Dalle spese per frequentare l'università, a quelle per il corso di nuoto. Dalla retta per la scuola materna, alla quota per le gite scolastiche. Su VoceArancio vediamo tutte le spese sostenute per i tuoi figli nel 2020 e che puoi portare in detrazione sulla dichiarazione dei redditi
Per presentare la dichiarazione dei redditi quest’anno hai tempo ancora fino al 30 settembre. Il calendario fiscale 2021 ha reso disponibile dal 10 maggio la dichiarazione precompilata, mentre la modifica e l’invio sono già possibili dallo scorso 19 maggio.
Ma ricorda che, anche se hai ancora tempo, è meglio non ridursi all’ultimo. Infatti, prima invii la dichiarazione e prima ricevi gli eventuali rimborsi da parte del fisco.
Quali sono le spese che possono essere detratte dal 730 del 2021? Oltre alle detrazioni per affitto, mutuo e spese sanitarie, anche quelle sostenute per i nostri figli possono essere portate in detrazione. La normativa prevede questa possibilità solo per i figli che risultano fiscalmente a carico.
Quando i figli sono considerati fiscalmente a carico
Possono essere considerati figli a carico sia quelli naturali che quelli adottati, affidati o riconosciuti. Nel calcolo delle detrazioni relative ai figli è necessario fare attenzione al loro reddito. Come quello di tutti i familiari, infatti, anche il reddito complessivo dei tuoi figli non può superare una certa soglia. Devono disporre di un reddito complessivo pari o inferiore a 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili. Il limite viene aumentato a 4.000 euro solo per i figli di età inferiore a 24 anni. A differenza di quanto avviene per gli altri familiari, i figli, per essere considerati a carico, possono anche non essere residenti fisicamente assieme ai genitori. Gli unici criteri sono infatti quelli legati al reddito e all’età; rientrano quindi a carico anche i figli che studiano fuori sede o all’estero. In questo ultimo caso, ricorda che anche le spese di affitto sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi.
Detrazioni per i figli a carico: quanto puoi recuperare
Per ogni figlio a carico di età inferiore ai 3 anni hai diritto a una detrazione base di 1.220 euro. Se, invece, i tuoi figli hanno 3 o più anni, la detrazione arriva a 950 euro. L’Agenzia delle Entrate riconosce detrazioni maggiori alle famiglie con figli portatori di handicap: in questa casistica, in base alla legge 104/1992, la detrazione è di 1.620 euro per bambini di età inferiore a 3 anni o di 1.350 euro per minori di età pari o superiore a 3 anni. Gli importi aumentano anche in base alla composizione del tuo nucleo familiare: se nella tua famiglia ci sono più di 3 figli a carico, infatti, l’Agenzia delle entrate prevede un incremento di 200 euro per ciascun figlio, a partire dal primo.
Le detrazioni del 2021 per i figli a carico | ||||
Detrazione base | Detrazione per famiglie numerose | Detrazione per figli portatori di handicap | Detrazione per famiglie numerose | |
Figlio di età inferiore a 3 anni | 1.220 euro | 1.420 euro | 1.620 euro | 1.820 euro |
Figlio di età pari o superiore a 3 anni | 950 euro | 1.150 euro | 1.350 euro | 1.550 euro |
Le detrazioni per i figli vengono ripartite tra i genitori
La detrazione per ciascun figlio a carico viene ripartita al 50% tra i due genitori. È prevista comunque la possibilità, previo accordo tra il padre o la madre, di attribuire la detrazione al genitore con reddito complessivo più alto. Puoi valutare questa ipotesi per evitare che la detrazione venga parzialmente o totalmente persa se uno dei due genitori ha un reddito particolarmente basso. Ricorda, infatti, che la detrazione è inversamente proporzionale a quanto guadagni, e cioè diminuisce all’aumentare del reddito.
Detrazioni per i figli: come funziona se i genitori sono separati
Cosa succede se i due genitori sono separati? Se sei separato legalmente, la detrazione viene attribuita interamente al 100% al genitore affidatario del minore. Viene invece divisa a metà in caso di affidamento congiunto. Come per le coppie non separate, è possibile optare per l’attribuzione della detrazione al genitore con il reddito maggiore. Anche in questo caso è necessario un accordo tra i due genitori e, nell’affidamento congiunto, il genitore che percepisce il 100% della detrazione deve restituirne la metà all’altro.
