Il titolo Ferrari, uno degli esempi del made in Italy più apprezzati nel mondo, ha segnato nuovi massimi. Ecco i motivi che hanno portato il “cavallino rampante” a galoppare in Borsa
Di recente Ferrari ha toccato gli 85 dollari per azione segnando così un nuovo record in Borsa. Analizziamo da più punti di vista quali sono le componenti alle spalle di tale successo.
Ottimi risultati aziendali. Gli ultimi dati trimestrali pubblicati da Ferrari sono stati più che sorprendenti:
- ricavi in aumento, rispetto al primo trimestre 2016, del 21,5%;
- EBITDA (ossia il reddito generato dalla società al netto dei costi diretti, come materie prime, costi per servizi, costi del personale…) in aumento, rispetto al primo trimestre 2016, del 36%;
- utile (reddito netto) in aumento, rispetto al primo trimestre 2016, del 60,1%.
La crescita, oltre che ad essere a due cifre nei principali indicatori di reddito del conto economico, è apparsa omogenea in tutto il mondo: la zona Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) ha registrato un aumento dell’8,8%, l’America del 4,2%, mentre in Asia è del 4%. Questo vuol dire che non esiste una determinata area che un domani potrebbe diventare una minaccia, in quanto ben diversificate. È pur vero che tali dati, presi in valore assoluto, significano ben poco: ecco perché vanno paragonati rispetto ad altri competitors del settore. Tuttavia, ecco un esempio eccezionale di come il paragone va fatto non solo con i concorrenti del settore, ma osservando la reale natura dell’azienda.
Una redditività paragonabile al settore del lusso. L’azienda di Maranello ha superato una sfida importante generando un margine di profitto (EBITDA) pari a quello di Apple. La cosa eccezionale di Ferrari è che ha ottenuto tali risultati in un settore dove la crescita a doppia cifra viene considerata rara. Andando più nei particolari, Ferrari è entrata di fatto in territorio sconosciuto vedendo il suo EBITDA salire al 29,5% delle vendite. Con tal risultato, Ferrari si è portata sul podio mondiale delle compagnie a più alto margine di redditività, come Apple (31,6%) e la ben conosciuta società di lusso francese Hermès (36,5%). Per completezza, il rapporto tra l’EBITDA e le vendite viene usato per capire qual è la percentuale di reddito operativo che si porta a casa l’azienda, fatte 100 le vendite.
Aziende simili (chiamati peers) di Ferrari, di solito utilizzate per fare analisi comparative, non si avvicinano nemmeno di un po’ a tali risultati. Tanto per avere un’idea, il margine di profitto di FCA (che sta facendo comunque molto bene), è dell’11%, mentre quello di General Motors è del 13%. Tali margini di profitto mostrano come Ferrari assomigli non tanto a un brand del settore automobilistico, bensì “di fatto” a un brand tra quelli dei beni di lusso. A grandi linee, ciò ricorda un po’ il modello di business di Apple.
Com’è percepito il marchio Ferrari in Italia? Oltre ad essere un’azienda solida nei numeri, Ferrari gode di un’ottima reputazione. Secondo la nota società di ricerca, leader mondiale nei servizi di misurazione e consulenza sulla reputazione, Reputation institute, Ferrari nell’annuale classifica Italy RepTrak® 2017 si è collocata al terzo posto. Come marchio, Ferrari gode di più alta reputazione rispetto a figure come Amazon, BMW, Samsung, Apple, Rolex, Microsoft e Google.
Ferrari corre in Borsa. Il mix tra solidità dei conti e reputazione percepita non può che far bene al titolo Ferrari. Le azioni sono salite del 10% nell’ultima settimana e del 44% dall’inizio dell’anno, arrivando a una capitalizzazione che supera, secondo Bloomberg, i 16 miliardi di dollari. La cosa ancor più sorprendente è che il titolo dai minimi di febbraio 2016, ha guadagnato fino ad oggi il 165%.
Considerando le ottime performance sia sui mercati, sia nei conti della società, Marchionne ha affermato che la decisione di quotare Ferrari nell’ottobre del 2015 si è rivelata, fino ad oggi, vincente. Ha inoltre affermato che la società deve essere considerata appartenente al settore del lusso e non più “automobilistica”. Fin ad oggi non era mai successo che un’azienda con tale connubio avesse tanto successo in una nicchia di mercato così piccola.
Perché è importante? Valutare una società è importante. Valutarla in base al proprio settore è ancora più importante; anche se, la vera chiave è valutare un’azienda in base alla propria natura. Ferrari è un chiaro esempio di società che non presenta né i numeri né il piano industriale da settore automobilistico in quanto le valutazioni comparative perderebbero di significatività.
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