Plastica monouso al bando, cosa cambia

Tra due anni spariranno cannucce, bastoncini, posate e cotton fioc nella forma in cui li conosciamo oggi

Alla fine del 2018 l’Unione Europea ha preso una decisione politica attesa da mesi e della quale possiamo andare orgogliosi: la messa al bando della gran parte dei prodotti basati sulla plastica monouso. Cannucce, piatti, posate, contenitori, cotton fioc, bastoncini per mescolare le bevande, aste per palloncini sono nella lista degli oggetti che sarà proibito realizzare in plastica. L’obiettivo è salvare gli oceani: secondo l’indagine di Legambiente 2018, l’80% dei rifiuti inquinanti per il mare deriva da questo tipo di plastica. Lo ha spiegato in modo efficace Karmenu Vella, il commissario europeo per l’ambiente: «Se un anno portiamo a casa il pesce nella plastica, l’anno successivo portiamo a casa la plastica nel pesce. È una situazione che ci impone un lavoro duro e veloce». E dura e veloce è stata l’Unione Europea, anche se ora toccherà ai singoli paesi e al Parlamento europeo ratificare questa decisione. Ci vorranno altri due anni, l’appuntamento è per il 2021. Sarà un grande cambiamento nei cicli industriali per i 28 paesi dell’Unione ma anche una piccola rivoluzione per lo stile di vita di tutti noi. Tante abitudini che diamo per scontate sul cibo, le bevande e l’igiene dovranno essere ripensate. Ecco una serie di consigli per mettere al bando la plastica monouso dalla vostra vita, già da oggi.

Cannucce: cinquecento milioni di cannucce usate ogni giorno, una volta sola, e poi buttate via. Il massimo della non sostenibilità. Si tratta di un’abitudine che presto sarà un ricordo del passato. In realtà il nemico in sé non è l’oggetto, ma il materiale. Se proprio non potete rinunciare alla cannuccia, per motivi di salute per esempio, potete già da ora optare per quelle in bambù, lavabili, riutilizzabili (per un set da 12 aspettatevi un prezzo intorno ai 14 euro) e biodegradabili. Altra possibilità: quelle in acciaio inox, che di solito vengono anche vendute con lo scovolino per poterle pulirle (otto pezzi, 7 euro). Ce ne sono anche in vetro, leggermente più care (otto pezzi, 12 euro).

Cotton fioc: il bastoncino per pulire le orecchie è diventato nel 2017 il simbolo della plastica che uccide gli oceani, grazie alla famosa fotografia scattata da Justin Hoffman, e diventata poi virale, di un cavalluccio marino che ne trasportava uno con la coda. La beffa è che questi bastoncini non sono nemmeno lo strumento ideale per pulire le orecchie. Per tutti gli altri usi di pulizia in cui un oggetto di questo tipo può essere efficace, potete sostituire il classico cotton fioc con un bastoncino di carta, completamente biodegradabile e compostabile, per un prezzo assolutamente ragionevole. Una scatola da 300 pezzi costa circa otto euro.

Contenitori e posate di plastica: qui è probabilmente necessario un cambio di strategia più che di oggetto in sé. Quando fate la spesa ricordate di prediligere l’acquisto di prodotti freschi al banco gastronomia invece degli affettati e dei formaggi confezionati. Riciclate sempre nella raccolta differenziata i contenitori in plastica degli alimenti tradizionalmente conservati nella plastica, come le bibite, le vaschette del gelato, lo yogurt o la ricotta.

Altro classico momento nel quale la plastica monouso trionfa è quello del pranzo in ufficio, consumato alla scrivania o al parco. Se lo preparate a casa siete in grado di controllare il packaging (e quello che mangiate, ma questo è un altro discorso). Diverso è il discorso se avete l’abitudine di ordinare attraverso una delle tante app di food delivery. Spesso con la consegna vi arrivano le posate e stoviglie di plastica, magari anche in eccesso (ordine da uno, set da due). Chiedete esplicitamente di non riceverle e portatevele da casa (potete anche lasciarle in ufficio). Una buona strategia è ritirare di persona il cibo che ordinate: risparmiate, fate un po’ di moto ma soprattutto potete usare il vostro contenitore personale. Moltissimi ristoranti saranno ben felici di mettere il pranzo nel vostro invece dei loro portavivande standard in plastica.

Te e caffè: una manciata di abitudini corrette e anche la vostra pausa diventerà eco-sostenibile. Portate in ufficio la vostra tazza, invece di usare quelle monouso in dotazione. Ne guadagnerà anche il sapore: il caffè e il tè gustati in porcellana sono decisamente più buoni. Stesso discorso per i bastoncini: meglio usare un cucchiaino e lavarlo. Per quanto riguarda il tè, le bustine purtroppo contengono quasi sempre plastica o metallo (es. le zanchette) e di rado sono compostabili (non gettatele nell’umido!). Meglio comprare tè sfuso e usare un filtro in metallo da mettere nella vostra tazza.

Siete pronti a dire addio alla plastica monouso? Oppure lo avete già fatto? Raccontateci la vostra esperienza.

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