Bluewago, la vacanza in barca per tutti

Viaggi in barca a vela a tariffe vantaggiose e nel rispetto dell’ambiente: è il boat sharing di Bluewago. Ce lo racconta il fondatore Nicola Davanzo

La sharing economy ha abbassato i prezzi delle nostre vacanze: prenotiamo stanze e appartamenti su airbnb, alloggiamo gratis in B&B e case private, dividiamo la spesa della benzina con Blablacar. Anche la tipologia di vacanza si evolve grazie alla condivisione: con la formula del boat sharing, la vacanza in mare, solitamente considerata di lusso, diventa alla portata di tutti, grazie a realtà come Bluewago, Sailsquare, Sailingrado. Bluewago, nata nel 2013, da semplice startup è diventata in pochi anni una rete di skipper certificati che offrono tour in barca a vela a prezzi vantaggiosi, nel Mediteranneo ma anche ai Caraibi e in Madagascar. Abbiamo intervistato il fondatore Nicola Davanzo, che ci ha raccontato come funziona Bluewago, come è cresciuta e qual è il suo futuro.

Cos’è Bluewago e quando è nata?

Bluewago nasce nel 2013 con l’idea di rendere semplice l’esperienza in barca. Si poteva prenotare online un volo, un albergo, un viaggio in macchina o in treno, ma era molto difficile trovare un tour in barca sul web. Bisognava sperare che l’agenzia viaggi di riferimento conoscesse personalmente qualche skipper da contattare. Noi volevamo “portare la barca online”, rendendo questo tipo di vacanza accessibile anche a un pubblico di neofiti, rivolgendoci quindi non a chi aveva già una barca, ma chi voleva provare questa esperienza. Oggi Bluewago offre crociere in barca a vela, escursioni, tour enogastronomici e culturali, immersioni, soggiorni in strutture ricettive e qualsiasi altra attività possa essere svolta al mare e lungo la costa.

Cosa trova oggi chi va sul sito di Bluewago?

Si può scegliere in base alla destinazione, al tipo di esperienza, alla durata del tour, o ancora cercare le offerte del momento. La tipologia di vacanza è molto varia: per esempio, La Corsica con gusto è un tour enogastronomico della Corsica, “Mamma mia!”, ciak si naviga! offre un itinerario nei luoghi del famoso musical, Barcolana Race + Boat&Breakfast dà a tutti la possibilità di partecipare a questa gara storica. Si può fare una gita di un giorno, un weekend, una settimana, ecc. Ci sono anche barche attrezzate per persone con disabilità, cosa molto rara in questo settore. La prenotazione può avvenire anche in agenzia viaggi, senza alcuna variazione di prezzo.

Com’è cambiato il mercato della barca a vela e quanto si risparmia?

La vacanza in barca a vela fino a qualche anno fa era un’esperienza costosa ed elitaria. Mediamente si spendevano da 3500 a 5000 euro a settimana. Con noi la media di un percorso giornaliero è di 70-90 euro a persona, inclusi pernottamento e skipper. In più, anche chi è alla sua prima esperienza in barca può essere certo di fare una vacanza rilassante e sicura. Chi prenota riceve un kit che permette di arrivare informati in barca, di conoscere gli strumenti di bordo e le esigenze di consumo (cibo e acqua per esempio). Non è solo il prezzo a essere interessante: i tour, i servizi, i controlli e i percorsi didattici rendono piacevole la vela anche chi salpa per la prima volta.

Ci guadagna anche chi offre il servizio?

Chi si affilia, diventando “skipper Bluewago”, riceve assistenza commerciale e contrattualistica, è sottoposto a controlli che garantiscono la sicurezza ai passeggeri, ha la certezza di avere un tour operator alle spalle. È molto più facile attirare i clienti, la nostra certificazione è la garanzia di un’esperienza perfetta.

Com’è composto il vostro team?

Siamo 10 persone sui 30 anni e abbiamo background molto vari: economia, turismo, sviluppo, comunicazione. Io sono laureato in economia, prima lavoravo alla Coppa America quindi conoscevo già il settore della vela. Adesso sto facendo un master in turismo perché voglio aumentare le mie competenze in questo campo.

Come avete fondato la vostra startup?

Siamo entrati nell’incubatore d’impresa Area Innovation Factory, che ha creduto in noi, ci ha formati e ci ha aiutato a trovare gli altri componenti del team. Bluewago è stata poi acquisita da VenetWork, una S.p.A che riunisce 50 imprenditori veneti e si configura come un acceleratore di opportunità produttive e finanziarie. Il fattore umano è stato molto importante, perché siamo stati assistiti e ci è stato insegnato come diventare imprenditori, che non è una cosa che si improvvisa.

Qual è la qualità principale che dovrebbe avere uno startupper?

Competenza. Una competenza solida almeno in un ambito. Occorre essere specializzati in un campo per presidiarlo. E poi bisogna avere l’intuizione giusta: essere nel posto giusto al momento giusto, con l’idea giusta.

Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono fondare una startup?

Di farlo. È un momento particolarmente favorevole, la normativa italiana è all’avanguardia e agevola molto. Dall’altro lato, bisogna ricordarsi che non ci s’inventa, quindi occorre prepararsi a un sacrificio per formare se stessi e l’azienda. Poi, secondo me, bisogna scegliere se fare lo “startupper da km lanciato” oppure “l’imprenditore maratoneta”, cioè capire se si intende fondare una startup innovativa per poi venderla o per accompagnarla nella sua crescita. Io vorrei che Bluewago crescesse, voglio fare il maratoneta, arrivando piano piano, come con la barca a vela.

 

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