Il vintage è di gran moda. Grazie a piattaforme e app dedicate puoi acquistare abbigliamento, accessori e anche design. Così risparmi e prolunghi la vita degli oggetti, contribuendo alla sostenibilità del Pianeta
Lontano anni luce dal fenomeno del fast fashion, in fatto di abbigliamento chi sta vivendo un autentico momento di gloria è il vintage. Un nuovo modo di concepire gli acquisti, guidato spesso da ragioni etiche e da una ritrovata attenzione per la salvaguardia del Pianeta, capace di muovere importanti giri d’affari.
Un mercato che supererà i 50 miliardi di dollari nel 2023
Se pensi che sia una tendenza momentanea o riservata a una nicchia ristretta dovrai ricrederti, perché la moda dell’abbigliamento e degli accessori di seconda mano è in grado di scatenare interesse, generare volumi importanti di vendite e, non meno importante, aiutarti a risparmiare. Non proprio un fattore di poco conto, specie se si considera che – secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore – attualmente il vintage è un mercato quotato 24 miliardi di dollari, valore destinato a raddoppiare nel 2023, quando le stime prevedono che possa arrivare a superare i 50 miliardi. E anche il crescente interesse dei consumatori sembra confermare questo trend. Secondo The Consumers Behind Fashion’s Growing Secondhand Market, il report annuale a cura della piattaforma Vestiaire Collective e Boston Consulting Group, nei prossimi anni è destinata a crescere la percentuale di chi sceglierà di acquistare vintage. La quota di capi di seconda mano nei nostri guardaroba potrebbe così arrivare al 27% nel 2023 (nel 2020 si fermava al 21%). Hanno fiutato l’affare dei capi second-hand anche i brand tradizionali, come il colosso del fast fashion Asos che ha aperto il suo Marketplace dove acquistare proprio abbigliamento vintage.
Di seconda mano, per ragioni etiche e di salvaguardia ambientale
Le motivazioni dietro questo boom del vintage sono da ricercare in primis nel crescente interesse dei consumatori verso le tematiche ambientali. Se scegli di acquistare second-hand, infatti, dai un contributo importante alla lotta contro gli sprechi, dal momento che aiuti a prolungare la vita di capi che, altrimenti, finirebbero per inquinare ulteriormente, anche se smaltiti correttamente o riciclati. Non sottovalutare, infatti, che nel caso di riciclo gli impianti che trattano gli indumenti utilizzano energia e risorse: questo significa immettere nuove quantità di CO2 nell’atmosfera. Insomma, oltre a essere di moda, gli acquisti vintage aiutano a essere più green. Se vuoi dare un ulteriore tocco di verde al tuo shopping, scegli piattaforme che operano in ambito locale o nazionale, eviterai così che i capi macinino distanze eccessive per arrivare fino a casa tua. Anche il trasporto rientra infatti tra i principali responsabili delle emissioni di CO2 nell’aria, tienine conto se vuoi impattare meno sull’ambiente.
Dove acquistare e vendere capi e accessori vintage
Depop è probabilmente la piattaforma più popolare, almeno in ambito nazionale. Forse anche perché è stata fondata proprio in Italia nel 2011, per poi sbarcare a Londra dove ora ha trasferito il proprio headquarter. La pandemia ha dato una spinta notevole ai volumi delle transazioni, facendo fare un balzo del 100% al traffico del mese di aprile 2020 sulla piattaforma rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Più che un semplice sito di compravendita di abiti usati, Depop è una community dove chiunque può rinnovare il proprio guardaroba mettendo in vendita vecchi capi e acquistarne di nuovi. L’app fa da ponte tra domanda e offerta e trattiene il 10% dell’importo di quanto venduto, al venditore spetta poi il compito di occuparsi della spedizione. Il vintage è il comparto che va per la maggiore, ma col tempo Depop è diventata una vetrina imprescindibile per i brand di moda e in molti ne hanno saputo cogliere il potenziale.
Vintag è una realtà simile a Depop ed è anche 100% italiana. Il sito propone, oltre a una selezione di abbigliamento e accessori, anche sezioni dedicate al design, al modernariato e alla tecnologia d’epoca. Insomma, un vero gioiello se stai cercando autenticità ed elevati standard qualitativi.
Comprare “a chilometro zero”, le realtà territoriali
Oltre ai “colossi” del mercato vintage, puoi trovare anche realtà più legate al territorio, come Shpock. Lanciata nel 2012, Shpock è una sorta di eBay dove puoi vendere e acquistare accessori e abbigliamento risparmiando sulle spese di spedizione: l’intento è infatti quello di mettere in contatto domanda e offerta localizzando venditori e acquirenti, così da agevolare le consegne a mano. Se preferisci rimanere sul territorio ed evitare spedizioni (magari proprio con l’intento di limitare l’impatto ambientale dei tuoi acquisti) ci sono poi tantissime realtà locali dove fare affari e acquistare pezzi unici. Milano è da sempre attenta a conciliare moda e sostenibilità, qui tra le tante realtà dove puoi acquistare vintage è particolarmente di moda l’hipster East Market che, fino a poco prima dell’avvento della pandemia, allestiva un mercatino fisico in diversi momenti dell’anno, ma anche il Mercatino Penelope, molto noto dagli appassionati di design e modernariato.
Vintage e lusso, le piattaforme se cerchi pezzi unici dei grandi brand
Se sei un amante del lusso e dei capi super esclusivi, il già citato Vestiaire Collective è il vero punto di riferimento. La piattaforma permette infatti di trovare tantissime offerte con una selezione quotidiana di oltre 3.000 articoli. Un team di stylist dedicato verifica anche l’autenticità dei capi venduti, per evitare contraffazioni. Come Depop, anche Vestiaire Collective fa da tramite per le compravendite di abiti e accessori di seconda mano, gestendo i pagamenti sulla propria piattaforma e controllando accuratamente ogni articolo. Nel caso in cui decidessi di vendere qualcosa che non utilizzi più, infatti, dovrai inviarlo gratuitamente agli uffici di Vestiaire Collective e, in questo caso, sarà cura del team gestire la logistica e la spedizione di quanto venduto per farlo recapitare all’acquirente.
Se cerchi borse, scarpe e capi di lusso, un’altra realtà da tenere sott’occhio è Lampoo, sito e-commerce che ha recentemente aperto anche un punto vendita nel cuore di Milano, in zona Brera. Lampoo ha come motto quello di estendere il ciclo di vita dei vestiti, salvaguardare il Pianeta e contribuire a costruire e ispirare il futuro per una moda sostenibile.
Sei attento alla sostenibilità quando fai shopping? Ti capita di acquistare abbigliamento vintage? Hai siti o negozi dove comprare pezzi unici? Condividili con la community tra i commenti!
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