Riscaldamento: i consigli dell’ENEA per risparmiare sulle bollette

I costi dell'energia negli ultimi anni sono aumentati: ecco alcuni consigli dell'Enea, Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, per spendere meno e avere una casa più efficiente

Negli ultimi dieci anni le famiglie italiane hanno visto aumentare i costi energetici molto più che l’inflazione: +35% per l’elettricità e +23% per il gas. Sono i dati dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica. La spesa annua ammonta a circa 1200 euro, secondo le stime di un altro Osservatorio, quello sull’energia di Facile.it, che ha analizzato i consumi di oltre 63mila nuclei familiari nel corso del 2018: 417 euro euro per l’energia elettrica e 762. euro per il gas. Secondo l’indagine di mUp Reasearch, in vista del prossimo passaggio al libero mercato, sono 17 milioni le famiglie che proveranno a risparmiare cambiando operatore. Per tagliare i costi c’è però qualcosa che si può fare già ora, senza nessun passaggio burocratico: consumare in modo più consapevole, intelligente ed ecologico. D’inverno, il peso maggiore sui costi è quello del riscaldamento, e in questo caso arrivano i consigli di un decalogo pubblicato dall’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Non serve un microclima tropicale. Il primo passo per consumare meglio è la manutenzione ciclica degli impianti. È una buona norma non solo in un’ottica di risparmio e sostenibilità ambientale, ma anche di sicurezza domestica. Quindi verificate che l’impianto sia regolato correttamente, che i filtri siano puliti e che non ci siano incrostazioni di calcare. Il secondo consiglio è di rispettare un obbligo nazionale, riconosciuto ormai da oltre due anni: l’installazione delle valvole termostatiche che permettono di regolare il flusso di acqua calda nei termosifoni e di tenere sotto controllo la temperatura media nell’abitazione. Una corretta gestione della temperatura è fondamentale per evitare sprechi (e anche problemi di salute). Secondo la norma, il limite è di 22°C, ma un buon livello di calore domestico può essere raggiunto anche regolando l’ambiente a 19°C. Non c’è bisogno di ricreare un microclima tropicale per stare bene a casa durante l’inverno.

Obiettivo turnover tecnologico. Altro tema importante: le ore di accensione. Ovviamente è sconsigliato tenere il riscaldamento acceso tutto il giorno, anche se il vostro impianto è autonomo. I massimi sono stabiliti per legge a seconda della fascia climatica nella quale abitate: il nostro paese è diviso in sei zone, ciascuna contraddistinta da una lettera dell’alfabeto. La fascia A è la più calda, la F è la più fredda. Il consiglio successivo di ENEA è un aspetto da prendere in considerazione nel lungo termine: il turnover tecnologico, con il passaggio da sistemi vecchi verso quelli più innovativi ed efficienti. Le opzioni presenti sul mercato per le abitazioni e i condomini sono diverse: impianti a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza, ma anche le caldaie a biomassa vegetale, oltre agli impianti solari. Per questo tipo di investimenti, tenete conto anche delle possibilità di usufruire degli ecobonus previsti per legge.

Attenti alla dispersione (e agli ostacoli). Un consiglio di carattere più pratico è invece quello di evitare la dispersione verso l’esterno del calore prodotto all’interno dell’abitazione: sarà sufficiente schermare le finestre chiudendo le persiane e le tapparelle nel corso della notte. Altro dettaglio da tenere in considerazione: intorno ai termosifoni non ci devono essere ostacoli che impediscano la diffusione del calore, come tende, mobili, elettrodomestici. Un aspetto importante è inoltre la regolazione della temperatura a seconda dell’uso che si fa dell’abitazione, con una centralina di regolazione della temperatura o con un cronotermostato collegato a un’app. Quelli con il rapporto qualità-prezzo migliore costano circa 60 euro. Infine, è importante ricordarsi di fare controlli periodici sulla propria abitazione, una sorta di check up da effettuare ogni paio d’anni per avere una diagnosi energetica e capire dove intervenire per migliorare l’efficienza e abbattere i costi. Anche l’intervento del tecnico, per altro, può essere oggetto di detrazione fiscale fino al 50%. Non ci sono scuse.

Voi cosa fate per ridurre i costi del riscaldamento nella vostra abitazione? Raccontatecelo nei commenti.

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