Too Good to Go e Ecofood sono le nuove app per mangiare ottimo cibo a prezzi modici, riducendo l’impatto ambientale
In Italia quasi l’1% del PIL (lo 0,88%, per la precisione) finisce in spreco alimentare: praticamente buttiamo ogni anno il valore di una manovra economica, È un problema etico, economico e di sostenibilità ambientale, da combattere sia su larga scala (con politiche pubbliche e buone pratiche nelle grande distribuzione e nella ristorazione) sia nei nostri frigoriferi e sulle nostre tavole. Un rapporto più sano e responsabile col cibo è un bisogno che per molti consumatori non è più negoziabile, e non è un caso che negli ultimi mesi siano state lanciate due nuove app anti spreco che rispondono a questa domanda collettiva: si chiamano Too Good to Go e Ecofood: vediamo come funzionano.
La magic box anti sprechi di Too Good to Go. Too Good to Go è una formula consolidata in diversi paesi europei. Tutto è nato con il lancio dell’app in Danimarca, nel 2015 seguita dall’ingresso in altri nove mercati, con la conquista di oltre 9 milioni di utenti e di diversi primi posti nelle classifiche di App Store e Google Play. Ora finalmente è arrivata anche nel nostro paese. Come funziona Too Good to Go? Con l’app supermercati, pasticcerie, bar, alberghi e ristoranti possono mettere a disposizione del mercato cibi pronti e invenduti ma ancora «too good to go», cioè «troppo buoni per essere buttati». Scaricando l’app potete scegliere di acquistare una Magic box, dove ristoranti e gli altri partecipanti raccolgono i prodotti a rischio spreco: si tratta di una scatola «a sorpresa», che costa tra i 2 e i 6 euro. Potrete poi ritirarla negli orari concordati, dopo averla pagata via app. Secondo i fondatori, ogni Magic Box acquistata permette di evitare fino a 2 kg di emissioni di Co2. Unica criticità: l’incognita gradimento sui cibi presenti nel sacchetto dato che non è possibile sceglierli. Il valore del cibo contenuto nella box, comunque, dovrebbe essere di gran lunga superiore al costo. Tra gli apripista aderenti a Too Good to Go oggi ci sono i supermercati Carrefour, il punto vendita Eataly di Milano Smeraldo e la catena biologica EXKi.
Ecoshop e frigorifero social. Il principio che sta alla base di Ecofood, l’altra app antispreco lanciata di recente, è lo stesso di Too Good to Go: valorizzare in tempo ciò che rischia di essere sprecato. L’applicazione, per ora attiva con il progetto pilota a Palermo e in attesa di espansione in altre città italiane, funziona come un ecoshop sul quale negozi e supermercati segnalano agli utenti più vicini geograficamente (e mettono in offerta, creando anche un incentivo economico) i prodotti che rischiano di non poter più essere venduti a causa della data di scadenza che si avvicina o per difetti estetici che non alterano il valore nutrizionale. L’app ha anche un altro livello di funzionamento, che si chiama ecofrigo: se avete degli alimenti che non riuscirete a consumare (magari a causa di una partenza imminente) potete metterli in questa sezione e regalarli via social. Un principio simile è quello di MyFoody (più ampiamente diffusa in Italia), un’applicazione che vi permette di monitorare le offerte dei supermercati nella vostra zona, i cibi vicini alla scadenza, quelli in perfetto stato ma con difetti estetici o nella confezione, ma anche gli alimenti di stagione a rischio spreco. Il risparmio potenziale sulla spesa si avvicina al 50%, meglio di qualsiasi programma di scontistica. In questo modo – all’insegna della lotta agli sprechi – si incontrano il bisogno del consumatore di spendere meno e quello del commerciante di vendere la sua merce.
Non sprecare è una buona azione. Tra le app anti spreco già attive sul mercato italiano c’è anche Bring the Food, sviluppata dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento insieme al Banco Alimentare, che da sempre si occupa di valorizzare i prodotti in eccesso di supermarket, mense e negozi. Attraverso l’app possono partecipare a queste raccolte anche i privati cittadini, che sono invitati a donare ciò che sanno di non poter consumare. mettendolo a disposizione di persone o associazioni. In questo modo sono stati messi in circolo 150000 chili di cibo e aiutate quasi 20mila persone. Lo spreco, a volte, deriva anche dal non avere idee su come preparare quello che abbiamo in casa: ci sono varie app, tra cui Eco dal frigo, che vi aiutano a mettere insieme ricette credibili a partire da quello che avete già in casa. Non si fa mai troppa educazione sulla corretta conservazione degli alimenti, settore che spesso è una delle cause principali degli sprechi. In questo caso ci vengono in soccorso il portale (e la relativa app) Ubo, con consigli, suggerimenti e buone pratiche su centinaia di alimenti.
Conoscevate queste app? Vi potrebbero aiutare a sprecare meno cibo?
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