Giovani, carini e multi-occupati: la generazione slash worker

Un giornalista/istruttore di yoga, un'insegnante di inglese/illustratrice, un'impiegata/sarta. Si moltiplicano i lavoratori "slash", che portano avanti carriere parallele in diversi settori. Un modo per rispondere all'incertezza, ma anche per coltivare le proprie passioni mitigando il rischio: scopri di più su questa tendenza

Lo slash /, o barra obliqua, è un carattere tipografico, inclinato dal basso a sinistra verso l’alto a destra, può essere usato per indicare una serie di alternative. Sta diventando il simbolo di una generazione di freelance e potrebbe diventare il segno sotto il quale riorganizzare la tua visione del lavoro in un contesto problematico come quello attuale.
Gli slash worker sono gli accumulatori di professioni, quelli che per necessità, ambizione o un misto di entrambe le cose affiancano nella propria vita lavorativa impieghi diversi tra loro, come il giornalista che insegna yoga tre volte la settimana, l’architetto che fa anche il fotografo, l’artista che lavora nel turismo e così via.

La carriera sartoriale. Da tempo il mercato del lavoro ci ha costretto ad archiviare l’idea del posto fisso, la posizione da custodire per tutta la vita. Poi è arrivata la frammentazione delle regole, che ha costretto molti a doversi reinventare continuamente in un mondo sempre più incerto e privo di tutele. Un’intera generazione ha aperto la partita iva ed è diventata freelance, con la missione di dover gestire diversi incarichi contemporaneamente. Lo slash working consiste nel portare questo discorso alle estreme conseguenze e provare a riappropriarsi di qualche grado di libertà perso lungo la strada: cucire la carriera come un abito sartoriale, mettendo insieme pezzi e colori anche in modo non coerente, se visto da fuori, ma adatto ai tuoi bisogni, di reddito e stile di vita. Trasformare la perdita di certezze in uno strumento.

Una vita, quattro professioni. In Italia, secondo i dati dell’Istat, ci sono 5,3 milioni di lavoratori autonomi, che rappresentano il 23% di tutti gli occupati nazionali. Di questi, più della metà si definiscono freelance, ed è proprio tra questi tre milioni e mezzo di freelance che si sta facendo spazio la soluzione di sovrapporre professioni diverse nello stesso percorso lavorativo. Secondo una ricerca condotta da ACTA su 900 freelance italiani, un terzo dei freelance svolge almeno quattro professioni differenti. Secondo l’Osservatorio E-work, nel 2025 il 40% dei lavoratori sarà slash, un cambiamento che interessa soprattutto i millennial. Secondo l’indagine, oggi lo slash worker ha in media 28 anni, vive al nord (67%), è laureato (82%), viaggia spesso (65%).

Diversificare il rischio. Ma perché la condizione slash dovrebbe interessarti? In fondo, è già difficile navigare un solo settore del lavoro, perché imbarcarsi in quella che in apparenza è solo una moltiplicazione dei problemi? C’è un concetto chiave, che emerge nella stessa ricerca dell’Osservatorio E-work. Il 45% degli slash worker ha scelto questa strada per la sicurezza, perché si sentiva più garantito. Una risposta del genere è anche la spia di quanto sia stata forte l’erosione dei diritti sul mercato del lavoro in Italia. Data la situazione, come con gli investimenti finanziari, diversificare il rischio permette di abbassarlo, gli ultimi anni (e la pandemia) ci hanno insegnato che nessun settore è al sicuro dalla possibilità di un crollo, e allora meglio abitare più fronti, e far sì che ognuno rappresenti un piano B autonomo. Una carriera organizzata per moduli separati è più resiliente, insomma.

La transizione verso un sogno. Diventare slash worker non è solo una questione di maggiore sicurezza, però. Affiancare attività lavorative diverse ti permette anche di coltivare in modo professionale e continuativo quelli che in un percorso professionale più lineare sarebbero relegati a essere soltanto degli hobby da portare avanti nel tempo libero. Se hai la passione per l’illustrazione, la fotografia, l’artigianato o la scrittura, lo slash working ti dà la possibilità di iniziare ad alzare il livello e a confrontarti con il mercato, senza il bisogno di prendere decisioni traumatiche e rischiose come licenziarti e andare a reddito zero per un lungo periodo di tempo. La condizione slash può essere anche interpretata come una transizione, una fase di cambiamento da affrontare per un periodo limitato di tempo, nell’orizzonte di lasciare una strada e intraprenderne un’altra, più vicina alle tue ispirazioni e alle tue inclinazioni.

La vita come un mosaico. Cosa serve per essere uno slash worker? Innanzitutto, flessibilità e capacità di organizzazione. Ancor più che un freelance al lavoro in un solo settore, da slash worker devi avere il talento di organizzare le giornate (e le settimane) come un mosaico, in modo che tutti gli impegni possano incastrarsi al meglio, creando una composizione di tante micro-routine sovrapposte. Inoltre, servono efficienza e concentrazione: la vera risorsa limitata per uno slash è il tempo, di seguire tutti i progetti, di formarsi, di tenere in piedi le relazioni necessarie a far funzionare tutte le attività e ovviamente di vivere un’esistenza sana ed equilibrata. Distrazione e dispersione sono i nemici più importanti di questo tipo di attività. Andando avanti, diventerà anche importante sostenere la tua identità mosaico con i clienti, per armonizzare le consegne e le richieste con la tua condizione slash. Non sempre sarà facile, una strada di questo tipo può essere dispendiosa in termini di stress e risorse. Però il segno slash ha anche un altro significato: nel gioco del bowling, indica il colpo che ha abbattuto tutti i birilli. Potrebbe essere anche il risultato del tuo percorso slash: ambizione, varietà, sicurezza e prospettive.

Sei uno slash worker o lo sei stato per un periodo della tua vita? Raccontaci la tua esperienza nei commenti.

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