Dalle spese sostenute per l’affitto a quelle sul mutuo, dall’acquisto di occhiali e lenti a contatto al percorso dal nutrizionista o dallo psicologo: ecco cosa puoi detrarre nella dichiarazione dei redditi riferita al 2020
Dallo scorso 19 maggio sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile modificare e inviare la tua dichiarazione dei redditi precompilata. Ricorda che quest’anno le scadenze sono già state fissate.
Hai tempo fino al 30 settembre per inviare il modello 730 e fino al 30 novembre per il modello Redditi PF.
Ma quali sono le spese che possono essere portate in detrazione? La guida di VoceArancio ti aiuta a districarti tra mutui, affitti e spese sanitarie.
Come detrarre il 19% degli interessi passivi del mutuo
Se sei proprietario di un’abitazione per cui hai sottoscritto un contratto di mutuo, anche per ristrutturazione, con la dichiarazione dei redditi 2021 puoi recuperare il 19% degli interessi passivi versati. Vediamo nel dettaglio quali sono i casi ammessi dall’Agenzia delle entrate:
1) Detrazioni per il mutuo sulla prima casa
Se hai acquistato una casa in cui hai la residenza (che risulta quindi la tua abitazione principale) e hai un contratto di mutuo in essere puoi recuperare gli interessi passivi. Puoi quindi portare in detrazione il 19% della quota interessi, per un massimo di 4.000 euro. Se il mutuo è cointestato, per esempio con tuo marito o tua moglie, potrete indicare al massimo 2.000 euro ciascuno.
2) Detrazioni per i mutui sulle seconde case
Puoi detrarre gli interessi passivi anche nel caso in cui tu sia intestatario di un mutuo acceso per un immobile diverso dalla prima casa. Qui diventa però fondamentale la data della stipula del contratto. Questa possibilità è prevista infatti solo per i mutui accesi prima del 1993. L’importo massimo da portare in detrazione per contratti di questo tipo non può superare i 2.065,83 euro per ciascun intestatario del contratto.
3) Detrazioni per i mutui per ristrutturazione o costruzione
L’ultimo caso previsto riguarda i mutui accesi per la costruzione o la ristrutturazione della prima casa. Come già visto per i mutui sulla seconda casa, anche in questo caso fa la differenza la data di stipula. È possibile detrarre il 19% degli interessi passivi per mutui destinati a ristrutturazione, manutenzione e restauro degli edifici solo se stipulati entro il 1997. Se, invece, hai sottoscritto un contratto di mutuo destinato alla costruzione o alla ristrutturazione della tua abitazione principale, puoi farlo solo per stipule successive al 1° gennaio 1998. In entrambi i casi è possibile detrarre il 19% per un importo massimo di 2.582,28 euro.
Affitto della casa: tutte le detrazioni previste
Anche quest’anno chi è in affitto può recuperare parte della spesa sostenuta nel 2020. Le detrazioni per le spese di affitto sono previste nel caso tu sia in possesso di un contratto regolare registrato e relativo all’abitazione principale. Gli affitti detraibili si distinguono in tre tipologie che corrispondono a tre codici che devono essere indicati in fase di compilazione (nel rigo E71).
1) Codice 1 – Affitto di abitazione principale
Il primo caso riguarda il caso in cui tu abbia stipulato o rinnovato nel corso del 2020 un contratto di affitto di una casa che hai adibito ad abitazione principale. Se rientri in questa casistica, hai diritto alla detrazione del 19% di quanto versato. L’importo viene calcolato in base al tuo reddito complessivo. Puoi recuperare 300 euro, nel caso in cui il tuo reddito complessivo sia entro i 15.493,71 euro. La detrazione scende a 150 euro se il tuo reddito complessivo è compreso tra i 15.493,71 e i 30.987,41 euro.
2) Codice 2 – Affitto di abitazione principale (contratti in regime convenzionale)
Nel secondo caso, hai diritto alla detrazione anche se hai sottoscritto o rinnovato nel 2020 un contratto in regime convenzionale (quindi con cedolare secca) per un immobile adibito ad abitazione principale. Gli importi detraibili sono calcolati anche in questa ipotesi in base al reddito complessivo. Puoi quindi recuperare 495,80 euro, se il tuo reddito è entro i 15.493,71 euro, e 247,90 euro se il tuo reddito è compreso tra 15.493,71 e 30,987,41 euro.
3) Codice 3 – Affitto per i giovani
Il terzo caso riguarda i giovani. Se hai tra i 20 e i 30 anni e hai stipulato o rinnovato un contratto di affitto nel 2020, puoi contare su una detrazione maggiore. In questo caso è prevista una sola soglia: puoi recuperare 991,60 euro solo nel caso in cui il tuo reddito complessivo sia entro i 15.493,71 euro.
