Il riscatto della laurea a fini pensionistici è una soluzione scelta da pochi, anche a causa dei costi elevati. Per chi si è appena laureato, però, il costo è inferiore. Come fare richiesta
Nelle ultime settimane il tema del riscatto degli anni di laurea a fini pensionistici è tornato a far discutere. La possibilità di riscatto agevolato per gli under 45 proposta dal Governo è al momento al vaglio dei tecnici della Camera e, probabilmente, nelle prossime settimane arriveranno novità sostanziali. In attesa di capire quali risvolti prenderà tutta l’operazione, allo stato attuale riscattare gli anni di studio continua a essere la soluzione scelta da pochi lavoratori, soprattutto a causa dei costi proibitivi, dovuti anche al fatto che il calcolo venga fatto considerando il reddito da lavoro del richiedente. Quello che non tutti sanno, però, è che da qualche anno è disponibile la modalità low cost riservata ai neolaureati che non hanno ancora iniziato a lavorare.
Chi può richiedere il riscatto low cost. A differenza di un lavoratore dipendente, nel caso di un neolaureato disoccupato (non avendo di fatto un reddito da lavoro) l’Inps si affida al cosiddetto reddito minimale fissato dalla legge. In pratica il calcolo viene fatto considerando un reddito annuale pari a 15.548 euro. Secondo questo calcolo, perciò, per riscattare quattro anni di studi sarebbero necessari poco meno di 21.000 euro, dal momento che ogni anno di studio costerebbe 5.241 euro, rateizzabili in 120 rate, spalmate su 10 anni. Può sembrare comunque una cifra importante, ma se facendo un paragone con quanto pagherebbe un lavoratore quarantenne con un reddito annuo di 36.000 euro, il risparmio appare evidente: il riscatto, in quel caso, costerebbe circa 52.000 euro. Ovviamente nel 99% dei casi a pagare sarebbero i genitori del neolaureato. Perper i genitori che vogliono farsi carico dell’operazione c’è una buona notizia: avranno diritto a una detrazione Irpef del 19% su quanto versato. A conti fatti, perciò, il riscatto dei quattro anni finirebbe per costare in totale circa 17.000 euro.
Quali corsi possono essere riscattati. Come per il riscatto “classico”, anche per la modalità low cost sono considerati validi i diplomi universitari (di durata non inferiore a due e non superiore a tre anni), i diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro e non superiore a sei anni), i diplomi di specializzazione, i dottorati di ricerca e i titoli accademici introdotti dal decreto del 1999, quindi la laurea triennale (L) e la laurea specialistica biennale (LS). Sono inclusi anche i diplomi rilasciati dagli istituti di Alta formazione artistica e musicale che danno luogo al conseguimento dei titoli di diploma accademico di primo e di secondo livello, diploma di specializzazione, diploma accademico di formazione alla ricerca. È possibile riscattare l’intero percorso di studi o solo una parte. Sono invece esclusi dalla possibilià di riscatto i periodi di iscrizione fuori corso.
Come fare la domanda ed effettuare i pagamenti. La richiesta può essere inoltrata direttamente online, accedendo tramite Spid o con il pin al servizio dedicato sul sito dell’Inps. Il pagamento delle rate può essere effettuato tramite i bollettini MAV inviati direttamente dall’Inps. In alternativa, comunicando il numero della pratica e il codice fiscale, è possibile pagare tramite il circuito “Reti amiche” che comprende tabaccherie, sportelli bancari UniCredit e tramite il servizio home banking di UniCredit. È possibile anche pagare direttamente sul sito Inps, utilizzando la carta di credito, oppure tramite contact center 803 164, gratuito da rete fissa, oppure chiamando lo 06 164 164 da cellulare.
E voi riscattereste gli anni di laurea, se fosse meno oneroso? Trovate che sia giusto rendere il riscatto uno strumento accessibile a tutti? Diteci la vostra nei commenti.
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