Sul mercato ci sono settori più sensibili al ciclo economico e decisamente meno: sono i settori ciclici e difensivi. Ecco tutto quello che c’è da sapere
Il ciclo economico influenza maggiormente alcuni tipi di settori mentre altri decisamente bene. Ecco perché è importante sapere quali sono i settori più ciclici e quali sono quelli che, anche in situazioni di crisi, riescono comunque a contenere le perdite.
Settori ciclici e difensivi, quali le differenze? Un settore viene definito difensivo quando il suo andamento non è strettamente collegato al ciclo economico. I settori difensivi hanno la capacità, per loro natura, di contenere le perdite rispetto al mercato azionario complessivo quando il ciclo economico generale si trova in una condizione avversa. Ecco quali sono:
- Il settore sanitario;
- Il settore dei servizi pubblici (utilities);
- Il settore dei beni di prima necessità;
- Il settore energetico;
- Il settore delle telecomunicazioni.
I settori ciclici invece, sono maggiormente correlati al ciclo economico. Questo vuol dire che quando ci troviamo in una fase favorevole, essi tendono a sovra-performare il mercato in generale (e naturalmente i settori difensivi). L’altra faccia della medaglia è che quando l’economia entra in recessione, il comparto ciclico è quello che soffre maggiormente rispetto agli altri. I settori appartenenti alla categoria ciclica sono:
- Il settore tecnologico;
- Il settore dei materiali;
- Il settore industriale;
- Il settore finanziario;
- Il settore dei beni voluttuari (ossia i beni durevoli).
Quando è opportuno investire in uno o nell’altro? Quando si pensa che gli utili delle aziende cominceranno ad aumentare, effetto dovuto a un miglioramento del ciclo economico in generale, quello è il momento per considerare un investimento nel settore ciclico; al contrario quando si pensa ad un restringimento, bisognerebbe considerare di avere in portafoglio qualche settore difensivo in modo da contenere le perdite. Nell’ottica di costruzione di un portafoglio diversificato può essere interessante pensare alla compresenza di strumenti di investimento appartenenti al settore ciclico e a quello difensivo.
Non dimentichiamoci del rischio. Investire nei mercati finanziari significa necessariamente esporsi a dei rischi di mercato; le scelte quindi dipendono molto dal rischio che un investitore è disposto a prendersi: ma amaggiore rischio potenziale deve corrispondere un maggior premio. I settori ciclici quindi tendono ad avere un maggior premio ma un maggior rischio di mercato, mostrando una volatilità superiore rispetto al mercato azionario nel suo complesso. I settori difensivi al contrario, tendono ad essere più lineari e generare risultati più regolari nel tempo, escludendo casi di mercato in cui la volatilità, tra queste due categorie, diventa simile.
Dove conviene investire ora? Il grafico soprastante mette a rapporto il settore ciclico su quello difensivo, in termini di performance. Quando il valore è sopra 1, il settore ciclico sta performando meglio rispetto a quello difensivo; viceversa quando il grafico è sotto 1 il settore difensivo sta conseguendo migliori risultati rispetto al settore ciclico. Da quando siamo usciti dalla crisi e in particolare dall’inizio del 2016, i settori ciclici stanno performando decisamente meglio dei fratelli difensivi. Tale motivazione, risiede nell’attuale traino del settore tecnologico, che da inizio anno segna quasi una performance del 36%.
Questa tendenza dovrebbe continuare: al momento, infatti, non ci sono fattori all’orizzonte che lascino pensare a un peggioramento del ciclo economico. Specialmente in Europa, lo scenario macroeconomico continua a migliorare e a meno di scivoloni del processo politico, ad oggi non si intravedono particolari rischi.
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