Retribuzione, TFR, trattenute: il cedolino si compone di tante voci che spesso risultano piuttosto complicate da decifrare: ecco la nostra guida per conoscere gli elementi principali che compongono la vostra busta paga
Vi siete sentiti anche voi confusi davanti al lungo elenco di informazioni inserite in busta paga? Niente paura: basta qualche minuto di attenzione per imparare a leggere e interpretare correttamente questo documento importante per ogni lavoratore dipendente. Solitamente la busta paga è suddivisa in quattro macro aree: l’intestazione, il corpo, la parte che contiene la retribuzione e i dati previdenziali e, infine, il riepilogo di ferie, permessi e del fondo TFR. Vediamoli insieme.
Intestazione, non solo dati del dipendente
Per alcuni di voi potranno sembrare scontati, ma i dati contenuti nella prima parte della busta paga sono importantissimi. Qui trovate i riferimenti dell’azienda per cui lavorate e la vostra posizione Inps.
- Sulla parte destra trovate il mese e l’anno di riferimento per il cedolino ed eventualmente anche le variabili riferite ai mesi precedenti.
- Sulla sinistra compare la sigla C.d.c., ma di cosa si tratta? L’acronimo sta per centro di costo e indica sostanzialmente l’area o il reparto dell’azienda che retribuisce direttamente il lavoratore, quindi il dipartimento in cui voi dipendenti erogate le vostre prestazioni.
- Passiamo alle date: a sinistra a fianco della vostra data di nascita sono indicate quella di assunzione e, in caso di contratti a termine, anche quella futura di cessazione del rapporto lavorativo.
- Accanto alle date, trovate la tipologia di contratto di lavoro con cui siete inquadrati.
- Di seguito la busta paga riporta il dettaglio del periodo lavorato (espresso in giorni o ore) e gli elementi della retribuzione, in qualche caso anche in posizioni invertite.
- In questa parte è possibile trovare anche il cosiddetto superminimo e superminimo assorbibile che rappresentano un ulteriore elemento della retribuzione e sono frutto della fase di contrattazione tra dipendente e datore di lavoro. Con superminimo assorbibile si intende la parte del superminimo che può essere assorbita dai futuri scatti previsti dal contratto collettivo.
Elementi della retribuzione, come si compongono
- Appena sotto la parte di intestazione appare sulla prima colonna di sinistra una parte fondamentale della busta paga: contiene l’indicazione della cosiddetta paga base (o minimo tabellare), ovvero la retribuzione minima che prevede la vostra qualifica e l’applicazione del contratto di lavoro collettivo.
- Nella seconda colonna invece si trova l’Indennità di contingenza che indica uno strumento operativo fino al 1991 (ormai fermo o inglobato nella paga base) che mirava ad adeguare le retribuzioni al costo della vita.
- Proseguendo verso sinistra viene indicata la voce E.D.R., altro acronimo che sta per elemento distinto della retribuzione, sono 10,33 euro che vengono erogati a tutti i dipendenti del settore privato per 13 mensilità senza distinzione di contratto, qualifica o anzianità: questa voce è stata introdotta dal 1992, dopo l’abolizione della contingenza.
- In ultima troviamo anche il numero di scatti di anzianità maturati e la data del prossimo scatto che spetterà al dipendente secondo il contratto.
Variabili del mese e le altre voci del corpo centrale del cedolino
La parte centrale della busta paga è il cosiddetto corpo, qui la vostra retribuzione viene correlata alla prestazione resa, considerando anche elementi aggiuntivi come le ore di lavoro straordinario o le prestazioni eseguite durante i giorni festivi. In quest’area del cedolino avete cinque colonne che indicano variabili del mese, importo base, riferimento, trattenute e competenze.
- Le variabili del mese contengono le voci che compongono la vita lavorativa del mese di riferimento. Nell’elenco trovate voci come “retribuzione”, scorrendo sulla destra potete leggere l’importo riferito alla voce della colonna precedente, il riferimento espresso in giorni o ore (in base a quanto avete lavorato effettivamente), l’importo lordo trattenuto nel mese per ciascuna voce e, nell’ultima colonna, gli importi lordi a voi erogati.
- Tra le variabili del mese troverete i possibili arretrati dei mesi precedenti, eventuali permessi o ferie godute durante il corso del mese e alcune imposte come l’addizionale regionale e quella comunale. Quest’ultime in particolare sono imposte che vengono applicate ai contribuenti, ovvero tutti coloro che producono reddito, sia che siano residenti nella città in cui ha sede l’azienda e sia che non lo siano. Si tratta di tasse che vengono calcolate in maniera proporzionale al reddito e rappresentano una fonte di finanziamento per Regioni e Comuni, solitamente destinate alla spesa locale.
L’ultima parte: TFR, ferie maturate e netto del mese
- Nell’ultima parte del vostro cedolino potete trovare la cifra maturata per il TFR, il trattamento di fine rapporto, che è l’importo che vi verrà riconosciuto quando per un qualsiasi motivo il contratto in essere.
- Nell’ultimo riquadro, in basso a sinistra, troverete l’eventuale importo dell’assegno familiare, se previsto, oltre al riepilogo delle ferie e dei permessi maturati, dei giorni goduti e dei residui dell’anno precedente (AP).
- In basso a destra, infine, trovate il totale delle competenze, ottenuto sommando le voci della colonna di destra “competenze”, il totale delle trattenute e il netto del mese che, di fatto, è lo stipendio che verrà accreditato sul vostro conto corrente.
E voi sapevate già come leggere la vostra busta paga? Siete attenti osservatori e spulciate ogni voce oppure no? Raccontacelo tra i commenti!
* La guida di #VoceArancio alla lettura della busta paga intende fornire una panoramica generica per meglio comprendere questo strumento. Eventuali dettagli e informazioni personali potrebbero non coincidere esattamente con questa guida, in questo caso vi consigliamo di fare riferimento direttamente al vostro datore di lavoro o a chi si occupa di redarre la vostra busta paga per avere delucidazioni in merito.
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