Affitti: le detrazioni se lavori fuori sede
Tra le altre, è prevista la possibilità di detrarre le spese di affitto anche per i lavoratori fuori sede. Se hai trasferito la tua residenza in un altro Comune per motivi professionali, puoi recuperare parte di quanto versato nel 2020. Ci sono però alcuni requisiti da rispettare: il nuovo Comune deve innanzi tutto trovarsi fuori dalla tua Regione e a una distanza superiore a 100 chilometri rispetto al precedente.
Attenzione al contratto di lavoro
Tuttavia ci sono anche dei requisiti sulla tipologia di rapporto lavorativo. Devi essere regolarmente assunto e devi figurare come lavoratore dipendente. Sono inclusi sia i nuovi contratti che quelli già in essere (quindi un trasferimento di sede). Ricorda, infine, che la detrazione ti spetta per i primi tre anni dal trasferimento. Come già visto, la detrazione viene calcolata sulla base del reddito complessivo. Quanto recuperi?
- Fino a 991,60 euro se il tuo reddito complessivo è entro i 15.493,71 euro;
- Fino a 495,80 euro se il tuo reddito complessivo è compreso tra 15.493,71 e 30.987,41.
Spese mediche: tutte le detrazioni del 2021
Come forse ricorderai, dall’anno scorso per poter essere detratte dalla dichiarazione dei redditi anche le spese mediche devono essere pagate con strumenti tracciati. C’è però un’eccezione che prevede l’utilizzo del contante solo per spese sostenute presso strutture del Servizio Sanitario Nazionale o strutture private accreditate.
Detrazioni per spese mediche: la franchigia
Come per gli anni scorsi, anche per le spese effettuate nel 2020 è possibile recuperare il 19% purché si superi la franchigia di 129,11 euro. La possibilità di detrarre le spese mediche esiste anche per quelle sostenute dai familiari a carico. In questo caso il familiare non dovrà avere un reddito annuo lordo superiore a 2.840,51 euro. I figli di età inferiore a 24 anni vengono invece considerati a carico se possiedono un reddito lordo annuo fino a 4.000 euro.
Farmaci, medicinali omeopatici e fitoterapici
Ricorda che per poter essere detratte, le spese per l’acquisto dei medicinali devono essere certificate tramite fattura o scontrino parlante che deve contenere il codice fiscale. Quali prodotti puoi portare in detrazione? Per esempio i farmaci da banco, i medicinali omeopatici e fitoterapici. Possono essere stati acquistati in farmacie, supermercati e online.
No a integratori, sì ai dispositivi medici
Sono invece esclusi dalla detrazione i prodotti curativi naturali, gli integratori e i parafarmaci. Tra le spese che puoi portare in detrazione ci sono anche quelle relative ai dispositivi medici. Non solo apparecchi per aerosol, ma anche garze, cerotti, siringhe, prodotti ortopedici, pannoloni per incontinenza, termometri e materassi ortopedici o antidecubito.
Cure e prestazioni mediche
Oltre ai farmaci, dalla dichiarazione dei redditi puoi detrarre anche le spese relative alle prestazioni mediche. Puoi recuperare il 19% di quanto speso per visite mediche specialistiche anche rese da medici omeopatici. Le visite per cure odontoiatriche e per prestazioni erogate da psicologi o psicoterapeuti. Oltre alle visite, puoi detrarre le spese per gli esami diagnostici e di laboratorio e per i certificati medici (come quelli per il rilascio della patente o per la pratica sportiva). Ma anche le visite dal dietologo o dal nutrizionista e le cure termali. In questo ultimo caso, puoi detrarre esclusivamente le spese di assistenza specialistica, non quelle di soggiorno.
Interventi chirurgici e spese di degenza
Se nel corso del 2020 hai sostenuto un intervento chirurgico, puoi recuperare il 19% di quanto speso. Quali prestazioni rientrano in questa possibilità? Gli interventi chirurgici, anche in day hospital, gli interventi ambulatoriali, le spese di degenza in ospedali o in case di cura.
Detrazioni per l’acquisto di protesi e lenti
Infine rientrano tra le spese detraibili dal 730 (sempre nella misura del 19%) anche quelle sostenute per l’acquisto di protesi. Rientrano tra queste quelle dentarie, oculistiche e acustiche. Ma sono inclusi anche gli acquisti di arti artificiali e apparecchi ortopedici, lenti a contatto e liquidi, occhiali da vista e occhiali da sole graduati. Infine possono essere detratte anche le spese che aiutano le donne a superare le difficoltà dovute ai trattamenti chemioterapici. Parliamo di parrucche o reggiseni per donne sottoposte a mastectomia.
Hai già inviato la tua dichiarazione dei redditi di quest’anno? Sei tra quelli che fanno tutto da soli, o preferisci rivolgerti a un commercialista? Raccontaci la tua esperienza tra i commenti!
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