Telefonia, arrivano i bollini Agcom. Come funzionano e a cosa servono

I bollini introdotti dall’Agcom permettono ai consumatori di confrontare le promozioni degli operatori di telefonia con più consapevolezza. Ecco la nostra guida per orientarsi

Connessioni tramite “vera fibra ottica”, a banda ultra larga o la classica ADSL: anche per voi tutti questi termini risultano piuttosto incomprensibili? Da qualche mese, proprio con l’obiettivo di aiutare nella valutazione e nella scelta delle offerte, i consumatori hanno a disposizione un nuovo strumento per orientarsi tra pubblicità e promozioni dei fornitori. Introdotti a fine 2018 e confermati dopo un breve periodo di rodaggio, i cinque bollini ideati dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) semplificano la valutazione tecnica delle linee proposte, per scelte realmente consapevoli. Gli operatori sono obbligati a utilizzarli sui materiali promozionali dei propri servizi sia online che sulle brochure cartacee disponibili nei punti vendita: insomma, accanto ad ogni offerta c’è un bollino che identifica la qualità della fibra, rendendo più facile per voi capire il rapporto qualità prezzo delle offerte. Cerchiamo di capire come orientarsi tra questi simboli.

La “vera fibra”, l’opzione tecnologicamente più avanzata. Il primo simbolo è una F su fondo verde e indica una connessione basata su rete a banda ultra larga di nuova generazione. Generalmente è realizzata su tecnologia FTTH (Fiber-to-the-home) ed è l’opzione tecnologicamente più avanzata, perché garantisce l’arrivo della connessione dalla centrale dell’operatore all’abitazione dell’intestatario interamente con la fibra ottica. In alternativa può anche essere realizzata su tecnologia FTTB (Fiber-to-the-building), che garantisce l’arrivo della rete su fibra ottica solo fino al condominio dov’è ubicato l’appartamento del cliente. In entrambi i casi parliamo di connessioni piuttosto stabili e con una velocità potenziale che può arrivare a 1 Gigabit al secondo.

Misto Fibra-Rame e Fibra-Radio, l’evoluzione della classica linea ADSL. La seconda opzione prevede due bollini, entrambi su fondo giallo, con le lettere FR e che indicano reti a banda ultra larga nate come evoluzione della tradizionale linea ADSL. In entrambe le opzioni la fibra ottica è prevista solo fino a quelli che vengono definiti nodi, ovvero dei punti dove il segnale viene poi ulteriormente propagato attraverso una rete costruita in rame (Misto Fibra-Rame) o tramite una stazione radio che trasmette il segnale senza fili (Misto Fibra-Radio). Nel primo caso l’infrastruttura è costruita quindi per arrivare fino alle cosiddette “cabinet” (è detta infatti FTTC, Fiber-to-the-cabinet), ovvero gli armadietti dislocati in ambito urbano. In questo tipo di connessione la velocità può arrivare fino a 200 Megabit al secondo, ma è soggetta a una diminuzione significativa in base alla distanza tra questi snodi e l’appartamento cablato. Nel caso del Misto Fibra-Rame, inoltre, bisogna considerare che il rame subisce gli sbalzi climatici e tende a rendere la connessione meno stabile rispetto alla fibra ottica. Il secondo bollino, invece, indica una rete a banda ultra larga che utilizza una stazione radio per far arrivare il segnale dal punto di snodo all’abitazione del cliente, soluzione utilizzata in zone di campagna o di montagna, dove l’accesso alle reti cablate risulta spesso difficoltoso. La velocità può arrivare fino a 100 Megabit al secondo, ma dipende dalla copertura del segnale e dalla presenza di elementi che ne possono ostacolare la propagazione.

Radio e Rame, connessioni fino a 20 Megabit al secondo. L’ultimo caso è rappresentato dai bollini su sfondo rosso con una R bianca. Nel primo caso, parliamo di tecnologie di rete in cui la fibra arriva fino alla centrale della rete locale. Per raggiungere gli armadietti dislocati nelle nostre città (i “cabinet” di cui abbiamo parlato in precedenza) e per arrivare fino all’abitazione del cliente, quindi, la rete utilizza il rame. Parliamo della classica rete ADSL, la cui velocità può arrivare fino a 20 Megabit al secondo, ma che dipende dalla distanza tra l’abitazione e la centrale. Nell’ultimo caso si tratta di connessioni radio WiMax o similari e rappresentano un’alternativa alla classica ADSL in zone non raggiunte dalle reti in rame (aree rurali, zone sub urbane o di montagna). Si basano su tecnologie FWA (Fixed Wireless Access) e riescono a raggiungere le case degli utenti grazie a una stazione radio che emette un segnale senza fili. La velocità di connessione può arrivare fino a 20 Megabit al secondo, ma è soggetta alla copertura del segnale e può essere inficiata dalla presenza di elementi che ne ostacolano la propagazione.

Pensate che questo sia uno strumento utile per aiutare le scelte dei consumatori? Raccontateci il vostro parere nei commenti.

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