Emozioni e investimenti: superare l’avversione al rischio

Investire dovrebbe essere un processo razionale, ma spesso e volentieri vince l’emotività. Meglio quindi prendere coscienza dei nostri limiti e sviluppare una strategia per combattere ansie e paure

Non controllare emozioni come la paura, l’avidità o l’orgoglio potrebbe avere un impatto sul modo in cui investiamo e sulle decisioni che prendiamo riguardo ai nostri risparmi. La maggior parte degli investitori pensa inizialmente che tutto quello che bisogna fare sia trovare la strategia “giusta”, e tutto andrà bene. Fare questo, però, è più facile a dirsi che a farsi. Avete fatto i vostri investimenti e costruito un portafoglio attentamente pianificato, ma con l’arrivo della prima grande correzione nel mercato azionario iniziate a perdere denaro. Come reagite? Molti fra i nuovi investitori (e anche alcuni più esperti), vedendo diminuire drasticamente il valore dei loro investimenti, potrebbero essere persuasi a tirarsi indietro. Niente di più sbagliato: un investitore di successo deve riuscire a mantenere la calma, proiettando le proprie considerazioni sul lungo termine.

La paura della perdita: alleato o nemico? Partiamo dal presupposto che all’uomo non piace perdere: il premio Nobel Daniel Kahneman ci ha spiegato come le persone tendano a dare più peso a una perdita finanziaria piuttosto che a un guadagno. Ed è per questo che la paura di perdere ha un impatto indiscutibile sulle decisioni d’investimento. Si tratta della cosiddetta “avversione alla perdita”, che può essere definita come la naturale tendenza a evitare le perdite laddove possibile. Invece di accettare un fallimento, cerchiamo di evitarlo se possibile, anche se ciò comporta un rischio ancora maggiore o il non raggiungimento di un possibile guadagno. Molti di noi scelgono così di non investire, lasciando i propri soldi in banca o sotto il materasso. Ma è veramente la scelta migliore?

Molto dipende anche dalla “cornice”. La paura di perdere può impedirci di prendere quel po’ di rischio che molte volte è essenziale per guadagnare. Della serie, “chi non risica non rosica”. Il rischio può diventare un riferimento di partenza per mettere a punto una strategia d’investimento in linea con le aspettative e le paure di ognuno. Ricordate: molte volte non muoversi non significa non rischiare. Nella realtà, il capitale di tutti noi corre quotidianamente molti rischi: i soldi fermi sul deposito o sotto la mattonella sono in primis esposti al rischio inflazione.
Oltre alla paura c’è poi il cosiddetto effetto “framing”, il quale fa sì che le decisioni cambino a seconda del modo in cui quesiti identici vengono “incorniciati” (framed). È proprio a causa dell’effetto framing che tendiamo a concentrarci troppo sulle perdite di breve periodo invece di considerare l’andamento dell’investimento nel lungo termine, spaventandoci oltremisura dinanzi alle oscillazioni quotidiane del singolo titolo quando in realtà il portafoglio dei nostri investimenti andrebbe visto nel suo complesso, con valutazioni che colgano un adeguato arco di tempo.

Le strategie per mitigare l’emozione. Investire senza emozioni è più facile a dirsi che a farsi, ma ci sono alcune considerazioni importanti che possono aiutarci:

  • mettere a fuoco la propria tolleranza al rischio e i rischi impliciti negli strumenti in cui investiamo, posto che si tratta di due variabili nient’affatto fisse e immutabili ma che possono modificarsi nel tempo, in risposta a tanti fattori;
  • comprendere attivamente i mercati e ciò che sta alla base delle tendenze rialziste e ribassiste;
  • mantenere la rotta: in altre parole, impostate una strategia e non manomettetela, a meno che un cambiamento importante non giustifichi la revisione della rotta prestabilita;
  • a questo riguardo, aggiungiamo che è importante seguire una strategia d’investimento ben definita, cosa che in genere consente di ottenere performance migliori;
  • la diversificazione è un buon antidoto alla reazione impulsiva all’aumento della volatilità sui mercati e all’investimento (o disinvestimento) effettuato sull’onda dell’emotività.

Come piccoli investitori e risparmiatori, dobbiamo prestare attenzione affinché le nostre decisioni siano appropriate a prescindere dal modo in cui ci vengono presentate. Inoltre, per investire al meglio bisogna rendersi conto che il rischio non può essere totalmente eliminato, capendo invece che possiamo adottare alcune misure per ridurre al minimo la nostra esposizione ad esso.

 

 

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