Il 2021 è stato ricco di eventi per il Paese del Dragone. Come muoversi per investire su questo mercato in fermento?
Il caso Evergrande è tornato prepotentemente sotto i riflettori nei giorni scorsi, dopo che il colosso immobiliare cinese, che già da qualche mese sta facendo parlare di sé per le difficoltà nel rimborsare i debiti, ha fatto sapere di non essere riuscito a pagare coupon offshore per 82,5 milioni di dollari e di aver ricevuto solleciti dai creditori per il pagamento di debiti per 260 milioni di dollari.
Un anno movimentato per il Dragone
Evergrande, comunque, non è l’unica sfida che la Cina si trova ad affrontare ultimamente. La stretta normativa varata dal governo su una serie di settori strategici per l’economia – dalla tecnologia all’insegnamento privato fino alla chirurgia estetica – la crescita economica meno vigorosa rispetto ai ritmi a cui il Paese ci ha abituati (+4,9% nel terzo trimestre) e la corsa dei prezzi energetici sono altri temi che hanno tenuto banco sui mercati nel corso del 2021.
Alla luce di tutto questo, la domanda sorge spontanea: come muoversi, nel nuovo contesto, per investire sulla Cina in modo soddisfacente?
Le opportunità non mancano
Diversi analisti concordano sul fatto che il Paese offra ancora opportunità interessanti, specialmente sul lungo termine. Gli interventi normativi varati dal governo, segnala una nota casa di gestione, si inseriscono infatti nell’ambito di uno sforzo volto a stimolare i consumi interni per ridurre la dipendenza dell’economia cinese dal mondo esterno. Il che è positivo.
Inoltre, aggiunge un altro fund manager, la maggior parte dei recenti cambiamenti normativi è coerente con le tendenze globali: dal rafforzamento delle norme antitrust al miglioramento della protezione dei dati, dalla riduzione della disuguaglianza di reddito al miglioramento della mobilità delle classi sociali, il tutto sullo sfondo di uno sviluppo tecnologico esplosivo.
Quanto, infine, alla crisi del settore immobiliare, la People’s Bank of China dispone di un potente arsenale di strumenti da impiegare in caso di problemi di finanziamento, e dovrebbe essere in grado di evitare lo scoppio di una vera e propria crisi finanziaria.
Insomma, a tendere la Cina dovrebbe restituire un mercato sempre più aperto agli investitori esteri e maggiormente regolamentato, nell’ambito di un sistema meno vulnerabile e di un percorso di crescita più sostenibile.
Un’ulteriore conferma a questa lettura arriva dall’ultima edizione del report “The Cerulli Edge – European Monthly Product Trends” di Cerulli Associates, secondo cui il Paese asiatico sembra destinato a restare un tema chiave anche nei portafogli del Vecchio Continente.
Insomma, l’argomento è sicuramente caldo. E se per caso lo stai valutando per il tuo portafoglio d’investimento, chiedi prima al tuo consulente finanziario, che potrà darti i consigli giusti alla luce del tuo profilo e dei tuoi obiettivi, sempre ovviamente in un’ottica di corretta diversificazione.
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