Apple, la società a più elevata capitalizzazione di mercato, ha lanciato i nuovi prodotti lo scorso 12 settembre. Non solo gli amanti della tecnologia ma anche gli operatori di mercato aspettavano questo evento per capire le future direzione del titolo
Lo scorso 12 settembre nell’ipertecnologico Steve Jobs Theatre di San Francisco sono stati presentati i nuovi prodotti di Apple. A distanza di dieci anni dal primo modello di “melafonino” Tim Cook ha svelato la nuova gamma di iPhone, i cui prezzi oltrepassano la barriera dei mille dollari. Questi eventi non sono solo particolarmente attesi dagli appassionati di tecnologia, ma sono seguiti anche gli investitori e gli operatori di mercato sempre pronti a capire come nuovi prodotti e nuove tecnologie saranno in grado di portare nuovi profitti all’azienda.
L’evento è ormai una tradizione. L’evento di settembre è solitamente quello più ricco per Apple. Nuovi prodotti che ingolosiscono una buona parte di clienti e pronti per essere venduti in tempo per il Black Friday, la “festa degli sconti” nata negli USA ma ben presto diffusa anche in Europa e che dà ufficialmente il via allo shopping natalizio, quello più redditizio per le aziende.
L’iPhone è il protagonista. Smartwatch, AppleTV e ovviamente iPhone, sono stati loro i protagonisti. Uno smartwatch, ormai diventato il più venduto al mondo, in grado di effettuare chiamate anche se non abbiamo il telefono in tasca, una smart tv in grado di riprodurre gli stessi effetti visivi del cinema e infine non uno ma ben due modelli di iPhone. Sono queste le novità del mondo Apple. Il caro e vecchio computer sembra passare sempre più in secondo piano e sono questi i dispositivi a trascinare i risultati di Apple. Secondo gli ultimi dati della trimestrale le entrate provenienti dai computer Mac rappresentano il 10% del fatturato a pari merito con i tablet; gli smartwatch circa il 5% ma il mercato sembra rispondere ancora bene se consideriamo il fatto che rispetto allo stesso periodo del 2016 il fatturato degli orologi digitali è salito del 23%. È lo smartphone la principale fonte di cassa del gruppo, quasi il 50% del fatturato dell’intero gruppo proviene dagli smartphone; tuttavia il mercato inizia a mostrare dei segnali di saturazione. La crescita dei ricavi è infatti cresciuta solamente del 3% (anno su anno). Se da un lato il tasso di innovazione continua a marciare e rende obsoleti anche dispostivi innovativi, dall’altro il tasso di crescita nel corso degli anni si sta appiattendo.
L’effetto sui mercati. Pensate che questi eventi siano seguiti e attesi solamente da “apple-addicted”? Potreste essere in errore. Analisti finanziari e operatori di mercati già qualche giorno prima cercano di fare ipotesi sulle novità proposte analizzando le possibili sorprese positive (o negative) che potrebbero muovere non solo il titolo ma anche l’intero settore tech. Sono proprio le grandi società a muovere gli indici di Borsa e all’aumentare della capitalizzazione aumenta anche il peso, e quindi la capacità di trascinare l’intero paniere azionario. Nel giorno del lancio, i ritardi annunciati nella consegna del prodotto top di gamma hanno portato a una serie di vendite sul titolo, che ha concluso la giornata borsistica segnando un -0,97%. Apple è la società a più elevata capitalizzazione di mercato (819.877 miliardi di dollari, dato al 20 settembre) e secondo alcuni analisti la nuova offerta, e in particolare l’incremento dei ricavi che dovrebbero toccare la cifra record di 261 miliardi di dollari nell’esercizio fiscale 2018, potrebbe spingere l’azienda a essere la prima società al mondo con una capitalizzazione da 1.000 miliardi di dollari. Non ci rimane che attendere.
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