qualche dubbio, ci sono anche diverse app che vi possono dare una mano. Una delle più interessanti in materia di riciclo si chiama Junker, è stata creata dalla startup italiana Giunko ed è il modo più immediato per districarsi nella complessità della raccolta differenziata. Basta fare una scansione del barcode sul prodotto per avere informazioni su tutti i materiali di cui è composto e sul modo migliore per smaltirlo. Junker funziona per tutta la differenziata, ma per i RAEE svolge anche un servizio in più: in collaborazione con il consorzio Ecolamp geolocalizza i centri di smistamento più vicini, vi fa sapere se potete usufruire dell’Uno contro zero e vi indirizza agli eventuali contenitori dedicati (come ad esempio nel caso delle lampadine).
Avete mai avuto problemi con lo smaltimento di un RAEE? Come avete risolto?
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