Il diritto d’autore ai tempi dell’AI

Come tutelare le opere create con l'aiuto dell'intelligenza artificiale e come impedire, invece, che le AI si approprino delle tue? I nuovi scenari legislativi

Se hai un’idea creativa oggi hai tanti alleati in più per realizzarla. E sono a costo zero (o quasi). Si chiamano intelligenze artificiali generative e sono probabilmente l’innovazione più dirompente degli ultimi anni. Anche sul sondaggio pubblicato sul canale LinkedIn di ING Direct è emerso questo interesse: il 73% di chi ha partecipato le vede come un’opportunità.

Ma se le AI hanno un ruolo così importante nel processo creativo, chi è il vero autore? Tu o la macchina? E le norme sul copyright chi dovranno tutelare? Non è tutto: se intelligenze artificiali si “ispirano” a opere trovate sul web e protette da diritto d’autore, stanno violando la legge?

Sono alcuni dei quesiti dei quali avvocati e istituzioni di tutto il mondo si stanno occupando, perché di certo il copyright non sarà più come prima. E in questo articolo vogliamo raccontarti i nuovi orientamenti, per darti qualche indicazione in più nel caso volessi realizzare un’opera – scritta o visiva – con il supporto di una AI generativa. Approfittando di una ricorrenza importante, la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, che cade il 23 aprile.

Come scatenare la tua creatività con le AI?

Prima di districarci tra i vari pronunciamenti, può esserti utile una panoramica delle attuali AI generative.

  • Le intelligenze artificiali che dipingono. In gergo si chiamano text-to-image e, se vuoi realizzare un quadro digitale, strumenti come Dall-E, Midjourney o Canva e, più di recente il motore di ricerca Bing, possono aiutarti nel dargli forma. O moltissime forme, senza sforzo. Ti basterà riempire una casella di testo con un comando (in gergo un prompt) e queste intelligenze artificiali creeranno un output.
  • Le intelligenze artificiali che scrivono. Se invece hai un’idea per un romanzo, anche in questo caso c’è uno strumento per te: ChatGPT, la più famosa tra le AI generative, di cui ti abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato ai chatbot del futuro. Può aiutarti nel trovare spunti per la trama, o per scrivere da sola interi capitoli. Con il recente aggiornamento alla quarta versione, infatti, è in grado di digitare in autonomia fino a duemila parole.
  • Le nuove frontiere creative. Non è tutto: le ultime dimostrazioni di ChatGPT aprono una nuova dimensione della creatività artificiale: per esempio fotografando lo schizzo a mano libera di sito web, questa AI creerà per te il codice. Siamo solo all’inizio di questa nuova ondata di collaborazione tra uomini e macchine, che si sta diramando in moltissime possibilità: possono recitare, possono montare video o creare colonne sonore. Se sei curioso, a questo indirizzo puoi trovare un elenco sempre aggiornato di tutti questi strumenti.

Ma a chi appartengono queste opere sintetiche?

Come sempre, la tecnologia corre più in fretta delle normative. Provando a semplificare, chi si occupa di diritto d’autore oggi si trova di fronte a a due tipologie di problemi. La prima: evitare che le AI approfittino del lavoro degli artisti. La seconda: tutelare i creativi che utilizzano sempre di più questi strumenti.

Come evitare che qualcuno si appropri della tua opera, facendola elaborare da un’intelligenza artificiale?

La prima questione riguarda il funzionamento stesso di queste tecnologie. Le AI generative, infatti, imparano a realizzare testi e immagini analizzando miliardi di immagini disponibili online. Non importa che siano protette da copyright o meno, queste AI si comportano come chiunque faccia una ricerca su Google Immagini per trovare ispirazione.

Il problema emerge quando l’output diventa troppo simile a un’opera già esistente. Magari un’opera che hai realizzato tu. È un tema emerso all’inizio del 2023, quando Getty Images, la più famosa banca dati fotografica, ha fatto causa al generatore di immagini Stability AI, perché molte delle sue creazioni erano così simili alle immagini di Getty da riprodurre perfino il logo sovraimpresso della banca dati.

Questa volta l’obiettivo della causa non è la richiesta di un risarcimento, ma sollevare un problema. La questione è quindi aperta, ma una strada per proteggersi potrebbe esserci: depositare un marchio ed elementi di brand collegati alla tua creazione. Come segnala un articolo pubblicato su Agenda Digitale, ciò non impedirebbe alle persone di creare testi e immagini a partire dalle tue opere, ma collegherebbe indissolubilmente il marchio al suo creatore.

Come tutelare gli artisti e gli sperimentatori che utilizzano sempre di più gli strumenti generativi?

Anche in questo caso, il tema è aperto. Sono sempre di più le persone che chiedono di registrare il copyright di opere realizzate con le AI generative. E sta prendendo forma un diritto d’autore “ibrido”.

  • Cosa succede negli Stati Uniti? Il Copyright Office sostiene che possono essere tutelate solo le opere con “un grado sufficiente di autorialità”. Quindi, se realizzi un concept, organizzi una mostra oppure un evento che contiene testi, video o immagini generate con le AI, potresti depositare l’opera complessiva. Ma non ti basterà scrivere un prompt con un’intelligenza artificiale per registrare la tua opera, dovrai dimostrare in cosa consiste il tuo intervento creativo. Questa idea flessibile di copyright permette anche di rispondere alla prima questione: infatti le creazioni che nascono imitando fotografie protette dal diritto d’autore non potranno essere registrate. Dovranno invece rimanere di pubblico dominio.
  • Cosa succede in Europa? Si sta lavorando a una posizione comune, per regolamentare in senso più ampio tutti i sistemi basati sulle intelligenze artificiali. Ma cosa significa per le AI generative? In sintesi, potranno “ispirarsi” a testi e opere esistenti, a condizione che i loro autori non ne limitino l’uso a scopi privati.
  • E in Italia? Dall’ultima sentenza della Corte di Cassazione emerge un orientamento flessibile: ci si riserva di valutare i singoli casi, perché si parte dal presupposto che creatività e creazione artistica siano due concetti diversi e che un’opera può riflettere in molti modi la personalità dell’autore.

E tu, hai già utilizzato una AI generativa in modo creativo? Cosa ne pensi?

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