Identificarli, registrarli, vaccinarli: chi ha un amico a quattro zampe deve tenere conto di una serie di doveri (anche quando guida) e di alcuni costi. Tutto quello che bisogna fare quando si compra - o si adotta - un cucciolo
Animali: i doveri dei proprietari. Identificazione, registrazione, vaccinazione e non solo: i proprietari di animali domestici hanno una serie precisa di doveri, indispensabili per tutelare la salute dei cuccioli e per prevenire danni a persone o cose. Sotto le feste il numero degli animali adottati o acquistati aumenta: l’Ente nazionale protezione animali suggerisce di rivolgersi alle strutture di ricovero prima che ai negozi e raccomanda di evitare l’acquisto di esemplari appartenenti a specie esotiche o protette, il cui commercio, in alcuni casi (pappagalli, tartarughe marine ecc.), è vietato dalla legge.
Registrazione dei cani nell’Anagrafe canina. Il ministero della Salute stabilisce che entro il secondo mese di vita i cani devono essere iscritti all’Anagrafe canina del comune di residenza o dell’Asl competente. L’iscrizione avviene attraverso l’inoculazione di un microchip, che contiene un codice identificativo a 15 cifre. Durante l’operazione il proprietario riceve il certificato di iscrizione in anagrafe, il documento d’identità che accompagna l’animale in tutti gli eventuali trasferimenti di proprietà. Fino al 2005 il sistema identificativo era un tatuaggio: se quel segno non è più leggibile, deve essere sostituito con un microchip e l’animale deve essere nuovamente registrato. La mancata registrazione di un cane all’Anagrafe canina comporta una sanzione di 51,65 euro.
L’Anagrafe degli animali d’affezione. Altra banca dati che custodisce le informazioni relative agli animali domestici è l’Anagrafe degli animali d’affezione, il registro nazionale di cani, gatti e furetti identificati con microchip. L’iscrizione di gatti e furetti nelle anagrafi regionali, che confluiscono nell’Anagrafe degli animali d’affezione, è volontaria, ma diventa obbligatoria se si vuole portare l’animale all’estero. La consultazione della banca dati è libera: chi trova un cane, un gatto o un furetto smarrito, digitando il codice a 15 cifre del microchip o quello tatuato, può risalire all’anagrafe di provenienza e trovare numeri utili a cui rivolgersi. Se i proprietari lo richiedono, i veterinari possono registrare i gatti anche all’Anagrafe nazionale felina dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani, banca dati che, comunque, non sostituisce l’Anagrafe degli animali d’affezione. I conigli, invece, possono essere iscritti all’Anagrafe dei conigli realizzata dall’Associazione animali esotici – Sezione conigli.
Quanto costa mantenere un amico a quattro zampe. Quando si adotta un animale si deve tenere conto di una serie di spese che si dovranno affrontare. Il primo costo riguarda l’applicazione (obbligatoria) del microchip. Questa spesa può essere limitata se ci si rivolge – entro due mesi dalla nascita dell’animale – ai servizi sanitari della propria Asl. Poi ci sono i vaccini (obbligatori), che costano – in base al tipo di farmaco somministrato, alla regione e alla tariffa applicata dal veterinario – dai 20 ai 50 euro l’uno e le visite periodiche dal veterinario (almeno ogni due o tre mesi), dai 30 euro in su. Facoltative, invece, sono la sterilizzazione – 200 euro almeno – e il pedigree.
Il costo del microchip. Il microchip può essere applicato da un veterinario abilitato al costo di una visita, variabile a seconda della città e della regione (di solito dai 20 ai 40 euro). In alternativa – ma sempre entro i due mesi di vita dell’animale – ci si può rivolgere ai Servizi veterinari della propria Asl di residenza: in questo caso si pagherà soltanto il costo base del microchip (che cambia di struttura in struttura). Dopo i due mesi, l’Asl applicherà il microchip previo pagamento di una mora (variabile a seconda dell’Asl).
Le vaccinazioni obbligatorie per cani e gatti. Cani e gatti devono essere obbligatoriamente vaccinati intorno ai 45 giorni di vita. La prima vaccinazione deve essere seguita da due richiami, a distanza di 21 giorni l’uno dall’altro. I cani devono essere vaccinati contro cimurro, parvovirosi (gastroenterite virale), epatite, parainfluenza e leptospirosi. Per i gatti è previsto il vaccino trivalente per la gastroenterite felina, la rinotracheite infettiva e la calcivirus. I gatti che escono di casa devono fare anche il vaccino per la leucemia felina e per la clamidosi. Per entrambi gli animali si deve procedere alla verminazione (possibilmente prima del primo vaccino), che consiste nel somministrare all’animale un medicinale anti-parassitario il cui dosaggio varia in base al peso. Per i richiami annuali di tutti i vaccini ci si deve accordare con il veterinario, che è obbligatoriamente tenuto ad annotare ogni informazione relativa alla salute dell’animale sul libretto sanitario.
Il pedigree, carta d’identità del cane e del gatto di razza. Se microchip e libretto sanitario sono obbligatori, il pedigree, documento rilasciato dall’Ente nazionale cinofilia italiana che attesta l’iscrizione del cane ai libri genealogici, è del tutto facoltativo. In pratica il pedigree è la carta d’identità del cane di razza pura e si può richiedere solo se entrambi i genitori del cucciolo ce l’hanno. Dal sito ufficiale dell’Enci si possono scaricare i moduli per l’avvio della pratica (che ha un costo variabile che si attesta in media tra i 25 e i 35 euro). Anche i gatti, se di razza pura, possono avere il pedigree, che certifica, oltre alla razza cui appartiene l’animale, l’albero genealogico, il nome dell’allevatore e del proprietario. Il documento deve essere richiesto all’Associazione nazionale felina italiana e ha costo variabile.
Il padrone è sempre responsabile. Gli animali possono provocare danni a persone o cose. In questi casi il Codice Civile parla chiaro: “il proprietario di un animale (…) è responsabile dei danni cagionati dall’animale (…) salvo che provi il caso fortuito”. Per essere sollevato dalla responsabilità il proprietario deve quindi dimostrare che il danno è stato causato da un evento fortuito, cioè imprevedibile, inevitabile e assolutamente eccezionale. Per i cani a rischio aggressività la legge prevede obblighi aggiuntivi, come la stipula di una polizza d’assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi e il dovere di applicare guinzaglio e museruola in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico.
Animali e Codice della Strada. Il Codice della Strada vieta il trasporto di più di un animale domestico in macchina in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. È consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché stiano in gabbia o in un contenitore. Se lasciati liberi sui sedili posteriori, è necessario separare il posto di guida con una rete o altro mezzo.
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