Investimenti, occhio ai consigli sui social

Chiunque si sente libero di esprimere la propria opinione sui social network. Ma cosa succede se il parere riguarda gli investimenti?

Quello della finanza non è un mondo per improvvisati esperti. Ci sono regole chiare per poter diffondere qualsiasi tipo di raccomandazione d’investimento: regole che vanno rispettate, perché in caso contrario ci si potrebbe trovare accusati di manipolazione del mercato e andare incontro a guai seri.

Se sei un investitore che si informa online, rivolgiti sempre a siti autorevoli e fai attenzione prima di seguire un consiglio di investimento trovato sui social network: ricordati sempre di verificare le fonti, l’affidabilità di coloro che diffondono la raccomandazione e i loro possibili conflitti di interesse.

È il duplice messaggio lanciato da Esma, l’autorità europea di vigilanza sui mercati, che ha recentemente diffuso un comunicato pubblico sul tema, preoccupata dal proliferare di raccomandazioni di investimento sulle piattaforme social, terreno fertile per attirare investitori poco consapevoli.

Cosa sono esattamente le raccomandazioni di investimento?

Questo è un punto importante, perché in effetti la definizione potrebbe essere più ampia di quanto ti aspetti. Esma lo spiega senza giri di parole: secondo la legge dell’UE, si definisce raccomandazione d’investimento qualsiasi informazione volta a raccomandare o suggerire – esplicitamente o implicitamente – una strategia d’investimento su uno o più strumenti finanziari o emittenti.

Per capirci, è considerato “raccomandazione di investimento” anche un commento sul prezzo presente o futuro di un’azione, se questo parere viene diffuso su canali di distribuzione al pubblico (quindi per esempio sui social network).

Naturalmente, di solito sono le banche, i broker e i consulenti finanziari a diffondere raccomandazioni di investimento (e fin qui nessun problema, dopotutto sono titolati a farlo). Il problema sorge quando a formulare questi consigli sono altri individui – sedicenti esperti o persone che semplicemente esprimono un’opinione – senza rendersi conto che altri investitori potrebbero prenderli alla lettera e investire i loro risparmi di conseguenza.

Social media e responsabilità

Ci stiamo girando attorno, ma il tema centrale è uno soltanto: pubblicare un post sui social network non equivale a esprimere un pensiero a voce alta o ad annotarsi un’opinione su un quaderno. Mettere online le proprie idee vuol dire diffonderle al pubblico, e questo implica delle responsabilità.

Se invece spostiamo l’obiettivo e ci mettiamo nei panni dell’investitore, il messaggio è speculare. Ormai è un dato di fatto che i social network fungano da fonte primaria di informazione – vale praticamente su qualsiasi tema e gli investimenti non fanno eccezione.

Ma è un terreno difficile sul quale muoversi e occorre prestare particolare attenzione a non incappare in qualche fake news – o fake advisory, in questo caso.

Che cosa dice a riguardo la legge?

Come ci ricorda Esma, esistono delle regole ben precise per poter diffondere al pubblico le proprie raccomandazioni di investimento, e sono regole a cui i social network non scappano.

Quindi, se decidi di postare raccomandazioni di investimento o anche solo opinioni sul prezzo di un titolo, ricordati sempre di:

  • rivelare in modo trasparente la tua identità;
  • specificare quali sono le tue fonti, distinguendo esplicitamente tra fatti, opinioni e prezzi obiettivo;
  • citare eventuali interessi o conflitti d’interesse.

In aggiunta, se sei una persona che pubblica frequentemente consigli d’investimento, accreditandosi come esperto di finanza agli occhi degli altri utenti, sarà necessario anche riassumere in ogni post la metodologia utilizzata, i prossimi update in programma e le raccomandazioni precedenti.

Se le regole relative alle raccomandazioni d’investimento non vengono rispettate, conclude Esma, “ci possono essere multe o ulteriori azioni di vigilanza, che in caso di diffusione di informazioni false o fuorvianti possono potenzialmente includere il deferimento agli organi competenti per manipolazione del mercato”.

Il messaggio dell’Esma

Doppio monito, insomma: c’è da fare attenzione sia se sei un investitore che bazzica i social in cerca di un’idea sul prossimo investimento, sia se, al contrario, sei un tipo incline a parlare di titoli e cifre sui social.

“In tempi in cui le piattaforme di social media sono una fonte fondamentale di informazioni per gli investitori al dettaglio, credo sia importante che essi siano consapevoli dei rischi che corrono nell’affidarsi alle raccomandazioni diffuse sui social media quando prendono decisioni di investimento”.

Così ha commentato Anneli Tuominen, presidente ad interim dell’Esma. Non solo. “Lo scopo della dichiarazione è anche quello di ricordare a coloro che raccomandano investimenti sui social media e su altre piattaforme simili le regole applicabili e cosa succede quando queste non vengono rispettate”.

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