Intelligenza artificiale e wearable device ci portano gadget in grado di superare le barriere linguistiche in tempo reale, per viaggi davvero senza confini
L’idea di un traduttore simultaneo in grado di superare le barriere linguistiche, che ci permetta di comunicare in tempo reale con gli esseri umani incontrati nei nostri viaggi, fino a qualche anno fa sembrava materiale da film di fantascienza. Oggi, invece, lo sviluppo congiunto di wearable device e intelligenza artificiale rende possibile l’idea di superare questi limiti e immaginare conversazioni reali in decine di lingue diverse grazie all’aiuto della tecnologia. In questo momento siamo ancora in una fase di mezzo: alcuni strumenti sono già sul mercato, altri arriveranno nel corso dell’anno, e presentano ancora qualche difficoltà del tradurre, comprendere e interpretare digitalmente le infinite sfumature del linguaggio naturale delle persone. La tecnologia però c’è e sta vivendo una fase di sviluppo molto intenso, così come esistono un mercato e la domanda per questo tipo di prodotti: un miliardo e mezzo di persone, secondo i dati della Banca Mondiale, ha effettuato un viaggio all’estero per motivi di turismo, nell’ultimo anno per il quale questo dato è disponibile (2017). Questi dispositivi sono tutti, a modo loro, la riposta alla domanda: in che modo mettiamo questo miliardo e mezzo di persone in condizione di comunicare?
L’interprete di Google. Uno degli strumenti più efficaci tra quelli già disponibili (in vari paesi europei, in Italia stiamo aspettando) è la coppia di auricolari Pixel Buds di Google (159 euro) che, lavorando con Google Assistant e Google Translate offrono un credibile sistema di traduzione simultanea da e per una quarantina di lingue diverse (l’italiano c’è già). Non aspettatevi la più fluida delle conversazioni, i tempi di attesa e la comprensione delle sfumature hanno ampi margini di crescita, ma per uno scambio di informazioni, indicazioni o ordinazioni il sistema funziona già bene e viene costantemente aggiornato, quindi la curva di miglioramento della performance potrebbe essere molto veloce nei prossimi anni. Un altro grande pregio è che la traduzione funziona anche offline.
Travis il traduttore. Un altro prodotto già presente sul mercato è il traduttore simultaneo Travis: costa 199$, copre il doppio delle lingue di Google (siamo a circa 80) e ha già conquistato 50 mila utenti. Può essere usato sia offline (con performance limitate) che online, connesso con una scheda SIM o a una rete Wi-Fi. Si tratta di un oggetto con la forma di un cicalino, che sta comodamente nel palmo di una mano. Il principio e il funzionamento sono molto intuitivi: voi parlate dentro lo speaker di Travis, e lui traduce quello che gli state dicendo nella lingua che avete scelto. Viene usato non soltanto da turisti o persone in viaggio per affari ma anche da soccorritori in situazioni di emergenza, quando capire velocemente e bene quello che sta dicendo l’altra persona è una questione vitale. Per parlare in due – e quindi avere qualcosa che possa somigliare a una conversazione – bisogna passarsi l’oggetto come se fosse un microfono, quindi la fluidità del ritmo di parola e ascolto può essere penalizzata.
Senza mani o barriere. Il futuro per questo tipo di dispositivi è il cosiddetto «hands free» simultaneo, la possibilità di parlarsi e capirsi senza avere uno smartphone o un altro oggetto a sostituire la barriera linguistica con una diversa barriera fisica. È l’obiettivo di Tragl, un prototipo che ha ricevuto finanziamenti a pioggia sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo e spedirà i primi prototipi ai sostenitori della campagna entro il mese di aprile. Si tratta di un dispositivo wearable che promette di tradurre in tempo reale senza essere intrusivo, funzionando anche offline e coprendo una trentina di lingue. Il piccolo hardware consente di avere una conversazione a due con un solo dispositivo agganciato all’orecchio di uno dei due interlocutori, il microfono ha un sistema di pulizia del rumore e riconosce solo le voci coinvolte nel dialogo da tradurre. Tragl potrebbe rappresentare una piccola rivoluzione nel settore (e nelle nostre abitudini). Un altro traduttore efficace è PocketTalk, già leader di mercato (con 300mila pezzi venduti) in un paese dove talvolta le barriere linguistiche sono difficili da superare, come il Giappone. Non funziona offline, si può agganciare a una rete WI-FI, a un hotspot o a una SIM integrata (che funziona in 126 paesi, tra cui il nostro). In questo caso non si tratta di un oggetto hands free, perché va tenuto in mano per ottenere la traduzione (oppure agganciato al collo con un laccio), pesa un centinaio di grammi (come uno smartphone), costa 299$. Per ora, può essere comprato solo in Giappone o spedito solo negli Stati Uniti, ma visto il successo che sta avendo sul mercato potrebbe arrivare anche in Europa a breve.
Avete mai usato strumenti per la traduzione simultanea? Li comprereste?
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