Guida pratica per difenderti dagli hate speech

Gli "odiatori" in rete possono nascondersi ovunque, come nella vita vera. Ecco alcuni suggerimenti per prevenirli, metodi da usare come deterrente e consigli per disinnescare sul nascere gli spiacevoli incontri virtuali

L’odio porta odio. O come dicono gli anglosassoni, “haters gonna hate”. Purtroppo ad alcune persone piace criticare, offendere e insultare. Certo esistono sfumature: un conto è criticare, un altro insultare. Ma come gestire anche gli scambi di idee meno piacevoli? In questa guida ci concentreremo nel darvi degli spunti per comprendere qual è l’obiettivo del tuo (antipatico?) interlocutore e come reagire al meglio.

Prima di tutto, distingui l’odio dalle critiche. Nessuno dei due è lusinghiero, quindi non ti faranno sicuramente piacere. Ma c’è un’enorme differenza tra i due. Per comprenderla puoi chiederti “gli interlocutori stanno esprimendo odio contro di me o semplicemente non condividono una mia idea?”. Nel primo caso non c’è molto da fare, puoi subito bloccarli, senza perdere altro tempo. Nel secondo caso puoi provare ad argomentare per capire se – dallo scambio di opinioni – c’è un’occasione per imparare qualcosa. E questo ci porta al secondo punto.

Non prenderla sul personale e cerca un’occasione per crescere. Quando si comunica online non si interagisce mai con l’altro, ma con uno schermo. È difficile pesare i termini (anche se una persona matura dovrebbe sempre farlo) e spesso ci si accalora, scaricando frustrazioni. Spesso un feedback negativo è solo un’opinione espressa male. Messa da parte la (probabile?) maleducazione del tuo interlocutore, chiediti se la sua idea ti ha aiutato a comprendere un altro punto di vista. Se sì, puoi leggere il punto seguente, altrimenti puoi saltarlo e passare a quello successivo.

Spiazza il tuo hater con la gentilezza. I commenti acidi stimolano risposte provocatorie, che veicolano repliche passivo-aggressive. E, senza accorgertene, il tuo schermo sarà invaso da insulti. E così che si alimentano i battibecchi. Il risultato di questa direzione? Hai sprecato qualche ora, facendo crescere in te una sensazione di malessere. Allora sforzati a essere gentile. Metti da parte l’ironia. Chiedi al tuo interlocutore il perché della sua negatività e perché ha sentito il bisogno di interpellarti. Con la tua sincerità la conversazione potrebbe prendere un’altra piega.

Guarda oltre, online ci sono altre persone. Facci caso: a volte ricevi decine di commenti, ma quel paio di interazioni negative attirano tutta la tua attenzione, intaccano la tua autostima e ti mettono di cattivo umore. Ma, su un piano razionale, non sono così importanti. Alimenta la conversazione con altre persone, cerca quella positività che un bisticcio con un hater non potrà mai darti.

La rete non è il far west: insultare costa caro. Se il tuo hater porta con sé altri haters, se i commenti negativi si moltiplicano o se gli insulti non cessano da soli, ma aumentano di intensità, allora puoi inviare una segnalazione alla Polizia Postale. Ricorda agli haters, che hai avuto la sfortuna di incontrare, che ci sono ormai tantissimi casi di insulti online puniti con multe salate, come in questo caso. E, in altri casi, possono portare alla reclusione.

Lascia perdere gli argomenti che ti innervosiscono. Non tutto dipende dalle persone. Forse ci sono argomenti sui quali sei particolarmente sensibile, verso i quali non riesci proprio a essere tollerante. In questi casi è meglio non sapere le opinioni (spesso superficiali) che si scambiano sui social. Social Fixer serve proprio a questo: è un’estensione per il browser Chrome che rimuove le parole chiave che scegli. Se non vuoi leggere determinate idee politiche o religiose o, ancora, ti innervosiscono alcuni tipi di diatribe, come quelle tra onnivori e vegani, allora è una soluzione da valutare con attenzione.

E tu? Riesci a rimanere lucido quando incontri un hater? Quale metodo utilizzi per non alimentare l’odio?

 

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