Elettrosmog e smartphone: tutto quello che dovete sapere

Le (poche) certezze della scienza in materia, le linee guida ufficiali e come scoprire quante onde elettromagnetiche emette il vostro telefono

Gli smartphone fanno male? Se parliamo di inquinamento elettromagnetico, non esiste una risposta semplice. Gli effetti a lungo termine sono ancora da studiare in modo chiaro: i telefoni sono entrati nelle abitudini globali in modo così pervasivo da troppo poco tempo per avere un quadro chiaro delle conseguenze sul corpo umano. Come sempre, il punto di partenza migliore per provare a capire un argomento sono le fonti ufficiali, in questo caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità che, sul suo sito, ha una sintesi di tutto quello che possiamo dare per scientificamente accurato sull’argomento. Un’altra informazione importante è che l’IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha condotto la ricerca epidemiologica su questo tema (partecipanti da tredici paesi, studiati nell’arco di dieci anni) e ha stabilito che l’uso di smartphone è «possibilmente cancerogeno», mettendo i telefonini nella lista 2B, un lungo elenco di sostanze la cui associazione con determinati tumori è considerata credibile ma non può essere ancora data per certa.

Il dato da conoscere sul vostro smartphone si chiama SAR. I fatti: gli smartphone emettono onde elettromagnetiche. A differenza di quelle dei raggi X o gamma, quelle del telefono non sono in grado di spezzare legami chimici o ionizzare il corpo umano e sono per questo motivo infinitamente meno nocive. La pericolosità delle emissioni si misura in SAR, che sta per «Specific Absorption Rate», Tasso di Assorbimento Specifico, un valore che misura l’energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano per unità di massa. È uno strumento di indagine che si applica a tanti dispositivi (compresi i router Wi-fi) ma per gli smartphone è particolarmente importante perché l’uso che ne facciamo prevede che siano per ore a stretto contatto con il nostro corpo. In Europa il limite di sicurezza per il valore SAR è 2,0 Watt per Kg. Ogni telefono ha un suo valore SAR, che per legge quindi non può mai superare questa soglia, al di sotto della quale però i valori oscillano molto. L’Ufficio Federale tedesco per la protezione delle radiazioni ha una lista completa delle radiazioni che il sito Statista ha sintetizzato in un’efficace infografica che racchiude i dispositivi con valore più alto (quindi più vicino alla soglia critica) e quelli virtuosi, con le emissioni elettromagnetiche più basse.

I migliori e i peggiori del momento. Non è detto che questo dato debba essere preso in considerazione tra quelli decisivi prima di comprare uno smartphone, ma sono valori che è bene conoscere per fare le proprie scelte in modo informato. Nell’ultimo aggiornamento dell’Ufficio Federale Tedesco, l’Mi A1 di Xiaomi fa riscontrare i valori di emissioni più alti, con un SAR di 1,75, segue al secondo posto One Plus 5T, con 1,68, e poi cinque modelli Huawei (Mate 9, P9 Plus, GX8, P9 e Nova Plus), con un dato SAR che oscilla tra 1,64 e 1,41. Nella lista dei quindici con più emissioni elettromagnetiche ci sono anche l’iPhone 7 (SAR 138) e l’iPhone 8 (SAR 1,32). Nella lista dei telefoni con minori livelli di emissioni spiccano invece il Samsung Galaxy Note 8 e ZTE Axon Elite, a pari merito al primo posto con il valore più basso di tutto il parco smartphone mondiale, un eccellente 0,17. Si comportano molto bene anche LG G7 (0,24), Google Pixel XL (0,25), i Samsung Galaxy S8+ (0,26) e S7 Edge (0,26).

I consigli per tenere l’elettrosmog sotto controllo. L’informazione più importante da tenere a mente è che l’esposizione alle onde elettromagnetiche degli smartphone crolla con la distanza dal dispositivo: bastano 30-40 centimetri per essere in una situazione di totale sicurezza. La principale interazione tra la radiofrequenza e il corpo umano è il surriscaldamento dei tessuti: la maggior parte dell’energia viene assorbita dalla pelle e dagli altri tessuti superficiali, prima di arrivare al cervello o ad altri organi. Il momento più critico, dal punto di vista delle emissioni elettromagnetiche, sono le telefonate, quindi tenete sotto controllo la durata e la lunghezza e, quando possibile, usate degli auricolari. Inoltre. migliore è la ricezione telefonica e minori sono le emissioni, che invece aumentano quando «non c’è campo» e provate ugualmente a telefonare. Altri consigli utili arrivano dalla Società Italiana di Medicina Ambientale: evitate di dormire tenendo lo smartphone e radiosveglie sul comodino, limitatene l’uso da parte dei bambini e in generale all’interno di un’auto in movimento.

Cosa ne pesate? L’elettrosmog da smartphone vi preoccupa?

 

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