Asilo nido, puoi recuperare fino a 632 euro per ciascun figlio
Le spese che hai sostenuto nel corso del 2020 per l’istruzione dei tuoi figli possono essere portate in detrazione. Se i tuoi figli frequentano un asilo nido, sia esso pubblico che privato, puoi recuperare dalla dichiarazione dei redditi il 19% di quanto versato lo scorso anno. Beneficiano di questa opportunità le spese sostenute per le strutture che accolgono i bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. Ricorda che sono ammesse soltanto le quote pagate con sistemi di pagamento tracciabili e che puoi recuperare al massimo 632 euro per ciascun figlio.
Dalle tasse di iscrizione alle gite: le detrazioni sull’istruzione
A partire dalla scuola materna e fino alle scuole superiori, puoi detrarre dalla dichiarazione dei redditi di quest’anno il 19% di quanto versato nel 2020. Per la frequenza scolastica in strutture pubbliche e private puoi recuperare al massimo 800 euro per ciascun figlio. Quali spese puoi portare in detrazione? Non solo le tasse di iscrizione e di frequenza, ma anche i contributi obbligatori e quelli volontari. Rientrano tra le spese detraibili anche quelle sostenute per la mensa, per il trasporto scolastico, per i viaggi di istruzione e le gite scolastiche. Sono invece esclusi tutti i costi affrontati per l’acquisto di libri e materiale scolastico, come per esempio i prodotti di cancelleria.
Detrazioni al 19% senza limiti per le università pubbliche
Anche le spese universitarie sostenute lo scorso anno per i tuoi figli possono essere detratte. Rientrano tra queste quelle relative ai corsi di istruzione universitaria, di specializzazione e di perfezionamento, i master universitari e i dottorati di ricerca. Sono equiparati alle spese universitarie, e quindi ugualmente detraibili, anche i costi relativi alla frequenza di Istituti Tecnici Superiori (ITS), di Conservatori e di Istituti Musicali pareggiati. C’è però una differenza sugli importi, che cambiano a seconda che l’università frequentata da tuo figlio sia pubblica o privata. L’Agenzia delle Entrate prevede infatti che solo le rette pagate per gli atenei pubblici siano interamente detraibili al 19%. Sono ammesse alla detrazione le tasse di immatricolazione e iscrizione, le soprattasse per gli esami di profitto e di laurea, le spese per i test di accesso ai corsi di laurea e quelle relative alla frequenza dei TFA, i Tirocini Formativi Attivi.
Università private: la detrazione varia in base alla facoltà e alla regione
Per le università private invece, i limiti di quanto è possibile portare in detrazione vengono stabiliti ogni anno da un decreto emanato dal Ministero dell’Istruzione. I massimali di quest’anno sono rimasti gli stessi del 2020 e variano a seconda dell’area disciplinare del percorso di studi frequentato dai tuoi figli. A fare la differenza è però anche l’ubicazione dell’ateneo: il decreto del Miur individua infatti la cifra massima per cui è possibile beneficiare della detrazione del 19%, secondo questo schema:
Area disciplinare | Nord | Centro | Sud e isole |
Medica | 3.700 euro | 2.900 euro | 1.800 euro |
Sanitaria | 2.600 euro | 2.200 euro | 1.600 euro |
Scientifico-tecnologica | 3.500 euro | 2.400 euro | 1.600 euro |
Umanistico-sociale | 2.800 euro | 2.300 euro | 1.500 euro |
Corsi di dottorato, specializzazione, master di I e II livello | 3.700 euro | 2.900 euro | 1.800 euro |
A questi importi dovrai poi aggiungere l’importo relativo alla tassa regionale per il diritto allo studio.
Palestre e piscine: 210 euro la detrazione massima per ciascun figlio
Se i tuoi figli hanno frequentato corsi sportivi, puoi portare in detrazione le spese sostenute nel corso del 2020. Rientrano in questa opportunità le iscrizioni e gli abbonamenti annuali a palestre, piscine o impianti sportivi dove i tuoi figli hanno svolto attività sportiva dilettantistica (è espressamente esclusa quella professionistica). Puoi recuperare il 19% di quanto speso, fino a un massimo di 210 euro per ciascun figlio. Ricorda che l’Agenzia delle Entrate prevede dei requisiti di età da rispettare. Per poter essere portate in detrazione le spese per le attività sportive devono infatti essere svolte da bambini e ragazzi tra i 5 e i 18 anni.
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