Si può battere l'obsolescenza programmata di telefoni e computer? Con qualche accorgimento è possibile dargli nuova vita o “convertili” in una console o, ancora, ripristinarli per un membro della famiglia meno esigente. I nostri consigli
Dopo aver acquistato un gadget tecnologico, scatta il conto alla rovescia. C’è una sorta di legge non scritta che assegna ai nostri dispositivi un orizzonte di vita di circa due anni. Dopodiché anche il più performante degli smartphone inizierà a rallentare, la batteria durerà meno, alcune nuove funzionalità non saranno più supportate. Tutto ciò si chiama obsolescenza programmata ed è uno degli aspetti meno apprezzati degli avanzamenti tecnologici: – con il passare del tempo –la potenza di calcolo aumenta per i nuovi device, mentre quelli vecchi rimangono indietro. Ma la frustrazione di vedere dimezzato il valore di qualcosa pagato centinaia di euro può essere arginata trovando usi alternativi per gadget che, con qualche anno alle spalle, hanno ancora tanto da dare.
Vecchi smartphone come videocamere e baby monitor. Anche i telefoni con 5 anni di vita riescono a registrare video in full HD, qualità sufficiente per riprendere concerti e occasioni da ricordare. Sono eventi in cui gli smartphone vengono maltrattati: possono essere prestati a una persona maldestra o cadere involontariamente, ecco perché può essere sconsigliabile usare in queste occasioni lo smartphone principale. In questo caso, ciò che serve è un supporto per darvi libertà di movimento. I prodotti di Velocity Clip sono un’opzione interessante: offrono stand per caschi, per il petto o per essere agganciati a una bicicletta. Inoltre, con app come Dormi è possibile lasciare il telefono attivo nella camera di un figlio piccolo e registrare video e audio. In questo modo avrete un baby monitor connesso a costo zero.
Come sfruttare la versatilità di Google Assistant. Tramite il Play Store, l’assistente virtuale del gigante dei motori di ricerca può essere installato su qualunque telefono con sistema operativo Android, anche con anni di utilizzo alle spalle. I servizi vocali di Google non hanno bisogno di grandi prestazioni (la maggior parte del lavoro viene eseguito dai server dell’azienda). L’unico requisito davvero essenziale è che il vecchio telefono abbia altoparlante e microfono funzionanti. Dopo aver verificato ciò, potrete predisporre Google Assistant per attivarsi come un moderno smart speaker. Per mettere lo smartphone in ascolto anche quando è lontano dalle vostre mani e con lo schermo bloccato, dovrete aprite l’app Google, navigare i settaggi e, alla sezione “voce”, abilitare “accedi con Voice Match” per poi selezionare “risultati personali nella schermata di blocco”. A questo punto, l’ultima cosa da fare è tenere il telefono in carica e l’assistente sarà pronto a rispondervi quando pronuncerete l’ormai celebre “Ok, Google”. Un ulteriore vantaggio? Se avete un dispositivo Chromecast collegato alla TV, il vostro vecchio cellulare trasformato in assistente virtuale sarà un telecomando vocale per lanciare servizi come Spotify, YouTube e tanto altro.
E se lo smartphone fosse una super-sveglia? Certo può sembrare sproporzionato tenere il vecchio smartphone solo per svegliarsi, ma grazie ad app come Alarm clock for Heavy Sleepers lo trasformeranno in una sveglia davvero intelligente, che si spegnerà solo se risolverete captcha, operazioni matematiche o piccoli rompicapo. E ha molte altre personalizzazioni, come l’attivazione in base al luogo (così da non suonare quando sarete in vacanza) e gli intervalli di snooze personalizzabili.
Ridare vita a pc fissi e portatili datati. Nella dieta digitale degli ultimi anni i computer tradizionali sono sempre meno essenziali. Collegati a un televisore, però, possono diventare un sistema di intrattenimento casalingo grazie a software come Kodi). Chi ha un po’ di dimestichezza con la tecnologia, può anche convertirli in una stazione di archiviazione connessa alla rete casalinga, grazie a sistemi operativi come FreeNas. C’è poi un’altra cosa che i pc vecchi fanno bene: far girare giochi vecchi: videogame che non brillano per grafica, ma entrati nella storia per le esperienze che vi faranno (ri)vivere. Tutto ciò che serve è installare l’emulatore MAME, visitare siti come Good Old Games (con giochi rétro acquistabili a pochi euro) oppure MyAbandonware e Vetusware (con download gratuiti).
Donare i dispositivi a un membro della famiglia (e non solo). Smartphone e computer datati, nelle mani dei più piccoli, sono un buon modo per sperimentare la tecnologia e – magari – imparare a programmare (su VoceArancio abbiamo raccontato come affrontare il tema). I pc possono essere alleggeriti con distribuzioni Linux come Ubuntu o Mint, mentre i telefoni possono essere ceduti dopo il ripristino delle impostazioni di fabbrica. Tuttavia, se avete usato questi device per archiviare dati sensibili, è necessaria qualche precauzione in più, tanto più valida se intendiamo cederli a persone che conosciamo poco. Perché, anche dopo una cancellazione semplice, i file possono essere recuperati. Esistono però sistemi di eliminazione sicura, come Eraser, per pc. Per gli smartphone Android invece è sempre consigliabile criptare i dati archiviati (per verificare se questa opzione è attiva, si raggiunge da: impostazioni, crittografia e credenziali). I dispositivi iOS invece, hanno questa opzione attiva di default.
Non solo per risparmiare, ma per rispettare l’ambiente. I componenti elettronici sono difficili da smaltire per l’ambiente e allungargli la vita il più possibile è un buon modo per ridurre il vostro impatto ecologico. Per questo motivo, è consigliabile informarsi sempre sui costi di riparazione: al di fuori dei circuiti ufficiali, batterie e parti minori possono essere sostituite per poche decine di euro.
E voi? Avete la vostra ricetta creativa per riusare la tecnologica? Credete ne valga la pena?
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