Dal celebre FTSEMIB agli altri indici come l’All Share Mid Cap, Star, Small Cap. Ecco gli indici del mercato azionario italiano: scopriamo insieme le differenze
Gli indici sono un valido metodo per esprimere in modo sintetico come sta andando un determinato settore, una precisa classe di investimento oppure un Paese in particolare. Solitamente quando si parla di mercato azionario italiano si fa riferimento all’indice FTSEMIB, probabilmente il più conosciuto. Eppure non è l’unico a rappresentare il nostro mercato. Facciamo una breve panoramica.
Il FTSEMIB, re degli indici del mercato azionario italiano. Il FTSEMIB è senza dubbio l’indice del mercato azionario italiano più conosciuto. È il riferimento che viene utilizzato da giornali e tv per far capire come sta andando Piazza Affari. Il FTSEMIB, acronimo di Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa, rappresenta circa l’80% della capitalizzazione complessiva del mercato italiano ed è composto dai principali 40 titoli azionari. Alla base dell’indice vi è un complesso algoritmo che elabora in tempo reale l’andamento dei 40 titoli che lo compongono e automaticamente le traduce in variazioni di punti indice, l’unità di misura dell’indice azionario, e quindi in punti percentuale, dato che viene riportato dalle varie testate giornalistiche. Il FTSEMIB ragiona sulla logica della capitalizzazione di mercato, questo significa che le società con capitalizzazione più alta guidano l’andamento dell’indice. Questo però comporta un effetto collaterale. Circa i 2/3 dell’indice è concentrato infatti nelle mani di 10 società (su un totale di 40). Anche a livello settoriale la concentrazione è ben evidente e su tre settori ben precisi: il settore finanziario, quello energetico e delle utilities. Tutti e 3 particolarmente ‘ballerini’ ma per motivi diversi: il primo per le fragilità del sistema bancario italiano, gli altri due per la volatilità del prezzo del petrolio e delle materie prime. Ecco perché il FTSEMIB, anche se è il più conosciuto, contribuisce a dare una visione solamente parziale dell’andamento del mercato azionario italiano.
Le società si dividono in base alla dimensione. La capitalizzazione di borsa può essere considerata come una variabile per poter classificare le aziende. Solitamente quando pensiamo alle aziende quotate in Borsa ci tornano alla mente solamente quelle che vengono definite Big Companies, dall’elevata capitalizzazione. Eppure non esistono solo loro. Anche le piccole e medie imprese fanno parte del panorama italiano e sono importanti, al punto da avere un loro indice azionario di riferimento. Vediamo brevemente i diversi indici azionari italiani
Il FTSE Star richiede alti requisiti. L’indice FTSE Star è un indice italiano dove vengono trattate le azioni delle società che hanno una capitalizzazione fino ad un miliardo di euro e con elevati requisiti in termini di liquidità e di trasparenza. A differenza del FTSEMIB il settore che ha il peso maggiore è quello Industriale, che rappresenta il motore dell’economia italiana.
Il FTSE Italia Small e Mid Cap per le piccole e medie società. L’indice FTSE Italia Mid Cap è composto dalle prime 60 società per capitalizzazione che però non sono considerate dall’indice FTSEMIB mentre l’indice FTSEMIB Small Cap considera le azioni delle altre piccole (in termini di capitalizzazione) società, italiane, che non rientrano nei indici precedentemente analizzati.
Il FTSE Italia All Share include il 95% del mercato italiano. L’indice che copre praticamente l’intero mercato azionario italiano si chiama FTSE Italia All Share e comprende tutti i titoli che rientrano nei panieri del FTSEMIB, del FTSE Italia Mid Cap e del Ftse Italia Small Cap. In questo modo riesce a coprire ben il 95% della capitalizzazione del mercato domestico e quindi in grado di dipingere praticamente l’intero mercato azionario italiano, proprio per questo motivo questo può essere considerato un dato più ‘pulito’ rispetto al dato del FTSEMIB.
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