Uno dei problemi dell’Italia è la debolezza della produttività, eppure nel nostro Paese se ne parla troppo poco. Senza un cambio di passo sulla produttività la crescita economica rimarrà modesta
La lettura del prodotto interno lordo è uno dei momenti economici più rilevanti per gli investitori. Il PIL infatti è unanimemente accentato come espressione della capacità di un Paese di generare ricchezza, elemento fondamentale per migliorare gli standard di vita.
Il PIL e le sue componenti. Di solito, la lettura del Pil è accompagnata da un’analisi delle sue principali componenti come consumi, investimenti e domanda estera. Ma l’analisi in termini di domanda aggregata, determinata dalle precedenti componenti, è solo uno dei tanti modi con cui si può leggere l’evoluzione del Pil; per le analisi di lungo termine gli economisti tendono ad analizzare l’evoluzione del Pil anche attraverso i tre fattori produttivi primari come lavoro, capitale e produttività totale dei fattori. Per l’Istat la produttività totale dei fattori misura gli effetti del progresso tecnico e di altri fattori propulsivi della crescita, tra cui le innovazioni nel processo produttivo, i miglioramenti nell’organizzazione del lavoro e delle tecniche manageriali, i miglioramenti nell’esperienza e nel livello di istruzione raggiunto dalla forza lavoro.
L’Italia e la produttività. Storicamente, l’Italia ha sempre fatto peggio degli altri Paesi sviluppati in termini di crescita media della produttività totale dei fattori, anche se subito dopo la Seconda Guerra Mondiale era riuscita a colmare la differenza con l’Inghilterra. Tuttavia, dal 1990 in poi il nostro paese ha praticamente smesso di far crescere la produttività.
Se scomponiamo la crescita del Pil dei principali paesi europei degli ultimi vent’anni, si scopre che l’Italia è cresciuta meno degli altri perché il fattore capitale, che misura la quantità di capitale impiegata per ora lavorata, non ha saputo generare alcuna ricchezza, e la produttività totale dei fattori ha fatto da freno anziché favorire la crescita. L’unico fattore produttivo cha ha saputo trainare la crescita è stata l’occupazione, dove l’apporto dell’immigrazione ha giocato un ruolo determinante perché ha controbilanciato l’invecchiamento della popolazione.
La produttività, elemento centrale per la crescita. La ricerca accademica concorda sul fatto che la produttività è un elemento centrale per la crescita ed il progressivo miglioramento degli standard di vita. L’Italia, come tutti i paesi sviluppati, è un paese che sta invecchiando e dal momento che la crescita dell’occupazione è limitata dalla crescita demografica, l’unico modo per aumentare il tasso di crescita è lavorare sulla produttività. L’Italia con il rapporto debito pubblico sul Pil che si ritrova rischia di essere ostaggio dell’umore dei mercati in ogni fase di turbolenza; se vuole liberarsi di questo fardello è necessario aumentare il ritmo di crescita, e per farlo ha bisogno di avviare una serie di misure rivolta ad incrementare la produttività del sistema paese nel suo complesso. Ad esempio, in un recente studio, la Banca d’Italia ha esortato il nostro paese ha lavorare sulle seguenti aree d’interesse per aumentare la produttività complessiva:
- Innovazione e tecnologia. È necessario stimolare gli investimenti in ricerca e sviluppo che tendono ad avere degli effetti positivi sulla produttività di lungo termine.
- Una regolamentazione troppo stringente tende ad essere un vincolo all’innovazione ed alla efficiente allocazione del capitale.
- Capitale umano. È necessario incentivare la ricerca, lo studio e la formazione sulle competenze ad alto valore aggiunto. Ad esempio, in Italia il numero di laureati è nettamente inferiore alla media europea (18% rispetto al 32% europeo).
- Struttura imprenditoriale. Le imprese italiane sono dominate da una gestione aziendale di tipo familiare che rende difficile mantenere il passo con la globalizzazione e con le nuove tecnologie.
Queste sono solo alcune delle aree su sui l’Italia deve lavorare ser vuole aumentare il ritmo di crescita e liberarsi del fardello del debito pubblico. Purtroppo, in Italia si tende a parlare troppo poco del tema della produttività del paese.
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