Tutto quello che dovete sapere su come funziona il meteo, come e quando consultarlo e perché a volte sbaglia
Se state cercando le migliori previsioni meteo in vista di un festival di musica, di un matrimonio o per il prossimo weekend al mare, partiamo da un presupposto: prevedere il meteo è un compito difficilissimo e ancora nessuno è riuscito a eliminare il margine di errore. Gli esseri umani ci provano da sempre, siamo passati dagli oracoli dell’antichità fino alle equazioni del modello attualmente più usato (Numerical Weather Prediction): calcoli da 6 miliardi di osservazioni numeriche, con 6 mila miliardi di operazioni per dirci se tra una settimana pioverà. L’icona del sole o della pioggia che vedete sulla vostra app preferita è frutto della traduzione dei processi atmosferici, con tutta la loro imprevedibile complessità, in numeri ed equazioni che possano dare luogo a credibili previsioni sul futuro. Tutte le informazioni che servono a sfamare i modelli numerici arrivano dai punti di rilevamento sul territorio, il passo uno della filiera del meteo. È una capillare rete di termometri, anemometri (misurano la pressione e la velocità del vento), igrometri (umidità dell’aria), pluviometri (la quantità della pioggia), aerostati, palloni sonda e satelliti.
La «pipeline» del meteo. Il modello in uso divide l’atmosfera in 31 strati diversi, e da qui in una griglia da 3 milioni di cubi, che rappresenta la base per le previsioni. Tutto il flusso di informazioni prodotto dalla griglia, 10mila osservazioni all’ora, viaggia dalle stazioni meteo sparse in tutto il mondo (con differente densità, ovviamente, e questo è uno dei motivi che spiegheranno perché non tutte le previsioni sono accurate allo stesso modo) verso i calcolatori che elaborano le previsioni, le carte sinottiche di Tv e giornali e soprattutto le app che ormai abbiamo tutti sui nostri smartphone. Il principale supercomputer di riferimento per l’Europa si trova a Reading, nel Regno Unito, nell’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts. I dati di Reading vengono poi rielaborati dai servizi meteorologici nazionali: in Italia questa funzione è svolta dal Servizio Meteorologico Aeronautica Militare.
Pioverà domenica? Iniziate a guardare dal mercoledì. Come per ogni modello numerico, l’affidabilità delle previsioni meteorologiche dipende in modo diretto dalla qualità e dalla quantità dei dati raccolti. Questi dati non sono uniformi: ad esempio uno dei punti più critici e importanti per capire le future condizioni meteo sono gli strati più alti dell’atmosfera, che non possono essere monitorati in tempo reale perché non abbiamo abbastanza sonde per farlo in modo capillare. Inoltre, il comportamento dell’atmosfera è così complesso da non poter essere valutato da una sola simulazione, vengono spesso usati diversi modelli, che possono dare previsioni discordanti. Infine, ci sono aspetti che ormai possiamo prevedere con un grado di accuratezza molto elevato: sulla temperatura ormai si ha un margine di errore inferiore al grado. Ma per le precipitazioni le variabili in gioco sono troppe per essere così accurati: «È come guardare in una pentola di acqua bollente e cercare di prevedere dove si formerà una bolla e quanto sarà grande», scrissero i due meteorologi Jason Samenow e Angela Fritz sul Washington Post. Le previsioni partono generalmente quattordici giorni prima, ma cominciano a essere valutabili quattro giorni prima, quando hanno ancora una possibilità di errore del 50%. L’accuratezza sale al 70/80% a distanza di due giorni, e nelle 24 ore precedenti è circa dell’85%.
Guida per riconoscere il vostro meteorologo. Per scegliere il servizio meteo più adatto a voi per prima cosa dovete avere chiaro che tipo di domanda ponete, che tipo di informazioni vi servono e a che scopo. Partite dalla fonte primaria: il servizio meteo dell’Aeronautica Militare ha un sito molto ben fatto, Meteo AM, che comprende anche i bollettini neve, gli avvisi di burrasca, le previsioni fino a cinque giorni e uno sguardo d’insieme al mese successivo. IlMeteo invece è la piattaforma meteo più usata in Italia, grazie alla sua semplicità d’uso. In aggiunta alle informazioni base offre anche la vista via satellite, per osservare le nubi e le correnti, un radar per visualizzare in modo ragionevolmente accurato le aree di pioggia, le informazioni legate alla viabilità, i bollettini per la neve e quelli per i pollini (utili per gli allergici). Viene usata da diverse testate (e dalla RAI) e collabora anche con Autostrade. 3B Meteo, come IlMeteo, ha clienti prestigiosi ed è facile da usare. Tra i suoi pregi c’è la possibilità di monitorare zone molto circoscritte (come i quartieri) e l’ampio team di meteorologi che monitorano e curano l’informazione offerta. Inoltre, 3B Meteo aggrega un’ampia community di appassionati: se non avete un approccio esclusivamente utilitaristico, questo è il sito che fa per voi. Infine c’è Weather Underground, che è considerata dagli esperti una delle piattaforme più accurate. Sul sito ci sono anche le serie storiche e intorno a essa è attiva un’ampia comunità di appassionati da tutto il mondo. Inoltre offre report specifici per la neve, la navigazione e l’aviazione.
E voi? Col meteo siete ansiosi o fatalisti? Qual è il vostro sito di riferimento?
Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.