Si chiama WeRoaded è la startup dedicata ai giovani che vogliono provare un nuovo modo per viaggiare in gruppo
«Tu prepara lo zaino, gli amici li portiamo noi». Questo è il motto che si trova in apertura del sito di WeRoad, una startup italiana nata più o meno un anno fa con l’idea di aggiornare in modo digitale e amisura di millennial la polverosa idea di viaggio organizzato. Insomma, l’intuizione dei fondatori di WeRoad è stata quella di eliminare i vincoli e l’estetica un po’ kitsch del viaggio di gruppo da turismo anni ’80, salvando la condivisione tra sconosciuti, la praticità di un percorso strutturato e il divertimento dell’esplorazione collettiva di una meta nuova. Il sito nasce all’interno di One Day Group, di cui fanno parte già Travel4Target e ScuolaZoo, e infatti il tour operator e molti dei fornitori di WeRoad sono gli stessi di ScuolaZoo Viaggi Evento. Idea nuova, struttura consolidata alle spalle.
La generazione più importante per l’industria del turismo. Il target della piattaforma è dichiaratamente quello dei millennial, la generazione tra i 25 e i 35 anni, curiosa, aperta al mondo, con una discreta esperienza in fatto di viaggi, anche se 6 utenti su 10 di WeRoad sono alla prima visita fuori dall’Europa. Lo scopo è aggregare persone affini per età, gusti, interessi e aspettative, con il pensiero che un gruppo compatto e omogeneo (diverso dalle aggregazioni random dei classici viaggi organizzati) possa favorire il divertimento e la scoperta. I millennial sono la «generazione di consumatori più importante per l’industria del turismo», scriveva Forbes un anno fa. L’esperienza è più importante del possesso, fare è meglio che avere, tutto mescolato con il bisogno di avventure uniche e dal sapore autentico, da condividere sui social: questo il profilo del viaggiatore millennial raccontato da un rapporto di Expedia, nel quale è previsto che questa generazione preferirà sempre un viaggio da sogno all’acquisto di un’auto.
Singoli, single e donne (ma non è Tinder). Per mettere in movimento per questa generazione inquieta è nato un anno fa WeRoad. Oggi, per motivi di budget, studi o lavoro diventa sempre più difficile mettersi d’accordo con un gruppo di amici per partire: la user experience di WeRoad è pensata per chi va in vacanza da solo, ma non vuole stare da solo. Non casualmente, il 90% delle iscrizioni ai viaggi finora sono state di persone singole (anche se il sito accoglie coppie, gruppi di amici e colleghi e studia anche tour su misura per comitive chiuse). L’idea è: se non puoi portarti i vecchi amici, fattene di nuovi. Infine: il 65% dei viaggiatori sono donne e l’80% sono single («ma non siamo Tinder», specificano). Il focus di tutti i viaggi, come da richiesta generazionale, è sulla specificità dell’esperienza: immersione, scoperta delle cultura locali, tradizioni, cibo, incontri.
Avventura, relax o vita notturna. Islanda, Thailandia, Giappone, Indonesia, Alaska: il ventaglio di esperienze offerte da WeRoad è ampio. Di ogni viaggio, oltre a costi e durata, vengono specificati il mood (sono in tutto cinque quelli tra i quali scegliere: Natura e avventura, Vita notturna, Monumenti e storia, Relax, Città e cultura), il tipo di impegno fisico richiesto e una biografia del coordinatore. Nei pacchetti di viaggio, a differenza dei tradizionali tour operator, non è previsto il costo del biglietto aereo (di modo che i viaggiatori possano scegliere tra volo low cost o di linea, oppure inserire l’esperienza con WeRoad all’interno di un’esplorazione più ampia, come ad esempio quella di chi si è preso un anno sabbatico o fa il nomade digitale). La dimensione dei gruppi oscilla tra un minimo di otto e un massimo di quindici persone. Una volta che la comitiva si è formata e l’avventura è confermata (se non si arriva al numero minimo di 8 il viaggio è cancellato e rimborsato) si crea il gruppo WhatsApp e si comincia a familiarizzare prima della partenza. Insomma, tutto a misura di vita digitale.
Avete mai fatto un viaggio organizzato, di nuova o vecchia generazione? Come è andato?
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