I corsi digitali, spesso gratuiti, sono un'occasione per ritornare a studiare, scoprire nuove passioni e aprirsi nuovi orizzonti lavorativi
Sapete quanto tempo trascorrete online ogni giorno, tra gattini, meme e social network? Quasi due ore e mezza (142 minuti), secondo i dati Audiweb. La buona notizia è che ci sono tanti modi per trasformare le ore connesse in tempo ben speso, e il migliore è probabilmente imparare cose nuove. Il Web è pieno di corsi gratuiti (o molto economici), che possono aprirvi un mondo, farvi scoprire nuove passioni e soprattutto spalancare nuove prospettive professionali. È per questo motivo che l’Unione Europea ha inserito il «lifelong learning» (la formazione che dura tutta la vita) tra i suoi obiettivi nell’Agenda 2020: il futuro è di chi non smette mai di imparare. Ad oggi nel mondo già 81 milioni di persone lo hanno capito e che hanno dedicato il proprio tempo ad almeno uno dei 9400 corsi disponibili in rete, offerti da 800 tra università e istituti di formazione. Ma cosa si può studiare? Da dove partire? Seguiteci.
Il Facebook dell’apprendimento. Il punto di partenza per tutti quelli che vogliono entrare nel mondo dei MOOC («Massive Open Online Course», corsi online aperti a tutti) si chiama Coursera, la piattaforma creata sei anni fa da Andrew Ng e Daphne Koller, due docenti di Stanford (Ng ha anche guidato la divisione intelligenza artificiale di Baidu, il Google cinese). Coursera è il più grande provider di corsi universitari gratuiti al mondo. Con i suoi 30 milioni di utenti e i 2000 insegnamenti è il «Facebook dei lifelong learner». Gli unici requisiti sono conoscere l’inglese (ma ci sono anche, pochi, corsi in italiano) e avere una connessione Web: da lì in poi potrete studiare linguaggi di programmazione, corsi di introduzione alla filosofia, marketing aziendale, funzionamento delle cripto-valute, tutto proposto dalle migliori università al mondo. I corsi sono generalmente gratuiti e sono a pagamento solo quelli che equivalgono a dei master (con certificazione).
Le lingue come un gioco. Imparare una lingua nuova è uno dei regali più belli e utili che possiate fare a voi stessi, che si tratti di perfezionare l’inglese, provare col tedesco, azzardare le basi dell’arabo o il cinese. Le risorse per partire sono tante e gratuite (o economiche). Partiamo da Duolingo: la piattaforma è freemium (molte funzioni sono gratuite, alcune sono a pagamento, come le lezioni offline e la possibilità di usarlo senza visualizzare la pubblicità) ed è basata sul metodo della gamification: l’apprendimento viene trasformato in una sorta di videogioco interattivo, con le risposte corrette si guadagnano punti e si passa al livello successivo. Su Duolingo, partendo dall’italiano, si possono studiare l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo. Su Babbel invece le lingue disponibili sono di più: a queste, ci sono il turco, l’indonesiano, il polacco, il russo, una decina in totale. L’iscrizione è gratuita, ma molti contenuti sono a pagamento: un abbonamento semestrale costa 5,55 euro al mese. Al di là di queste piattaforme, ci sono anche risorse per imparare online lingue come il cinese o l’arabo.
Imparare su LinkedIn. Anche LinkedIn ha la sua piattaforma di corsi digitali, LinkedIn Learning, costruita grazie all’acquisizione di Lynda nel 2015 per 1,5 miliardi di dollari. Il primo mese è gratuito, poi è necessario sottoscrivere un abbonamento. I corsi sono divisi in tre categorie, Business (dedicata al management, alle risorse umane, al marketing), Creative (che va dall’animazione 3D dal graphic design), e Technology (dai big data ai social media). I corsi sono organizzati per moduli e c’è un massiccio uso del video. Il valore aggiunto è ovviamente il collegamento con il vostro profilo LinkedIn, al quale possono essere allegati i vari certificati ottenuti con la piattaforma. Alcuni corsi sono tenuti da influencer o personalità note sul social network, il livello degli insegnamenti è piuttosto alto e sono previsti anche abbonamenti aziendali.
I portali istituzionali. Il lifelong learning digitale è così importante e strategico che anche le istituzioni (sia a livello nazionale che europeo) hanno creato le proprie piattaforme. L’Unione Europea propone Emma (European Multiple Mooc Aggregator), un raccoglitore di corsi gratuiti nelle lingue comunitarie, con un’ampia scelta anche per l’italiano. Gli insegnamenti sono offerti da università europee e istituti di cultura, alcuni hanno una data di inizio e un calendario, altri sono basati sul vostro ritmo personale e potete cominciarli in qualsiasi momento. I temi spaziano: algoritmi, business intelligence, economia circolare. La piattaforma funziona anche come una comunità, dove aprire un blog e raccontare il processo di apprendimento. Eduopen è invece un progetto finanziato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) che racchiude i corsi online di una serie di atenei italiani: sono aperti e gratuiti, possono essere usati per ottenere crediti universitari o solo per formarsi , studiare e apprendere, anche da chi non è iscritto a nessuno degli atenei coinvolti. Il ventaglio di temi è ampio: si possono seguire lezioni sul data mining, lotta al cyberbullismo, comunicazione digitale.
Cosa volete imparare oggi? Oil Project è un sito creato da una startup italiana, basato su un’idea di scuola aperta a tutti. La sua funzione principale è fornire video, testi e documenti utili a studiare per chi frequenta istituti superiori o università. Ma il sito è aperto a chiunque abbia tempo e voglia di approfondire un argomento, la domanda di accesso alla piattaforma è semplicemente «Cosa vuoi imparare oggi?». Il sito è anche una community che mette in contatto allievi ed esperti, chiamati a rispondere a domande e risolvere dubbi. La struttura è basata sulle classiche materie scolastiche (Chimica, Biologia, Matematica, Inglese), ogni corso ha un programma, dei test e dei relatori.
Programmazione e deep learning. Una delle abilità chiave del presente e del futuro, soprattutto a livello professionale, è sicuramente il coding, la programmazione. Sempre più piattaforme offrono corsi sui linguaggi più utilizzati, da PHP a Python. La più nota è CodeAcademy, che propone una vasta libreria di insegnamenti gratuiti, per imparare i rudimenti del codice, ai quali aggiungono corsi più strutturati e a pagamento, che permettono di mettersi alla prova con progetti veri. Un’alternativa, più ambiziosa, è Udacity, un sito fondato da una serie di innovatori tra cui Sebastian Thrun, uno degli sviluppatori del progetto di auto senza pilota di Google. Udacity è interessante per due motivi. Il primo è che offre una formula chiamata Nanodegree, mini-lauree brevi molto verticali su temi tecnologici (come realtà virtuale, deep learning, intelligenza artificiale). Il secondo è che lo fa in partnership con grandi aziende del settore (del livello di Facebook, Google, Amazon, IBM). Insomma, e-learning d’élite e a pagamento. Per fortuna Udacity offre anche borse di studio per frequentare i suoi corsi.
E voi? Avete mai imparato qualcosa con un corso online? È stato utile? Raccontateci i vostri risultati.
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