Resi, cambi o ritardi nelle consegne: come salvarsi dagli inconvenienti dell’ecommerce

L’ecommerce è un ottimo alleato per chi preferisce evitare i regali di Natale dell’ultimo minuto. Ma che fare se non va tutto per il verso giusto? Ritardi nella consegna, difetti o errori di taglie: ecco come risolvere ogni problema

Taglia sbagliata, colore diverso da quanto visto sul sito, difetto di conformità o ritardi nella consegna dell’ordine. Quando acquistiamo online non sempre va tutto per il verso giusto, soprattutto nel periodo di Natale dove il numero delle transazioni si impenna La legge prevede però alcuni strumenti per aiutare il consumatore nel gestire i problemi legati agli acquisti online o effettuati a distanza.

La spedizione deve avvenire entro 30 giorni. Per tutti gli acquisti online il codice del consumo prevede che la consegna venga effettuata entro 30 giorni dalla data di acquisto. Qualora i tempi non venissero rispettati, l’acquirente può richiedere la risoluzione del contratto e, di conseguenza, anche la restituzione della somma pagata. Nel caso in cui non arrivasse risposta da parte del venditore, non resta che provare a contattare la banca o l’ente che ha emesso la carta di credito chiedendo di bloccare il pagamento.

Il diritto di recesso in caso di difetti o malfunzionamenti. Che fare se il prodotto ricevuto presenta un difetto o un malfunzionamento? In questo caso esiste il diritto di recesso, previsto per qualsiasi acquisto effettuato online, tramite televendita o, comunque, fuori dai negozi. Per esercitarlo, generalmente i commercianti richiedono l’invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno anche se, sempre più spesso, ormai i siti di ecommerce mettono a disposizione una pagina ad hoc o un modulo online da compilare prima della restituzione del prodotto. Il recesso può essere esercitato gratuitamente entro il quattordicesimo giorno dal ricevimento della merce e il consumatore ha 14 giorni per rispedire il prodotto ed essere rimborsato. I tempi cambiano a favore del consumatore nel caso in cui il venditore non informi correttamente sul proprio sito riguardo modalità e dettagli per esercitarlo: si passa così dai 14 giorni standard ai 12 mesi.

Come comportarsi se abbiamo bisogno di fare un cambio taglia. Diversa è invece la politica legata al cambio taglia: alcuni negozi di ecommerce, pur essendo legalmente tenuti a rispettare il termine dei 14 giorni previsto dalla legge, applicano condizioni diverse. Buona parte dei negozi di abbigliamento che operano all’interno dell’Unione europea lasciano al cliente 30 giorni per effettuare le prove ed eventualmente richiedere il cambio della taglia inesatta, spesso mettono a disposizione anche un’etichetta prestampata da utilizzare per effettuare il reso e rendere la procedura più semplice per l’acquirente. Eventualmente è sempre previsto il rimborso nel caso in cui la taglia o l’articolo acquistati non fossero più disponibili. In tutti i casi, è buona regola leggere attentamente termini e condizioni del sito internet prima di effettuare ogni acquisto, così da evitare di correre ai ripari in un secondo momento.

Ricevere il prodotto e cambiare idea: il diritto di ripensamento. Per gli acquisti online o effettuati a distanza, quindi fuori dai locali commerciali, esiste anche il cosiddetto diritto di ripensamento. La normativa prevede che, una volta ricevuto un prodotto a casa, il consumatore possa cambiare idea e possa quindi chiedere di recedere dal contratto di vendita. La legge dà al consumatore questa possibilità in virtù del fatto che l’acquisto viene effettuato senza avere la possibilità di provare e toccare con mano il prodotto. Come può essere esercitato? È sufficiente una dichiarazione da parte del consumatore, cosiddetta unilaterale, in cui venga esplicitata questa volontà, senza indicare la motivazione della decisione. Il tutto deve avvenire entro 14 giorni dalla consegna della merce e, dopo dopo la restituzione del prodotto, il venditore è tenuto al rimborso dell’intera somma pagata dall’acquirente.

Cosa succede nei negozi fisici? A differenza di quanto avviene per i siti di ecommerce, nei negozi fisici il diritto di ripensamento non è previsto. Nei casi in cui il prodotto acquistato presenti difetti o malfunzionamenti è possibile chiedere un reso e far valere la garanzia di conformità. In questi casi, perciò, il venditore è tenuto alla sostituzione o alla riparazione del prodotto acquistato.

Hai mai avuto brutte esperienze con un acquisto online? Raccontaci tra i commenti come sei riuscito a risolverle.

Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.