Donazioni, risparmio, manutenzione, innovazione: le risorse idriche sono la questione chiave del futuro e tu puoi intervenire concretamente, da subito
L’acqua è la risorsa più importante che ci sia, non solo per la vita stessa, ma anche per la stabilità del mondo e la sicurezza dei suoi abitanti. Le prossime guerre, si dice spesso, saranno combattute per l’acqua e non, come nel XX secolo, per il petrolio. Quando andrai a letto stasera avrai consumato, solo oggi, circa 140 litri d’acqua. Per dissetarti, per mangiare, per lavarti, per pulire, in tutte le abitudini e le funzioni c’è del consumo di acqua. Questo per dirti che non è solo una grande questione geopolitica e globale, ma anche una responsabilità individuale, un fronte di cambiamento sul quale ogni giorno anche tu puoi fare la differenza. Come? Continua a leggere.
Studia l’oro blu. Il primo passo è informarsi, capire, conoscere le dimensioni del problema. Puoi innanzitutto seguire alcuni grandi fotoreporter che documentano su Instagram le grandi crisi ambientali, come Sean Gallagher che scatta per il National Geographic e il Guardian, o James Withlow Delano, finanziato dalla Fondazione Pulitzer.
Oppure puoi dare un’occhiata ai numeri enunciati con grande chiarezza dalle fonti ufficiali, come il sito delle Nazioni Unite: ti aiuteranno a capire che 2,2 miliardi di persone non hanno accesso a risorse idriche sicure, e che il 70% dell’acqua usata al mondo è per l’agricoltura. Se ami leggere, puoi approfondire l’argomento con un paio di libri interessanti, come Oro blu. Storie di acqua e cambiamento climatico (Laterza) di Edoardo Borgomeo, Honorary Research Associate della Oxford University, e l’Atlante Geopolitico dell’Acqua (Hoepli). Per ogni copia venduta di quest’ultimo libro, due euro vengono investiti nello studio delle crisi idriche in Italia.
Infine, non sottovalutare la conoscenza di te stesso: usa questo utile strumento di Altroconsumo per scoprire quanta acqua usi quotidianamente. Una piccola autodiagnosi per far partire il cambiamento.
Non sprecare più una goccia. Risparmiare acqua è una pratica di vita costante, una disciplina che si apprende per piccoli passi. Non basta interrompere il flusso del rubinetto mentre ti lavi i denti o le mani, serve un po’ più di questo, perché l’acqua – come abbiamo detto – è dappertutto nella vita, e quindi l’attenzione e il rispetto per questa risorsa devono essere altrettanto vasti.
Per esempio, hai mai pensato a quanta se ne spreca mentre aspetti che la caldaia entri in funzione e la riscaldi? Non farla scorrere invano, prendi l’abitudine di raccoglierla e sicuramente troverai il modo di usarla. Nei mesi più caldi, fai attenzione a innaffiare le piante di sera, quando c’è meno evaporazione dal terreno. Quando lavi i piatti o ti fai lo shampoo, non usare l’acqua corrente, raccoglila in una bacinella, in modo da ottimizzarne l’uso. È anche importante ricordare che il bagno nella vasca è solo per le grandi occasioni, altrimenti cerca di prediligere la doccia. E, anche se a volte non puoi resistere, tieni a mente che ogni minuto di doccia sono dieci litri d’acqua. Ci sono dei piccoli accorgimenti tecnici che ti possono aiutare. Proprio alla doccia puoi applicare un piccolo limitatore di portata (costa una ventina di euro), che ne fa uscire quattro litri in meno al minuto. Al rubinetto del bagno o della cucina, invece, puoi applicare un altrettanto piccolo (e ancora più economico, bastano un paio di euro di spesa) aeratore che ti permetterà di ridurre sia il flusso che gli schizzi, e quindi gli sprechi, risparmiando il 50% dell’acqua ogni volta che lo apri.
Fai manutenzione. La cura della tua casa significa anche cura dell’acqua e del suo consumo. Un rubinetto che perde anche solo una goccia alla volta può disperdere in teoria fino a 5 mila litri all’anno. Ricorda però che non tutte le perdite sono visibili: controlla regolarmente il contatore e tieni d’occhio i consumi idrici. Se noti qualcosa di anomalo potrebbe esserci un problema nell’impianto. Oltre a sprecare tantissima acqua senza che tu te ne renda conto, una situazione del genere può provocare problemi a tutto il resto della casa, causando danni e infiltrazioni. Per lo stesso motivo, se lasci casa per un po,’ ricorda di chiudere il rubinetto centrale. La questione manutenzione va estesa anche agli elettrodomestici che fanno uso di acqua, come la lavatrice o la lavastoviglie. Per altro i modelli più efficienti fanno un uso migliore non solo dell’energia ma anche dell’acqua, permettendo di utilizzarne fino alla metà in meno a ogni ciclo. Se sei in vena di rinnovamento tecnologico, anche l’impianto di irrigazione per il giardino o il terrazzo può essere migliorato. Con uno a goccia, basato sulla raccolta dell’acqua piovana, puoi rendere la tua passione per il giardinaggio molto più sostenibile.
Occhio alla water footprint. Ora è giunto il momento di allargare ancora di più il nostro discorso: dal momento che ogni cosa – per essere prodotta – ha bisogno di acqua, uno stile di vita meno consumistico è anche un modo di vivere più sostenibile da punto di vista idrico. Tra le industrie che di recente sono state più spesso associate alla scarsità globale d’acqua c’è quella dell’abbigliamento. A livello mondiale, il 4% dell’acqua usata dall’umanità finisce nella produzione di capi d’abbigliamento, per un totale di circa 93 miliardi di metri cubi all’anno. Ogni t-shirt in meno che decidi di acquistare equivale a 3.250 litri d’acqua risparmiati (o se preferisci 54 minuti di doccia senza pensieri in più).
Fai una donazione. L’ultimo, ma non meno importante, passo che puoi fare è quello di decidere di sostenere una delle tante ONG o associazioni che lavorano sul campo per contrastare la crisi idrica globale e aiutare le persone più colpite dalla scarsità d’acqua.
Tra le più attive c’è, ad esempio, il CESVI che su questo fronte ha diversi progetti attivi in tutto il mondo, come la costruzione di pozzi, canali e pompe d’acqua, oltre a campagne di educazione all’igiene, dalla Palestina ad Haiti.
Oppure l’UNHCR, l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, al quale puoi effettuare donazioni ad hoc per fornire vestiti e prodotti igienici, garantire il collegamento idrico a una famiglia di otto persone o distribuire acqua potabile a diverse famiglie di profughi nelle troppe crisi attive in Asia e Africa, o ancora Amref, sul cui sito, con 15 euro, puoi donare pastiglie di cloro per rendere l’acqua potabile o dare il tuo contributo per la costruzione di cisterne a uso domestico o di interi blocchi igienici destinati a villaggi e aree rurali.
Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.