Molti italiani conoscono già gli strumenti finanziari basati su criteri di sostenibilità e investimento responsabile: sono davvero pronti a metterci dei soldi?
Cosa sai della sostenibilità in generale e degli strumenti finanziari ESG in particolare? E quanto sei propenso a investire in strumenti finanziari “green”? Sono state un po’ queste le domande da cui ha preso il via il Rapporto “Gli italiani e la finanza sostenibile, per andare oltre la pandemia”, realizzato dal Censis in collaborazione con Assogestioni, l’Associazione italiana del risparmio gestito, e presentato al Salone del Risparmio, che si è svolto a Milano a metà settembre e a cui ha partecipato anche ING.
Un’indagine – condotta tra un campione di risparmiatori ma anche tra un panel di consulenti finanziari – che vuol essere “un contributo per capire quanto valori e strumenti improntati alla sostenibilità sono oggi realmente in grado di incidere sulle scelte finanziarie degli italiani”.
E allora, eccoci: cosa pensano gli italiani della sostenibilità?
Sostenibilità, le opinioni degli italiani
Premessa: “dopo oltre un anno di pandemia”, ci dice il Rapporto, “gli italiani risparmiano di più e hanno più risparmio in portafoglio”. Qualche dato a supporto:
- se nel 2019 la propensione al risparmio degli italiani era pari all’8,1%, nel 2020 ha mancato per pochissimo il raddoppio, attestandosi al 15,8%;
- il risparmio complessivo ammonta a quasi 4,4 miliardi di euro, con un +2,5% in termini reali rispetto al 2019;
- contante e depositi arrivano a quasi 1,6 miliardi di euro, essendo cresciuti del +7,5% reale in un anno, ovvero di 110 miliardi di euro;
- il 76,9% degli italiani dichiara di risparmiare (è il 66,6% tra i bassi redditi e il 91,4% tra i benestanti).
“Il risparmio degli anziani”, sottolinea il Rapporto, “è stato il carburante del welfare intrafamiliare, con genitori e nonni ben patrimonializzati che hanno trasferito risorse a figli e nipoti colpiti dalla crisi: ben il 50,8% dei giovani definisce gli anziani della propria famiglia come il proprio bancomat”.
Insomma, la pandemia di Covid-19 “ha rilanciato la centralità del risparmio negli stili di vita degli italiani pressati dall’emergenza”. Andrà quindi rimesso in movimento. Ma come?
Il risparmio al servizio della sostenibilità
Può essere un’opzione, perché no? Ma quanto sanno gli italiani di sostenibilità? L’87% sa cos’è e dice di essere informato: di questo 87%, il 26,2% ritiene di averne una conoscenza precisa, mentre il 60,8% la definisce “per grandi linee”. E fra chi ne ha un’idea, il 68,1% (il 73,7% tra i laureati) la considera una priorità.
In generale, si va formando la convinzione secondo la quale la sostenibilità è una scelta di vita da mettere concretamente in pratica, altrimenti si pagheranno costi elevati: secondo il 76,6% degli italiani, infatti, se ambiente e società si degradano anche i risparmi e/o gli investimenti ne risentiranno (lo crede l’82,9% tra i redditi alti e il 79,9% tra i laureati). Il 63,9%, poi, considera gli investimenti ESG un’opportunità per investire bene i propri risparmi e praticare i valori in cui si crede.
Quanto conosci i prodotti ESG?
La maggioranza degli italiani – il 63,4%, percentuale che sale nel sottogruppo dei giovani e in quello dei laureati – conosce o ha sentito parlare di prodotti ESG. Ma da dove arrivano le informazioni? Innanzitutto, da televisione e radio (30,7%), poi dai social (21,2%), dal web (16,5%) e dai quotidiani (14,1%). Se questa è la situazione generale, i dati relativi ai sottogruppi anagrafici rivela che ad attingere da televisione, radio e quotidiani sono soprattutto le persone più mature, mentre social e web sono il punto di riferimento dei giovani. Comunque, oltre la metà degli italiani (52,5%) sarebbe interessata a investire i propri risparmi nell’acquisto di prodotti ESG: giovani, imprenditori e liberi professionisti, dirigenti e laureati sono quelli che più di altri tendono a definirla la loro prima scelta. Con un focus, in generale, soprattutto sull’ambiente.
Come sostenere la sostenibilità?
Agli intervistati è stata anche chiesta un’opinione su come potenziare l’acquisto di prodotti ESG.
- Per l’84,6% degli italiani ci vorrebbero regole a livello europeo, magari marchi (per esempio, un “bollino”) che consentano agli investitori di identificare rapidamente e in maniera chiara gli investimenti ESG.
- Per l’81,2% servirebbero benefici fiscali (agevolazioni, incentivi e quant’altro).
- L’80,8% è favorevole a penalizzazioni per aziende e/o fondi d’investimento che non rispettano le finalità ambientali e sociali attese dagli investimenti, consentendo agli investitori di disinvestire subito.
“Sono soluzioni”, evidenzia il Rapporto, “che per gli italiani favorirebbero sicuramente la diffusione degli strumenti di finanza sostenibile, insieme alla consulenza finanziaria, a cui attribuiscono un ruolo strategico: ne è convinto il 72,5% dei cittadini, con quote più elevate tra gli alti redditi (84,8%) e i laureati (76,9%)”. Per il 75,7% dei consulenti finanziari, invece, serve una formazione ad hoc sugli investimenti ESG, per presentarli al meglio alla clientela.
Finanza sostenibile: gli ESG di ING
E sulla finanza sostenibile ING c’è: a tutti i titolari di Conto Arancio o Conto Corrente Arancio che desiderano gestire il proprio portafoglio in autonomia, riserva un ventaglio di fondi sostenibili ESG che tengono conto del potenziale finanziario avendo a cuore anche l’impatto ambientale e sociale.
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