Se è vero che tenere la liquidità sotto il materasso è improduttivo è altrettanto vero che costruire un portafoglio di investimento non è una cosa scontata. Ecco i nostri consigli
L’abbiamo ripetuto come una sorta di mantra: tenere la liquidità sotto il materasso non solo è improduttivo, ma non conviene neppure, in quanto il potere erosivo dell’inflazione, anche se al momento è ancora latente, è sempre in agguato. Proprio per questo motivo è importante imparare a gestire in modo efficiente il nostro risparmio, con l’obiettivo di ottenere un rendimento. Ammettiamolo, i mercati finanziari possono incutere qualche timore, con tutti quei numeri difficili da decifrare. A volte, poi, anche la nostra mente ci trae in inganno. Ecco perché è importante imparare a costruire un portafoglio di investimento.
Si parte dalle basi. Tutto inizia, come in ogni costruzione che si rispetta, dalle fondamenta. Quando si comincia a disegnare un portafoglio di investimento, infatti, bisogna avere già in mente una serie di informazioni che saranno le basi del nostro investimento.
- L’obiettivo e le caratteristiche del portafoglio. Perché stiamo investendo i nostri risparmi? Vogliamo un generare un flusso di reddito più o meno costante oppure siamo interessati solo alla valorizzazione del capitale al termine del periodo di investimento?
- Il rischio. Quale livello di rischio siamo in grado di sopportare? Siamo in grado di sopportare, non solo in termini di stress ma anche economici, i periodi di tempesta dei mercati finanziari oppure cerchiamo solo la tranquillità?
- L’orizzonte temporale. Qual è la durata del nostro investimento? Ragioniamo solo in un’ottica di breve o di lungo periodo?
“One size fits all” o “taglia unica” è un concetto che non esiste in ambito finanziario. Le persone hanno esigenze diverse, obiettivi diversi e orizzonte temporali differenti. Proprio per questo motivo non esiste un unico portafoglio di investimento che possa andare bene per tutti gli investitori in ogni momento.
La costruzione pezzo per pezzo. Definite le basi, si passa a posizionare i vari “mattoncini”. In altre parole, è importante capire le varie classi di investimento alle quali abbiamo accesso (azionario Italia, azionario Europa, azionario mondo, obbligazionario ad alto o basso rating, commodities e via dicendo) e analizzare gli strumenti che consentono di investire in quelle asset class. Azioni, obbligazioni, etf e fondi comuni di investimento: sono questi gli strumenti finanziari presenti sul mercato e che ci consentono di investire nelle varie asset class.
È importante conoscere le caratteristiche finanziarie di uno strumento per capire a fondo cosa stiamo maneggiando, soprattutto in termini di rischio e liquidità. L’obiettivo è scegliere gli strumenti ottimali che ci consentano di rispettare le regole base definite nello step iniziale.
Ma occhio sempre alla diversificazione: un portafoglio ottimale è un portafoglio diversificato. Non potendo conoscere a priori quali saranno le performance future dei nostri investimenti, è buona norma frazionarli. Maggiore sarà la diversificazione del portafoglio, minore sarà il rischio di perdita del capitale. Attenzione: la diversificazione non dipende dal numero degli strumenti inseriti in portafoglio ma dall’asset allocation complessivo.
Il monitoraggio del portafoglio. Definite le basi e costruito il portafoglio, il passaggio successivo è quello legato al suo monitoraggio. Periodicamente è bene analizzare l’andamento del nostro portafoglio e verificare che risponda alle nostre richieste ed esigenze. Questo elemento non deve essere trascurato ma non si deve farne, come in tutte le cose, un abuso. Se ci lasciamo trasportare troppo dall’emotività, un controllo eccessivo dei nostri investimenti potrebbe farci commettere degli errori e portarci a prendere decisioni affrettate con effetti negativi sui nostri risparmi.
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