Nel labirinto di norme e scadenze legate alla dichiarazione dei redditi è facile perdersi. Con questa guida vogliamo aiutarti a orientarti nel complesso mondo delle detrazioni se hai familiari a carico o se vuoi presentare il modello 730 “congiunto”
In questo articolo ci occupiamo di alcuni casi di detrazioni.
Una detrazione fiscale è una possibilità che lo Stato ci dà per alleggerire un’imposta, pagando, in soldoni, meno tasse.
Qui si parla soprattutto di familiari a carico: figli, coniugi o altro grado di parentela. A proposito di coniugi, dedichiamo anche un approfondimento ai vantaggi a livello di detrazioni del modello 730 congiunto, ossia quello che presentano insieme coniugi o persone unite in rito civile.
Chi è un familiare a carico
Capiamo innanzitutto cosa significa avere un familiare fiscalmente a carico. In generale, si considera a carico una persona che col dichiarante ha un vincolo di parentela e che produce un reddito annuo complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Il discorso cambia se invece si parla di figli minori di 24 anni. In questo caso il limite è suepiore e arriva a 4.000 euro.
C’è poi un’altra differenza fondamentale: per poter godere di queste detrazioni occorre che la persona a carico, se non è figlio o coniuge, sia residente col/la dichiarante o che riceva da lui/lei assegni di mantenimento.
Niente detrazioni oltre una certa soglia
Prima di analizzare più nel dettaglio le possibili detrazioni c’è una cosa da sapere. Se il reddito complessivo del dichiarante è pari o superiore a 95.000 euro all’anno, non si ha diritto ad alcun beneficio. Se hai dubbi a riguardo, puoi dare un’occhiata alla guida generale che abbiamo dedicato alla dichiarazione dei redditi e alle altre detrazioni principali.
Gli importi e le diverse tipologie delle detrazioni
Partiamo da un principio: le detrazioni cambiano a seconda del reddito e della tipologia di familiare a carico. Ma andiamo con ordine:
- Familiari che non sono figli o coniugi – La detrazione prevista è di 750 euro. Si applica al rapporto in cui al numeratore c’è l’importo di 90.000 euro a cui viene sottratto il reddito complessivo, e al denominatore 90.000 euro.
- I figli – Per loro non c’è limite di età o di altra natura, se non il già citato requisito reddituale. Come spiega l’Agenzia delle Entrate nella pagina dedicata, la detrazione di base è attualmente pari a 1.220 euro per i figli di età inferiore ai tre anni e 950 euro se, invece, il figlio li supera. Se nel nucleo familiare ci sono più di tre figli a carico, questi importi aumentano di 200 euro per ciascuno di loro. In caso poi di un figlio con disabilità riconosciuta, l’importo aumenta di 400 euro.
Un aspetto da tenere ben presente è che, di base, il carico dei figli è diviso al 50% tra i due genitori. Conviene però che chi dei due ha il reddito maggiore si accolli il 100% del carico. Questo per sfruttare appieno le detrazioni ed evitare la cosiddetta “incapienza fiscale”.
Un esempio di incapienza fiscale: poniamo che il genitore che guadagna meno abbia un reddito di 1.500 euro annui ma abbia diritto a 1.750 euro di detrazioni. Per il fisco può però detrarre al massimo 1.500 euro e quindi 250 euro andrebbe persi per “incapienza”. - I coniugi – Puoi godere di una detrazione di 800 euro se il tuo reddito complessivo non supera i 15.000 euro all’anno. Se invece è superiore a questa cifra e fino a 40.000 euro la detrazione è di circa 700 euro (dipende dallo scaglione di reddito). Al di sopra dei 40.000 e fino a 80.000, questa cala progressivamente fino ad annullarsi.
Le detrazioni nel modello 730 congiunto
A proposito di coniugi, forse non conosci la possibilità di presentare la dichiarazione dei redditi modello 730 insieme alla tua dolce metà. Il requisito è che siate sposati o uniti/e civilmente e che abbiate i requisiti fiscali per presentare il modello. Non è possibile infatti farlo se si è semplici conviventi o presentare congiuntamente il cosiddetto “Redditi persone fisiche” (l’ex ‘Unico’).
Parlando di detrazioni, il vantaggio principale consiste nel permettere, eventualmente, a un coniuge ‘incapiente’ di sfruttare le detrazioni previste. Come abbiamo visto a proposito dei figli a carico, se il reddito di uno dei due coniugi è inferiore alle possibili detrazioni queste ultime, parzialmente o totalmente, vanno perse.
Il vantaggio del sostituto d’imposta
C’è poi un punto decisamente a favore nel presentare il modello “congiunto” del 730. Qualora uno dei due coniugi al momento della presentazione non sia dotato di “sostituto d’imposta“, l’altro può accollarsi eventuali conguagli o pagamenti di debiti col Fisco. Il sostituto d’imposta, come dice il nome, è un ente che paga le imposte per noi. Nel caso di un lavoratore dipendente è il datore di lavoro, mentre nel caso di un/a pensionato/a è l’ente previdenziale di riferimento. Eventuali rimborsi o pagamenti di debiti possono essere quindi ‘girati’ al sostituto d’imposta del coniuge.
Hai familiari a carico? Se sei sposato/a o unito/a civilmente e ne hai diritto, hai intenzione di presentare il modello 730 “congiunto”?
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