Secondo uno studio Pwc nei prossimi tre anni nella Penisola ci sarà un tasso medio annuo di crescita del 5,5%. Sempre più sostegni arrivano dal settore della tecnologia
Negli ultimi anni l’industria del risparmio gestito in Italia è cresciuta in modo costante. Nel Belpaese l’asset management dal 2012 al 2016 ha ottenuto un tasso annuo di crescita del 10,2%. Uno studio Pwc, invece, ci dice che lo sviluppo non è destinato a fermarsi, anche se proseguirà a un ritmo più moderato. Vediamo perchè.
Fondi pensione e prodotti assicurativi sempre più gettonati. L’industria delle società di gestione di risparmio (SGR) al 2016 ha registrato un patrimonio di 1.943 miliardi di euro, soprattutto grazie all’incremento dei fondi pensione, sempre più richiesti, e ai prodotti assicurativi. La società di consulenza internazionale Pwc, nello studio “L’industria dell’Asset Management nel 2020” ha recentemente valutato che nei prossimi tre anni in Italia questa industria crescerà con un tasso medio annuo di circa 5,5%: la crescita, dunque, continua, ma rallenta rispetto agli precedenti. A oggi sembra che solo il 30% delle attività finanziarie degli italiani sia in mano all’asset management, mentre la media europea è del 41%. Il potenziale di crescita, però, non manca, soprattutto visto che i rendimenti delle obbligazioni governative e bancarie (tanto care al popolo italiano) sono ormai scarsi e hanno spinto le famiglie italiane a optare per investimenti in prodotti del risparmio gestito. La soluzione per non far spegnere l’entusiasmo circa il risparmio gestito è quella di innovare i modelli di servizio e creare nuove soluzioni anche all’insegna del tech e del digitale.
Il sostegno della tecnologia. Sempre secondo lo studio, una carta vincente può essere quella data dal settore tecnologico. Strumenti analitici e nuovi modelli digitali, infatti, possono rendere più efficiente la gestione dei costi e rimodulare le offerte, facendo si che anche i millennials (che preferiscono una gestione diretta dei propri investimenti) possano trovare soluzioni adatte ai loro standard. L’innovazione punta dunque a offrire soluzioni che possano ridurre la complessità per quanto riguarda i distributori, mantenendo alti i livelli di retribuzione: via libera dunque a prodotti personalizzabili per una maggiore fidelizzazione del cliente, così come a piattaforme di collocamento e gestioni patrimoniali. Sul campo dei prodotti finanziari si registra, invece, una crescita di quelli cosiddetti “a pacchetto”, come appunto le gestioni patrimoniali di fondi e i prodotti assicurativi, probabilmente per la propensione ad investire per obiettivi. Il risparmio gestito, dunque, ha davanti a sé un futuro pur sempre positivo e la parola d’ordine, come ormai in quasi tutti i settori, è l’innovazione.
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