Dopo aver delineato i tratti principali dei Megatrend, cosa sono e come mai hanno impatto nel panorama finanziario, è giunto il momento di entrare più nel dettaglio. Ecco il Megatrend legato all’ambiente e all’ecosistema
Il futuro è in continua evoluzione, ce ne accorgiamo inevitabilmente ogni giorno che passa, e proprio per questo motivo spesso tracciarne i confini non è così semplice. Bisogna guardare al futuro, soprattutto quando si parla di investimenti: si investe per la propria futura pensione, per un obiettivo di medio o lungo termine. I Megatrend rappresentano, come abbiamo visto precedentemente, proprio quei grandi cambiamenti in grado di plasmare la società nel corso dei decenni. Uno tra questi è quello legato all’ambiente.
Terra chiama aiuto. Di cambiamento climatico se ne sente parlare sempre di più. Negli ultimi giorni è anche arrivata la notizia, da parte di alcuni meteorologi canadesi, circa la previsione di un inverno letteralmente glaciale per il prossimo 2018: in Italia le temperature potrebbero arrivare a ben 6 gradi sotto la media nelle regioni del nord. Ma a parte queste previsioni da disaster movie, è noto che la Terra sta attraversando dei cambiamenti che coinvolgono l’ecosistema: risorse naturali in esaurimento, calotte polari che si sciolgono ad una velocità raddoppiata rispetto a 50 anni prima. A pesare sulla salute del nostro pianeta sembra sia stata anche l’attività economica, che dallo scorso secolo ha fatto sì che l’emissione di anidride carbonica aumentasse notevolmente, provocando il surriscaldamento globale che oggi è tra i colpevoli della riduzione di due terzi della massa dei ghiacciai. Di fronte a questo scenario sconfortante, nel dicembre 2015 ha avuto luogo a Parigi la 21° Conferenza delle Parti dell’UNFCCC. Risale a quella data l’ormai celebre “accordo di Parigi” con cui i Paesi siglanti si impegnano a ridurre l’emissione di gas serra al fine di contenere l’aumento progressivo della temperatura media terrestre (attesa in crescita di 4,5 gradi centigradi). E, data la delicatezza dell’argomento, appare evidente come il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo abbia suscitato tanto scalpore a livello globale. La Terra, quindi, ha letteralmente bisogno di aiuto e una mano può essere data anche dal mondo degli investimenti. In che modo?
Parola d’ordine: rinnovabile. In questo contesto, un ruolo importante può essere svolto dall’impiego di quelle che sono definite energie rinnovabili. Le fonti rinnovabili (energia solare, eolica, idroelettrica…) al contrario di quelle fossili (carbone, petrolio, gas…) possono essere la chiave per salvare la Terra da un destino tutt’altro che felice. I dati aggiornati al 2015 del Renewables Global Futures Report (REN 21) riferiscono che, seppur in crescita rispetto all’anno precedente (18,9%), solo il 19,3% del totale dell’energia consumata derivava da fonti rinnovabili, mentre la maggior parte proveniva dalle cosiddette fonti inquinanti (78,4% da combustibili fossili). Tra le energie rinnovabili, inoltre, il 4,2% è relativo alle biomasse, mentre il 3,6% all’energia idrica.
L’impegno nell’uso più ampio delle fonti rinnovabili comporta, ovviamente, degli investimenti. L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha stimato che la spesa globale a favore dell’ambiente ammonta a circa 16,5 miliardi di dollari sino al 2030.
I Paesi Emergenti si rimboccano le maniche. Al 2016, nella top 5 dei Paesi che più stanno investendo annualmente a favore dell’energia sostenibile compaiono proprio quelli in via di sviluppo: Cina, Bolivia, Indonesia, Sud Africa, ma nella classifica vi sono anche USA, Regno Unito, Giappone e Germania. I Paesi Emergenti, infatti, hanno una sempre maggiore richiesta di energia elettrica e la domanda è attesa in crescita del 60% sino al 2040. È comprensibile come, nel rispetto degli accordi di Parigi e degli obiettivi prefissati, occorre che tale energia venga prodotta da fonti rinnovabili.
Verso il green. Sono numerose le aziende che stanno adottando sistemi sensibili all’ambiente per ridurre ad un valore minimo le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Tra queste primeggiano le società che operano nel settore automotive, già brand come Ford, Nissan e Volvo hanno ideato automobili elettriche ed eco-compatibili. C’è un nome per definire queste aziende che stanno diventando sempre più green ed è Low Carbon, termine utilizzato per indentificare proprio quelle società che stanno modificando il loro processo produttivo con l’obiettivo di abbattere le emissioni di CO2.
Il ruolo del risparmio gestito. Anche il mondo del risparmio gestito gioca un ruolo significativo nella missione per salvare l’ambiente. Gli investimenti sostenibili (noti anche come ESG: Environmental, Social e Governance) infatti sono cresciuti – alla fine del 2016 – del 25%, raggiungendo quota 22 mila miliardi di dollari. Se volete investire il capitale per un futuro migliore, potete pensare di farlo anche con uno sguardo all’ambiente. L’ecosostenibilità è un pilastro importante per salvaguardare la nostra cara Terra e le risorse per andare avanti in questa direzione non mancano.
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