La chiave per una guida ecosostenibile è nel controllo dei dati (e nello scaricare l'app giusta sul vostro smartphone)
A lungo termine, l’unico stile di vita ecosostenibile sarà non possedere un’auto privata a benzina, completando la transizione verso l’ibrido o l’auto elettrica. Oggi però questo è ancora poco fattibile per la maggior parte delle persone. Anche nei paesi più avanzati da questo punto di vista, come Olanda e Norvegia, ci vorrà almeno un decennio per completare la transizione e per l’Italia la prima data ipotizzata (nella scorsa legislatura) era stata il 2040, tra più di vent’anni. Nel presente, per molti di voi guidare è ancora assolutamente necessario e sia il mercato che l’infrastruttura rendono impossibili alternative di massa alle auto diesel o benzina. Non a caso, l’Italia è ancora uno dei paesi più motorizzati al mondo, con oltre 51 milioni di veicoli in circolazione, una media da 13mila km all’anno, decisamente sopra i valori europei. Per tre quarti degli italiani la macchina è ancora il mezzo preferito, ma non tutti gli automobilisti né tutti i comportamenti alla guida sono uguali dal punto di vista ambientale. Una guida scorrevole, un’auto che viaggia a pieno carico (di persone) e un veicolo efficiente in questo momento sono la vostra migliore opzione per ridurre la vostra impronta ecologica.
Le virtù dell’eco-guida. Dal carpooling all’eco-guida, sono tanti i modi per limitare il proprio impatto sul pianeta in quanto automobilisti, riducendo fino al 25% il consumo di carburante. E non solo è una questione di coscienza ambientale: secondo i dati ENI, guidare in modo ragionevole può farvi risparmiare 90 euro all’anno solo osservando la semplice regola di tenere un’andatura regolare, più 40 euro in meno usando le marce alte ogni volta che le condizioni lo consentono, altri 60 euro non riscaldando il motore a mezzo fermo. E ancora 60 euro controllando la pressione degli pneumatici una volta al mese. Per collezionare tutti questi risparmi (e sarebbero 250 euro all’anno), la cosa più importante è avere il controllo su tutti i dati che riguardano la vostra guida. È difficile correggere un errore con non misurate: in questo vi viene in soccorso il vostro smartphone.
Chi è il più eco-responsabile d’Italia? Ci sono diverse app che permettono di monitorare e gestire il proprio stile di guida. Provate Come guidi, ideata dal pilota di rally Maurizio Verini. Con questa app potete ottimizzare la vostra guida e i vostri consumi e confrontarli con quelli di tutti gli altri automobilisti iscritti al sistema. Il principio è quello della gamification: Come guidi assegna un punteggio al vostro stile di guida in base a una serie di parametri rilevati in automatico, facendo partire una «Social challenge» in cui vince chi è il più eco-responsabile alla guida. L’obiettivo è quello di spingervi a una guida armoniosa, che non solo vi fa risparmiare benzina e inquinare di meno, ma anche evitare sollecitazioni inutili al motore, alle gomme e al resto del veicolo. Il tutto corredato da una serie di consigli su come migliorare lo stile di guida e scalare la classifica.
Tenete sotto controllo i dati. La chiave per ridurre l’impatto energetico della vostra auto è controllare tutti i dati del veicolo. Due strumenti molto utili sono Dash – Drive Smart e Automatic Link, che si collegano alla machina e permettono di valutare in tempo reale diversi parametri che porteranno a essere più efficienti: il rapporto tra velocità e distanza, i consumi, lo stato di motore e olio, lo stile di guida. Dash Drive permette inoltre di chiamare in automatico i soccorsi in caso di incidente o guasto, Automatic Link di ritrovarla se avete dimenticato il posto dove l’avete parcheggiata. Ma gestione dei dati vuol dire anche evitare di sprecare benzina (e tempo) imbottigliati nel traffico. In questo caso le app che monitorano l’affollamento delle strade e suggeriscono percorsi alternativi, come Waze, sono decisamente preziose anche nell’ottica della sostenibilità. Discorso simile per le app che vi permettono di trovare parcheggio senza giri infiniti, come Parkopedia, con milioni di posti auto in 75 paesi, e ParkTAG, con la community che monitora la situazione spazi in tempo reale.
I benefici del carpooling. Infine, un’importante ovvietà: un’auto che trasporta quattro persone è meno inquinante di quattro auto che ne trasportano una ciascuna. È il principio del carpooling, la condivisione dell’auto per i viaggi. La francese BlaBlaCar, con i suoi oltre due milioni di utenti in Italia, è lo strumento più usato e versatile. Ma esistono anche forme più mirate e specifiche di carpooling pensate per chi deve fare lo stesso percorso tutti i giorni. Come JoJob, la piattaforma del carpooling aziendale. Possono aderire a JoJob sia il singolo lavoratore in cerca di passaggio o di passeggeri che l’intera azienda, che può usare il sito e l’app per organizzare e coordinare i tragitti dei propri dipendenti. Sono quasi 3,5 milioni i km in auto non percorsi con questo sistema, con 445mila chili di CO2 non immessi nell’atmosfera e un risparmio potenziale annuo di 1200 euro a passeggero.
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